Riverniciatura opera morta
#1
sto per intraprendere la follia di riverniciare le fiancate della barca: fiancate già verniciate sul gelcoat originale e pluridecorate da pacche, ragni da impatto su pali o banchine, strisci vari.
ho cominciato a grattare con rotorbitale e carta 240, ora non so se devo (prima di verniciare in poliuretancica bicomponente) dare una mano di fondo (non saprei quale); stuccare subito o sopra il fondo e poi rasare e infine dare la vernice (due mani). ringrazio chi saprà incoraggiarmi un po' in queste amletiche scelte
l'erba più verde è la mia
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#2
Da poco ho fatto, fra l'altro, il tuo stesso lavoro utilizzando gli ottimi prodotti (e consigli) della botique/oreficeria Cecchi e ho ottenuto un buon risultato seguendo gli appositi video. Tuttavia, in concomitanza, un amico ha fatto il medesimo lavoro spruzzato il gelcoat successivamente lucidato e gli è venuto un lavoro migliore e più veloce. Decidi tu. Ciaoooo
Francesco
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#3
Ciao Alessandro,
anche io sono nelle tue condizioni, anche se devo ancora iniziare la parte dell'opera morta, visto che sono ancora concentrato sull'opera viva (causa maltempo prolungato nei w-e).
Ero indeciso tra il ciclo International (Perfection) e Cecchi.
Toponautico, che è uno che ci lavora, mi ha consigliato Cecchi e, quanto meno, è anche uno con cui puoi parlarci per chiedere consigli.
Tra l'altro, International prevede 3 cicli (primer, fondo e vernice), Cecchi solo 2.
Ovviamente mi sto orientando su prodotti da applicare a rullo perché nel mio cantiere NON mi fanno fare robe a spruzzo (e poi le devi saper fare altrimenti è meglio il rullo).

La procedura che mi sono dato è la seguente:
1) smontare tutto quello che puoi, dal belin agli ombrinali dei troppo pieni, dalle piastre di aerazione alle orecchiette del gavone dell'ancora, insomma tutto
2) quello che non riesci a smontare, lo proteggi con un nastro della 3M (n.471), molto buono perché resiste a lungo e non lascia alcuna traccia quando lo rimuoverai
3) lavora di rotorbitale con carta 240 per togliere lo strato esterno del gelcoat / vernice rovinata
4) resina con stucco epoxy tutti i graffi e le imperfezioni del tempo
5) nuova levigatura, sempre più accurata e con carte via via più leggere
6) passi il primer / fondo, che fa da aggrappante per la successiva vernice
7) nuovi cicli di rotorbitale (usa la spia della 3M per verifica) per mano di primer
8) verniciatura

E spero che il buon dio me la mandi buona con le condizioni meteo / umido

Per tutta questa fatica, ti consiglio di usare:
tuta protettiva
mascherina protettiva
occhiali protettivi
rotorbitale collegata a bidone aspiratutto per le polveri (sennò i vicini ti mangiano vivo)

Non per fare pubblicità gratuita, ma alla fine sulla sicurezza ho constatato che i prodotti 3M costicchiano qualcosa in più ma Piccoletto e non tradiscono e, siccome ci va dimezzo la salute perché le polveri sono pericolose, meglio spendere un euro in più e stare tranquillo.

