Misurare il grasso e la sua posizione
#1
Come si misura il grasso di una vela senza armarla?
E quando si naviga (bolina) che riferimenti si possono usare (oltre alle strisce ) per avere un riferimento preciso della posizione della max corda ad una data altezza?
Grazie e buona domenica!
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#2
C'è un programmino che analizza le foto prese dal basso, lo si trova in rete
ecco qui
https://www.uksailmakers.com/accumeasure?rq=accumeasure

È vecchio non mi stupirebbe adesso ci fosse una app che lo faccia con il telefono. Big Grin

Ancora più vecchio un sistema che avevo copiato dalla North: un righello trasparente con una quadrettatura che dava direttamente percentuale del grasso e della posizione del massimo lungo la corda, senza bisogno di foto o telefoni.
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#3
Mi stupite sempreThumbsupsmileyanim
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#4
Comunque le devi armare e metterti di bolina. Sulle vele moderne c'è spesso un adesivo con l'immagine della macchina fotografica sulla base nel punto da cui devi fare le foto (al centro)
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#5
Grazie mille
(Il programma lo avevo trovato, app per ora no)
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#6
Massima corda? Forse massima concavità, freccia.O mi sbaglio?
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#7
(07-12-2020, 09:19)bullo Ha scritto: Massima corda? Forse massima concavità, freccia.O mi sbaglio?

Hai ragione, avrei dovuto scrivere freccia massima e non corda massima
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#8
(06-12-2020, 18:21)ismael Ha scritto: Come si misura il grasso di una vela senza armarla?
E quando si naviga (bolina) che riferimenti si possono usare (oltre alle strisce ) per avere un riferimento preciso della posizione della max corda ad una data altezza?
Grazie e buona domenica!

Come senza armarla? grasso, freccia, corda non dipendono dall'albero e boma dove si monta la vela e dalle tensioni di bugna penna e mura ?
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#9
(11-12-2020, 12:30)wind e sea Ha scritto: Come senza armarla? grasso, freccia, corda non dipendono dall'albero e boma dove si monta la vela e dalle tensioni di bugna penna e mura ?

Principalmente il grasso e sua posizione sono decisi da velaio e dall' usura...
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#10
Si, ma cazzando la base e imbananando l'albero il grasso si riduce, radrizzandolo aumenta. Se in dacron cazzando l'inferitura il grasso si sposta verso prua.
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#11
(11-12-2020, 13:02)ismael Ha scritto: Principalmente il grasso e sua posizione sono decisi da velaio e dall' usura...

lasciando da parte l'usura, la decisione del velaio o progetto resti sulla carta o sul pc e nella realtà la tela prende forma in vari modi avvicinandosi al .
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#12
(15-12-2020, 12:18)wind e sea Ha scritto: lasciando da parte l'usura, la decisione del velaio o progetto resti sulla carta o sul pc e nella realtà [b]la tela prende forma in vari modi avvicinandosi al .

E' una definizione alquanto stravagante del mio lavoro ......... io non ho mai permesso alla tela di prendere il sopravvento sul progetto disponendosi "in vari modi" Smiley44Smiley44

Certo che se le avessi lasciato un po' più di libertà, forse avrei risparmiato un bel po' di spese di software e di taglio laser 3232
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#13
Se ho una vela in laminato che invecchia è giusto flettere di più albero ? (Anche se sicuramente si perde la capacità dell albero di depotenziare su raffica perché sarà sempre troppo rigido per il vento)

Ps so già che bullo mo me belin 19
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#14
(15-12-2020, 15:33)albert Ha scritto: E' una definizione alquanto stravagante del mio lavoro ... io non ho mai permesso alla tela di prendere il sopravvento sul progetto disponendosi "in vari modi" Smiley44Smiley44

Certo che se le avessi lasciato un po' più di libertà, forse avrei risparmiato un bel po' di spese di software e di taglio laser 3232

non volevo essere irriguardoso rispetto alla professione dei . dire "in vari modi" ma previsti e funzionali alle condizioni del . essendo velaio tuttavia, non so se è possibile costruire una vela che sia al 100% corrispondente al disegno considerata una certa regolazione
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#15
Ismael se hai la vela che invecchia consiglio vela nuova. Il resto Xé Ostrogoto e non capisco?
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#16
Usualmente quando una vela invecchia la freccia del profilo si sposta verso poppa.

Flettendo l'albero si ottiene l'effetto di diminuire il camber nella parte anteriore del profilo e dunque di spostarne la freccia massima ulteriormente verso poppa.

