Citazione:kermit ha scritto:
Sempre per seguire Einstein faccio un esempio numerico con 6 nodi di reale la mia Vt è di 4.2 nodi ed il mio Angolo apparente deve essere di 30.5°, all'arrivo della raffica a 8 il mio angolo apparente si apre, la velocità aumenta e la nuova V target sarà di 5.2 nodi ma l'angolo apparente si deve comunque riportare su un valore di 30.3°altrimenti perdo in VMG, quindi dovrò orzare ma come dice Bullo la barca tende a farlo da sola, cioè sotto raffica poco male..
Cala la raffica tutto il contrario, l'angolo apparente si chiude dovrò comunque riportare un angolo di 30,5° quindi dovrò poggiare la velocità scenderà a 4.2 nodi, in questo caso bisogna essere più reattivi e fare attenzione...
Ne abbiamo parlato tempo fa, ma repetita iuvant.
Allora, 6 nodi di TWS e stai viaggiando in target a 4,2 nodi, bene, arriva la raffica a 8 nodi e la tua nuova VT sarà di 5,2 nodi.
Tralasciamo per il momento l'angolo del vento apparente e concentriamoci sulla nuova VT; in pratica, all'arrivare della raffica, stai viaggiando un nodo sotto target, quindi dovrai aumentare la velocità della barca nel minor tempo possibile. Non sarà certo andando all'orza che potrai farlo, meglio lascare le vele e poggiare leggermente, ma, prudenzialmente, forse conviene mantenere la rotta e mano a mano che aumenta la velocità cazzare progressivamente per raggiungere la nuova VT con le vele a segno per la bolina stretta. Una volta raggiunti i fatidici 5,2 nodi puoi dare un'occhio agli angoli, vedrai che, se la VT è corretta, tutto corrisponderà, sia TWA che AWA.
Quando finisce la raffica e ritorna il TWS a 6 nodi, ti troverai il vento sul naso, ma non dovrai assolutamente poggiare, dovresti invece orzare per sfruttare la velocità in eccesso per guadagnare angolo, ma, anche qui, per prudenza, forse conviene mantenere la rotta fintanto che la tua velocità si attesta a 4,2 nodi, la nuova VT.
Avrai capito che seguendo questo approccio, prima viene la velocità e poi (per controllo) l'angolo.
ciao
Questa tecnica è valida fino a 9/10 nodi di vento reale, dove le velocità imbarcazione, per ogni nodo di vento, sono abbastanza rilevanti, dopo è sempre valida la vecchia regola del filettodipendente. E' una questione di tempi, con aria il tempo per accelerare e decelerare ad una nuova VT è minimo ed è minima anche la differenza di velocità della barca.