Se altri amici ADV leggono questa procedura e vogliono dare consigli, sono i benvenuti almeno finché non attacco i lavori.
Grazie e buon lavoro
Tommy
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#4
Sono in accordo con quanto detto dei prodotti 3M
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#5
troppo tardi per pentirsi: ormai ho grattato quasi tutto (240)
ho deciso x poliuretanica bicomponente a 2 mani senza fondo dopo stucco epossidico
e ultima grattatina
l'erba più verde è la mia
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#6
io un fondo che pareggi il tutto ,vista la fatica lo darei.
LA TERRA la madre terra.. non ci sopporta . la nostra economia funziona solo sulla crescita continua siamo un treno lanciato verso il binario morto
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#7
non so in che misura una mano di fondo riesca a pareggiare piccoli avvallamenti o altri difetti, per il prodotto che userò (gelgloss poliuretanico bicomponente) non mi pare di aver trovato un fondo adatto.
l'erba più verde è la mia
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#8
aggiornamento sull'opera (ancora in corso, iniziata più di un mese fa)
1) ho inconsapevolmente acquistato il prodotto verniciante che credevo più opportuno per un'opera a regola d'arte (ben sei barattoli di poliuretanica bicomponente gelgloss pro veneziani; fin che mi è possibile cerco di privilegiare imprese nostrane)
2) radio Imarroncinichegalleggiano.... insistendo sull'opportunità di dare delle mani di fondo il sottoscritto, dopo ricerche sul prodotto più adatto (ho trovato un fondo poluretanico bicomponente Stoppani), ne ha stese ben due, carteggiandole una dopo l'altra
3) a 'sto punto si sono manifestate serie difficoltà nella stesura (provato pennello e anche rullo) del gelgloss: la sua essiccazione è di una rapidità così sorprendente per cui non si riusciva a far uniformare le varie passate seppur stese a gran velocità non ostante fossero rispettati rigorosamente i dettami della scheda tecnica relativa al prodotto. ci ho provato per ben tre mani, tentando nel frattempo spasmodicamente di telefonare al servizio tecnico della veneziani per avere i ragguagli del caso: per una quindicina di giorni gli operatori erano sempre occupati e i miei appelli di essere richiamato sono caduti a tutt'oggi nel vuoto. probabilmente di operatori non ce n'è neanche uno e, passati giorni dopo l'invio di una email, ho pensato che non esistesse nemmeno una sorta di segretaria capace di rispondere in qualunque modo,
4) imputando il risultato deludente alla mia incapacità (ma in passato ho pitturato altre tre barche con risultati decenti) ho incaricato due esperti per fare il lavoro che, trovando le stesse mie difficoltà, hanno dato pure costoro forfait.
5) forse nella scheda tecnica del prodotto no sta scritto che quello smalto va applcato solo da Luca Signorelli o dal Tintoretto, oppure che da i risultati promessi solo se steso a spruzzo o tramite proboscide elefantina
Più che per la spesa per l'acquisto del prodotto, per la permanenza della barca in cantire al coperto, per il tempo impiegato dal sottoscritto e per i costi relativi ai tentativi da parte di terzi mi rammarico per l'assenza di qulsiasi suporto tecnico che, per una ditta così nota e ben pubblicizzata, dovrebbe essere il minimo.
l'erba più verde è la mia
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#9
Con grandissima modestia mi permetto di dire la mia sulla verniciatura dell'opera morta, non perché sia del mestiere ma semplicemente perché ho da poco riverniciato un gozzetto (vedi allegato).
Modestia sì, ma toni accesi, perché quello che ho avuto modo di scoprire è che le vernici "marine" non esistono, esistono solo "confezioni" dedicate a polli da spennare. Non perderò tempo a spiegare cose che non conosco, semplicemente ripeto qui ciò che mi è stato riferito da alcuni rappresentanti di vernici (anche marine).
Vi dirò invece cosa ho fatto: ho usato prodotti per carrozzeria, pagandoli molto, ma molto meno. Ho usato uno stucco bicomponente per carrozzieri su tutti gli avvallamenti, le crepe e i buchi che lo scafo presentava. Ho passato poi una rotorbitale sopra le parti stuccate fino a renderle lisce. Ho dato infine due mani, a rullo e pennello nei punti scomodi, di un'ottima vernice, PPG, che permette anche di decidere il livello di gloss in percentuale. Naturalmente la vernice più è lucida, più è resistente, ma più facilmente evidenzia gli errori di verniciatura. Io mi sono attestato al 70%.
Non so quanti anni durerà. Quello che ho visto fin'ora è un blocco di mogano (portascalmi) che mi è caduto accidentalmente sul bordo dello scafo: il blocco si è spezzato (l'ho dovuto rifare), la vernice non si è minimamente scalfita.
Al tatto da l'impressione di essere durissima ed elastica allo stesso tempo.
Infine la spesa: 70 euro di vernice, 14 di stucco per uno scafo di 5,50 metri.