Se la vela è in laminato e/o triradiale, aumentando la tensione di drizza si otterrà solo di sformare permanentemente la zona dell'inferitura e non, come succede col dacron tagliato cross-cut, di richiamare in avanti la freccia massima.

Negli alberi moderni a 9/10 con le crocette a quartiere, la flessione che si riesce a dare all'albero è molto limitata e interessa il terzo superiore della vela.
Si usa per depotenziare appunto la parte alta della randa e per diminuire l'angolo di attacco in bolina con vento forte. Inoltre come conseguenza della maggior tensione del belin, la catenaria dello strallo di prua diminuirà e dunque anche il profilo del fiocco/genoa avrà la freccia massima spostata verso il bordo d'uscita e l'angolo di attacco diminuito.

Dato che il range delle regolazioni sugli alberi moderni sono molto limitate, le vele devono essere progettate e realizzate correttamente per l'intensità di vento prevista e la relativa regolazione (o quantomento centrate nel range previsto), ma fortunatamente 32 un minimo di esperienza nel rilievo dell'attrezzatura e nel successivo progetto, un software dedicato ed un sistema di taglio accurato aiutano molto ad ottenere un buon risultato.
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#17
(18-12-2020, 12:47)albert Ha scritto: Usualmente quando una vela invecchia la freccia del profilo si sposta verso poppa.

Flettendo l'albero si ottiene l'effetto di diminuire il camber nella parte anteriore del profilo e dunque di spostarne la freccia massima ulteriormente verso poppa.

Se la vela è in laminato e/o triradiale, aumentando la tensione di drizza si otterrà solo di sformare permanentemente la zona dell'inferitura e non, come succede col dacron tagliato cross-cut, di richiamare in avanti la freccia massima.

Negli alberi moderni a 9/10 con le crocette a quartiere, la flessione che si riesce a dare all'albero è molto limitata e interessa il terzo superiore della vela.
Si usa per depotenziare appunto la parte alta della randa e per diminuire l'angolo di attacco in bolina con vento forte. Inoltre come conseguenza della maggior tensione del belin, la catenaria dello strallo di prua diminuirà e dunque anche il profilo del fiocco/genoa avrà la freccia massima spostata verso il bordo d'uscita e l'angolo di attacco diminuito.

Dato che il range delle regolazioni sugli alberi moderni sono molto limitate, le vele devono essere progettate e realizzate correttamente per l'intensità di vento prevista e la relativa regolazione (o quantomento centrate nel range previsto), ma fortunatamente 32 un minimo di esperienza nel rilievo dell'attrezzatura e nel successivo progetto, un software dedicato ed un sistema di taglio accurato aiutano molto ad ottenere un buon risultato.

quindi mi pare che se si vuole conoscere perfettamente la forma della vela è molto più utile andare a prendere le misure di grasso freccia corda etc direttamente sulla vela montata e possibilmente sotto pressione di un determinato vento , ammesso che si riesca a prenderle correttamente tali misure
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#18
oggi per curiosità sono andato a misurare punto max grasso e freccia di una vela da windsurf (senza pressione del vento) regolata per vento . mi sono reso conto che non è cosa tanto . più o meno ho rilevato alla prima stecca bassa punto grasso max 37% e freccia 8% ; all'altezza del boma rispettivamente 38% e 7%; ancora più su alla seconda stecca 31% e 8%; terza stecca 33% e . sembrano valori di una vela molto magra ....tuttavia credo che tali valori si modificano sotto pressione del vento nel senso che dovrebbe spostarsi il grasso verso poppa ed aumentare di . quarta ed alla quinta stecca fino alla penna la vela pare diventare completamente piatta ed allentandosi la balumina inizia a svergolare già senza vento solo col . proposito di svergolamento qualcuno sa dirmi che cos'è il grado di svergolamento e se si può misurare come il grasso ?
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#19
Conclusione? Voglio una vela più magra o più grassa vado dal velaio.
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#20
(10-01-2021, 17:39)bullo Ha scritto: Conclusione? Voglio una vela più magra o più grassa vado dal velaio.-

Certo, ma il velaio deve sempre prendere con le molle queste richieste e non farsi condizionare troppo dalle "sensazioni" del cliente.

"Vorrei una randa magra" ha un significato diverso se detto da un regatante che naviga abitualmente con vele recenti in composito oppure se detto da un crocerista che ha come unico riferimento la sua randa in dacron dello scorso millennio.
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