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a mio modestissimo parere ma come sempre attendo conferme o smentite dagli amici autorevoli.
Non mi dilungo in descrizioni del contesto, mi limito ad esporre i dati in modo da non creare confusione :
Barca di 38 piedi disegno primi anni 80 a cui è stato modificato il piano velico portato a randona e fiocchi, armo in testa due ordini di crocette dritte senza volanti, belin idraulico, scotta randa alla tedesca e trasto abbondante .
Regata con vento che passa da 18 a 25 e da 25 fino a 38 kn,
Vang stracazzato con l'ausilio del winch ( due giri ) prima della partenza su ordine dell'armatore e del timoniere e mai più lavorato durante la regata ..... 
Risultato : Randa in membrana kevlar / carbonio aperta in due dalla balumina all'inferitura da buttare !!!!!
A voi !! ................
Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
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ubi maior minor cessat
ed i ca.zi sono suoi!
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Io chi Cazza troppo lo chiamo belin
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Elementare Watson!!
Sarei poi curioso di sapere come ha fatto le modifiche al piano velico (e al piano di deriva di conseguenza) per stravolgere una barca primi anni '80, presumibilmente quindi con piano velico con randa a base corta e quindi stretta e vela di prua molto importante.
Banalmente aumentando la superficie velica della randa e riducendo il genoa, ha spostato il centro velico indietro e, in teoria, dovrebbe trovarsi con una barca eccessivamente ardente....
Secondo me, se vendeva la barca, aggiungeva i soldi che ha speso per le modifiche, aggiungeva quelli della randa che ha stracciato, si comperava una barca diversa e fatta secondo le sue aspettative.
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Ci sono più discussioni sull'uso del vang.
Mi sono fatto questa idea dopo aver aperto n 3d in merito ed aver letto di tutto su ADV. Principalmente i punti di vista diversi dipendono dal fatto che l'azione del vang è differisce per ogni armo.
In generale diffido di chi stracazza tutto, soprattutto non ci sono scale o segnali che evidenziano l'over trim
Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
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(08-11-2016, 11:32)BeppeZ Ha scritto: Elementare Watson!!
Sarei poi curioso di sapere come ha fatto le modifiche al piano velico (e al piano di deriva di conseguenza) per stravolgere una barca primi anni '80, presumibilmente quindi con piano velico con randa a base corta e quindi stretta e vela di prua molto importante.
Banalmente aumentando la superficie velica della randa e riducendo il genoa, ha spostato il centro velico indietro e, in teoria, dovrebbe trovarsi con una barca eccessivamente ardente....
Secondo me, se vendeva la barca, aggiungeva i soldi che ha speso per le modifiche, aggiungeva quelli della randa che ha stracciato, si comperava una barca diversa e fatta secondo le sue aspettative.
Capisco ma non andrei OT con commenti sulla barca o peggio sull'armatore che comunque stimo, ...............
Come già detto più volte le regolazioni delle varie manovre, incidono in maniera diversa in funzione di barca e armo ed è questo che chiedo !!
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Cazzando il vang hai portato il boma verso il basso stracazzando la balumina che si è aperta di conseguenza.
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(08-11-2016, 12:26)nedo Ha scritto: (08-11-2016, 11:32)BeppeZ Ha scritto: Elementare Watson!!
Sarei poi curioso di sapere come ha fatto le modifiche al piano velico (e al piano di deriva di conseguenza) per stravolgere una barca primi anni '80, presumibilmente quindi con piano velico con randa a base corta e quindi stretta e vela di prua molto importante.
Banalmente aumentando la superficie velica della randa e riducendo il genoa, ha spostato il centro velico indietro e, in teoria, dovrebbe trovarsi con una barca eccessivamente ardente....
Secondo me, se vendeva la barca, aggiungeva i soldi che ha speso per le modifiche, aggiungeva quelli della randa che ha stracciato, si comperava una barca diversa e fatta secondo le sue aspettative.
Capisco ma non andrei OT con commenti sulla barca o peggio sull'armatore che comunque stimo, ...............
Come già detto più volte le regolazioni delle varie manovre, incidono in maniera diversa in funzione di barca e armo ed è questo che chiedo !! 
Ciao Nedo, non era mia intenzione andare OT, forse non sono stato sufficientemente chiaro.
Intendevo dire che con il vang tiratissimo il boma si abbassa, ovviamente.
Hai descritto una situazione con molto vento, forse fuori range della randa che quindi ha ceduto. Nessuna intenzione di commentare negativamente la barca ma,viste le modifiche al piano velico che hai descritto, ritenevo interessante sapere, al di là del danno fatto, come queste abbiano influito sul comportamento della barca.
Quanto all'armatore che non conosco, ovviamente non ho la possibilità di esprimere alcun giudizio, tanto meno negativo. E' evidente che ha inteso appiattire la randa al massimo in considerazione del forte vento. Ma aveva scarrellato sottovento il trasto? Anche queste potrebbero essere informazioni utili e, forse, non tanto O.T.
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Ma, e soprattutto, come la teneva la barca con 30 e passa nodi e randa piena?