Infine potrei parlare anche del sikaflex 11FC nero che ho utilizzato per i comenti, pagato 5 euro a tubo e non i 20 che chiedono per il 290 DC (le proporzioni sono le stesse se si acqustano i formati da 600 ml, ma in più il 290 richiede, guarda caso, un primer da 28 euro a confezione...); su questo argomento Giorgio, in un paio di suoi interventi, fu illuminante per molti di noi. E tanto è bastato.


Allegati
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but go . . free
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#10
(06-05-2015, 00:10)Palmitos way Ha scritto: Con grandissima modestia mi permetto di dire la mia sulla verniciatura dell'opera morta, non perché sia del mestiere ma semplicemente perché ho da poco riverniciato un gozzetto (vedi allegato).
Modestia sì, ma toni accesi, perché quello che ho avuto modo di scoprire è che le vernici "marine" non esistono, esistono solo "confezioni" dedicate a polli da spennare. Non perderò tempo a spiegare cose che non conosco, semplicemente ripeto qui ciò che mi è stato riferito da alcuni rappresentanti di vernici (anche marine).
Vi dirò invece cosa ho fatto: ho usato prodotti per carrozzeria, pagandoli molto, ma molto meno. Ho usato uno stucco bicomponente per carrozzieri su tutti gli avvallamenti, le crepe e i buchi che lo scafo presentava. Ho passato poi una rotorbitale sopra le parti stuccate fino a renderle lisce. Ho dato infine due mani, a rullo e pennello nei punti scomodi, di un'ottima vernice, PPG, che permette anche di decidere il livello di gloss in percentuale. Naturalmente la vernice più è lucida, più è resistente, ma più facilmente evidenzia gli errori di verniciatura. Io mi sono attestato al 70%.
Non so quanti anni durerà. Quello che ho visto fin'ora è un blocco di mogano (portascalmi) che mi è caduto accidentalmente sul bordo dello scafo: il blocco si è spezzato (l'ho dovuto rifare), la vernice non si è minimamente scalfita.
Al tatto da l'impressione di essere durissima ed elastica allo stesso tempo.
Infine la spesa: 70 euro di vernice, 14 di stucco per uno scafo di 5,50 metri.

Infine potrei parlare anche del sikaflex 11FC nero che ho utilizzato per i comenti, pagato 5 euro a tubo e non i 20 che chiedono per il 290 DC (le proporzioni sono le stesse se si acqustano i formati da 600 ml, ma in più il 290 richiede, guarda caso, un primer da 28 euro a confezione...); su questo argomento Giorgio, in un paio di suoi interventi, fu illuminante per molti di noi. E tanto è bastato.
Ottima spiegazione, ottimo lavoro ed economico.
Se hai verniciato anche parti calpestabili, ci puoi dire il comportamento allo scivolamento, asciutto e bagnato, con e senza scarpe?
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#11
Appena fatto con sistema Cecchi
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#12

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#13

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#14

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#15

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#16
(06-05-2015, 21:54)coraggioso Ha scritto:
(06-05-2015, 00:10)Palmitos way Ha scritto: Con grandissima modestia ...
Ottima spiegazione, ottimo lavoro ed economico.
Se hai verniciato anche parti calpestabili, ci puoi dire il comportamento allo scivolamento, asciutto e bagnato, con e senza scarpe?

Ho verniciato anche il piano di calpestio facendo attenzione a non sommergere l'antiscivolo e cioè andandoci molto leggero. Tutto ok.
but go . . free
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#17
credo proprio di aver capito anche da esperienze di altri :
è proprio il prodotto che ho utilizzato che non va:
soldi e tempo buttati, alla fine ho dovuto rimediare con un altro
prodotto sempre bicomponente di produzione nazionale.
quelli di trieste lasciateli perdere
l'erba più verde è la mia
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#18
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Quando si dice navigazione di m....
79 79 79
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#19
BeppeZ non tengo la barca in queste condizioni di solito, questo era un esperimento di mutande fai da te...
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#20
Complimenti Cv-rossodisera !!!

Domanda: il lavoro l'hai fatto tu oppure il cantiere?
Io sto preparandomi alla riverniciatura e vorrei chiederti qualche consiglio, se posso.

Complimenti ancora

Tommy
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