(14-02-2020 21:55)falanghina Ha scritto: Se hai il vento, non serve il motore di rispetto.
Se non hai il vento, difficile che ci sia mare e contemporaneamente hai il motore principale in avaria.
@orteip
Ciao Pietro!Oggi come oggi gli FB elettrici arrivano a 80 hp. Il mondo cambia....
Quando hai il tuo FB da 4 hp, che va anche sul tender, con un generatore torni...e torni alla grande.
Buongiorno Falanghina, Purtroppo però non condivido il tuo pensiero o perlomeno non in todo. Che i FB elettrici arrivino ad elevati HP io non lo metto in dubbio ma portarsene uno di 80 HP appeso sul pulpito di poppa o dentro un gavone per usarlo nel tender ed all'occorrenza di emergenza per la barca io vedrei assai difficile a meno che non si stia parlando di barche di oltre i 60 piedi con tanto di equipaggio.
Altrettando difficile vedo il fatto di trovare il generatore elettrico montato di serie in barche medie quindi, per chi lo avesse ed intedesse attaccarvi
"direttamente" il FB elettrico per ovviare alla batteria che si potrebbe scaricare sul più bello, dovrebbe attrezzare ulteriormente la barca anche con un impianto di alimentazione dotato di un trasformatore di potenza per la conversione AC 200V - DC xxV del fuoribordo e questo perchè: una cosa è ricaricare la semplice batteria, un'altra è alimentare il motore direttamente dal generatore. Ovviamente per chi non ha il generatore di serie può sempre portarsi dietro uno di quei piccoli guppetti elettrogeni ma dovrebbe comunque dotare la barca di quell'impianto di conversione di cui sopra.
Insomma un sacco di ammenicoli da portarsi dietro che nel complessivo sono molto poco gestibili dai più oltre che molto più ingombranti e pesanti di un semplice FB classico.
Morale, se si opta per un FB
maneggievole e da portarsi dietro per il tenderd che all'occorrenza sia funzionale anche come motore di emergenza per la barca, l'unico sistema è quello di dotarsi di un classico FB a combustione interna totalmente indipendente dalla barca e da tutto. Se invece si volesse optare per un FB elettrico per una eventuale serie di vantaggi più o meno personali che verrebbero meno con il gruppo elettrogeno ed impianti dedicati al seguito, allora è bene essere consapevoli che oltre a spostarci la barca di qualche metro in condizioni ottimali e per gioco, questo non potrà mai essere utilizzato per manovre di emergenza.
PS - Non è assolutamente vero il fatto che:
"Se hai il vento, non serve il motore di rispetto." Questo vale solo in mare aperto quando praticamente del motore ne puoi fare a meno.
Premesso che la composizione tipica presente nelle barche che girano nell'estate non è quella con equipaggio esperto ma la classica famiglia con una compagna quasi sempre non molto pratica, marito e prole più o meno grande, più o meno pratica.
Può capitare di ancorarsi la sera in una cala ridossata e svegliarsi la notte con il vento che ha girato e oltre ad aver nel frattenpo alzato un'ondina di 30/40 Cm ti spinge anche verso terra (a me è capitato in diverse occasioni). Se il motore principale non dovesse partire magari anche solo per le batterie scariche, quello diventa uno dei momenti fondamentali della vita dove benedirai di avere a bordo un FB che non ti pianta sul più bello e che sia in grado di spostare la barca efficientemente per consentiri di salpare e uscire dalla cala dove poi manovrerai a vela in tutta la sicurezza. Poi si possono fare i bordi anche per salpare ed uscire dalla cala ma se hai girato un pò, sai benissimo che spesso in tante calette di suo non c'è molto spazio per fare i bordi e se poi ci sono anche molte barche alla fonda come sovente capita nei mesi estivi lo spazio diventa assai più ristretto.
Un'altro caso dove, anche quando c'è vento, il motore diventa fondamentale è nell'ingresso e nelle manovre in porto. Ora premesso che con il vento tu sia arrivato a vela davanti al porto, hai bisogno di entrare e di andare ad ormeggiarti. L'estate scorsa ho assistito io stesso ad una trattativa per radio dove ad un GS 45, arrivato davanti all'imboccatura del porto a vela con il motore in avaria, hanno negato l'ingresso a vela e l'assistenza del gommone portuale intimandogli di rivolgersi al servizio addetto al rimorchio; pena il sequestro dell'imbarcazione. Si potrebbe pensare che siano stati disumani a rispondergli così ma questo è quello che però prevede la legge internazionale valida in tutto il mondo che poi noi in Italia non la rispettiamo è un'altra cosa.
Quindi ritorna la morale di prima: Anche se mi sono dilungato così tanto nello scrivere, questi sono due casi che chi va per mare sa bene siano abbastanza frequenti e, o non ci si penza e quando capita capita, oppure sapendo che senza ulteriori ammenicoli vari ma con un buon fuoribordo che uso normalmente per il gommone all'occorrenza potrei risolvere anche eventuali e potenziali problemi di sicurezza nelle cale e di portafogli nei porti, bhe....
Ma come sempre sono tutte opinioni personali che ognuno considera in base alle proprie esperienze ed in base alle proprie esigenze.