La lasciava fileggiare selvaggiamente?
Con la balumina tesa a morte?
Se l'è cercata
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Nedo, secondo il mio modestissimo parere, la dipartita della randa dipende molto poco da quanto è stato cazzato il vang.....
Di solito cazzando a morte il vang si possono rompere i suoi attacchi sull'albero e sul boma, oppure appena si lasca un po' si spianta la trozza oppure si piega il boma a banana.
Se la balumina è fatta per resistere al carico della scotta, ed è sana, il carico del vang non la deve nemmeno scomporre  .
Se però la randa è "provata" ed è dimensionata per reggere 25 nodi, e quando ce ne sono 30 la si cazza di scotta, facilmente si apre in due, e se invece non la si cazza e la si fa sbattere, si delamina nel giro di qualche minuto ...........
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(08-11-2016, 13:26)albert Ha scritto: Nedo, secondo il mio modestissimo parere, la dipartita della randa dipende molto poco da quanto è stato cazzato il vang.....
Di solito cazzando a morte il vang si possono rompere i suoi attacchi sull'albero e sul boma, oppure appena si lasca un po' si spianta la trozza oppure si piega il boma a banana.
Se la balumina è fatta per resistere al carico della scotta, ed è sana, il carico del vang non la deve nemmeno scomporre .
Se però la randa è "provata" ed è dimensionata per reggere 25 nodi, e quando ce ne sono 30 la si cazza di scotta, facilmente si apre in due, e se invece non la si cazza e la si fa sbattere, si delamina nel giro di qualche minuto ...........
Concordo, le rande, specie quelle in laminato coi fili, non si rompono cazzando, ma facendole sbattere così Piccoletto e/o per età e consunzione.
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Che poi chiudere a morte la balumina col vang in condizioni di soprainvelatura non sia una grande idea è un'altra storia ....e magari implica di dover portare la randa completamente scarica che fileggia (e quindi delamina) per non straorzare.
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(08-11-2016, 12:55)BeppeZ Ha scritto: E' evidente che ha inteso appiattire la randa al massimo in considerazione del forte vento.
Ha inteso male, un 38 piedi non è una deriva; a meno che l'albero sia come uno stuzzicadenti.
Inoltre prima della partenza la randa va tenuta piuttosto svergolata per adattarsi meglio a continui cambiamenti di rotta e di velocità.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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E noi subito a puntare il dito contro l'armatore
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(08-11-2016, 13:53)einstein Ha scritto: (08-11-2016, 12:55)BeppeZ Ha scritto: E' evidente che ha inteso appiattire la randa al massimo in considerazione del forte vento.
Ha inteso male, un 38 piedi non è una deriva; a meno che l'albero sia come uno stuzzicadenti.
Inoltre prima della partenza la randa va tenuta piuttosto svergolata per adattarsi meglio a continui cambiamenti di rotta e di velocità.
ciao
Tra l'altro in partenza le condizioni erano decisamente accettabili rispetto al finale e aver compromesso a mio parere ogni forma di controllo sulla balumina, o perlomeno molto limitato, ha reso il governo della randa molto poco . mollando la scotta il risultato sullo svergolamento era quasi inesistente e quando è arrivata la botta, la vela bassa di carrello ma tesa come fosse cazzata di scotta ha subìto a tutta la forza del vento senza difesa.. ..
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Seneca
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(08-11-2016, 11:32)BeppeZ Ha scritto: Banalmente aumentando la superficie velica della randa e riducendo il genoa, ha spostato il centro velico indietro e, in teoria, dovrebbe trovarsi con una barca eccessivamente ardente....
Non è detto, ricorda che la porzione di genoa con sormonto va a sommarsi con la superficie della randa; poi, il tiro della scotta è più verso prua.
ciao
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(08-11-2016, 13:53)einstein Ha scritto: (08-11-2016, 12:55)BeppeZ Ha scritto: E' evidente che ha inteso appiattire la randa al massimo in considerazione del forte vento.
Ha inteso male, un 38 piedi non è una deriva; a meno che l'albero sia come uno stuzzicadenti.
Inoltre prima della partenza la randa va tenuta piuttosto svergolata per adattarsi meglio a continui cambiamenti di rotta e di velocità.
ciao
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MEOLO
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ma non gli è venuto un dubbio durante tutta la regata?
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(08-11-2016, 14:48)fabrizio 61 Ha scritto: (08-11-2016, 13:53)einstein Ha scritto: (08-11-2016, 12:55)BeppeZ Ha scritto: E' evidente che ha inteso appiattire la randa al massimo in considerazione del forte vento.
Ha inteso male, un 38 piedi non è una deriva; a meno che l'albero sia come uno stuzzicadenti.
Inoltre prima della partenza la randa va tenuta piuttosto svergolata per adattarsi meglio a continui cambiamenti di rotta e di velocità.
ciao Non intendevo che fosse la cosa giusta da fare ma forse lo ha fatto fatto quell'intendimento altrimenti come si spiega la scelta di caxxare il vang in que modo?
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Ma con quella regolazione non eravate sdraiati ?
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