cormax66
Amico del forum
Messaggi: 967
Registrato: Nov 2010
|
RE: Calafataggio
Salve a tutti vi racconto la mia esperienza :
ho restaurato un gozzo di mogano di 9 metri anni fa facendo il calafataggio con il metodo tradizionale , dopo aver fatto una serie considerazioni ed esperienze.
Per l'utilizzo della resina epossidica la barca deve nascere in epossidica , che ha delle caratteristiche eccezionali , ho costruito un contender in resina epossidica e lamellare di mogano e dopo quasi 20 anni la barca è ancora li nuova , sembra in composito .
Per l'utilizzo su una imbarcazione realizzata con il metodo tradizionale ,con pochi incollaggi , il legno in sentina rimane bagnato e la stoppa con lo stucco grasso viene compressa dalla dilatazione del legno e fa "tenuta ".
e va bene cosi , la barca è nata per lasciare muovere il legno e che va assecondato.
con la resina epossidica , dovresti avere la barca asciutta al 100% impossibile nella realtà e dovresti resinare tutta la barca completamente da renderla indifferente dall'ambiente esterno .
Questo purtroppo non è possibile per ragioni di costi e pratiche .
il mio consiglio è :avete fatto bene ad usare il sistema tradizionale , andate sereni , la barca durerà ancora anni .
Cosa che non succederebbe impermeabilizzando il legno con l'epossidica che marcirebbe in qualche punto sicuramente .
ultima cosa :
la barca la dovete immaginare come un elemento vivo con i suoi micro movimenti e dilatazioni , non è con la resina sui comenti che si realizza la rigidezza , è un problema progettuale .
Vi auguro buon vento
Conoscenza è esperienza , il resto è solo informazione .
A.Einstein
|
|
06-01-2019 14:53 |
|
cla4lenza
Amico del forum
Messaggi: 341
Registrato: Aug 2010
|
RE: Calafataggio
(06-01-2019 14:53)cormax66 Ha scritto: Salve a tutti vi racconto la mia esperienza :
ho restaurato un gozzo di mogano di 9 metri anni fa facendo il calafataggio con il metodo tradizionale , dopo aver fatto una serie considerazioni ed esperienze.
Per l'utilizzo della resina epossidica la barca deve nascere in epossidica , che ha delle caratteristiche eccezionali , ho costruito un contender in resina epossidica e lamellare di mogano e dopo quasi 20 anni la barca è ancora li nuova , sembra in composito .
Per l'utilizzo su una imbarcazione realizzata con il metodo tradizionale ,con pochi incollaggi , il legno in sentina rimane bagnato e la stoppa con lo stucco grasso viene compressa dalla dilatazione del legno e fa "tenuta ".
e va bene cosi , la barca è nata per lasciare muovere il legno e che va assecondato.
con la resina epossidica , dovresti avere la barca asciutta al 100% impossibile nella realtà e dovresti resinare tutta la barca completamente da renderla indifferente dall'ambiente esterno .
Questo purtroppo non è possibile per ragioni di costi e pratiche .
il mio consiglio è :avete fatto bene ad usare il sistema tradizionale , andate sereni , la barca durerà ancora anni .
Cosa che non succederebbe impermeabilizzando il legno con l'epossidica che marcirebbe in qualche punto sicuramente .
ultima cosa :
la barca la dovete immaginare come un elemento vivo con i suoi micro movimenti e dilatazioni , non è con la resina sui comenti che si realizza la rigidezza , è un problema progettuale .
Vi auguro buon vento
Abbiamo fatto lo stesso ragionamento . .
|
|
06-01-2019 14:57 |
|
luca boetti
Amico del forum
Messaggi: 1.046
Registrato: May 2015
|
RE: Calafataggio
Io ho calafatato qualche barca, è abbastanza semplice, l importante è che le tavole siano fissate bene sulle ordinate, che non si muovono, rivetti, chiodi o viti, quando i serisci la stoppa, le tavole non devono rimbalzare altrimenti poi la corda esce.
|
|
03-02-2019 10:14 |
|
luca boetti
Amico del forum
Messaggi: 1.046
Registrato: May 2015
|
RE: Calafataggio
Comunque si può anche stratificare, se è fatto bene tiene almeno 20 anni, abbiamo stratificato dei gozzi, delle bar he à vela e pure un 12m Si è naviga tutt'ora senza acqua in sentina, certo che è più caro
|
|
03-02-2019 10:18 |
|
Alvelo
Amico del forum
Messaggi: 217
Registrato: Jun 2018
|
RE: Calafataggio
Qui a Venezia cerchiamo di recuperare/mantenere vecchie barche in fasciame come meglio si può. La calafatura tradizionale va benissimo fintanto che il legno "risponde", dopodichè diventa piuttosto difficile gestire la tenuta. Rifare il fasciame di alcune barche in tavola è complesso: pochi ormai sanno piegare a fuoco le tavole nei due sensi (longitudinale e trasversale).
Raggiunta una certa età la cosa migliore da fare è asciugare bene la barca, cioè alarla in estate, sanare i comenti, in caso rinvergare e impermeabilizzare con epossidico. Ormai ci sono barche che hanno fatto il trattamento da più di 10 anni e va tutto bene.
Ovvio che devono rimanere asciutte anche dentro, altrimenti la soluzione diventa un problema.
Da non dimenticare: non si tratta di una scorciatoia, se il fasciame è marcio va cambiato prima del trattamento.
|
|
18-02-2019 14:57 |
|