Anodo sacrificale !
#1
Cari tutti,

sto rifacendo l'impianto elettrico della mia Tonic 23 ed ecco che mi trovo a collegare il 220... tutto bene per ora se non che c'è il fatidico filo giallo e verde che non so come trattare.
Ho letto qui sul forum e cercato in rete ma l'unica cosa che mi è chiara è che l'argomento abbraccia un campo piuttosto ampio e affascinante, un campo che non so se avrò il tempo di esplorare e un argomento che di sicuro non riuscirò a sviscerare a breve.
Vorrei dunque capire intanto cosa mi conviene fare con il filo di terra che arriva dal 220 della Imarroncinichegalleggiano.....
La collego ad un anodo sacrificale ? E dove lo metto questo anodo, casomai?

Grazie per l'aiuto che saprete darmi!
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#2
Il filo di terra della Imarroncinichegalleggiano.... deve essere collegato a un isolatore galvanico (trovi anche diagrammi per fartelo da solo con due ponti diodi e un po' di alluminio come dissipatore) prima di essere collegato a qualsiasi cosa in barca. Poi a seconda del tipo di impianto che hai si può andare nel dettaglio, ma non sbagli se la prima cosa che metti quando "tagli" il filo gialloverde che viene dalla Imarroncinichegalleggiano.... è un isolatore galvanico, poi dall'isolatore galvanico "entri elettricamente" nell'impianto della barca (caricabatterie, eventuale scaldabagno, eccetera).
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#3
Buongiorno Rob, grazie, spiegazione chiara e semplice da seguire. In pratica l'isolatore galvanico si comporta come la presa a terra di un edificio sulla terraferma, se ho capito bene.
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#4
Utilizzando lo stesso schema: la Imarroncinichegalleggiano.... ha la sua "presa di terra" (probabilmente l'ultimo posto di distribuzione dell'Enel), che passa dal filo giallo verde; la barca ha la sua "presa di terra" con tutto ciò che è collegato al mare (motore, ecc). La terra permette di proteggere gli utilizzatori di apparecchi in corrente alternata (il 240v).
Dov'è il problema? Attraverso un conduttore può passare anche la corrente continua, quindi se per un qualsiasi motivo il filo gialloverde non fosse assolutamente a 0 volt (vuoi per la centrale di distribuzione, oppure perché una barca accanto a te ha una fuga e una parte della corrente del "suo" filo gialloverde arriva nel tuo attraverso la colonnina di Imarroncinichegalleggiano...., eccetera), ti porti in barca questa microcorrente che passa dai tuoi pezzi metallici per andare in acqua: soluzione potenzialmente rapida per inviare pacchi di molecole di metallo nell'acqua e perdere pezzi di saildrive, elica e compagnia. Per bloccare queste mini correnti continue si mette un "isolatore galvanico": blocca delle differenze di potenziale CC fino a 1-2 volt (quindi blocca il passaggio di eventuali correnti DC vaganti), ma lascia passare la corrente alternata; funziona come terra AC di protezione e blocca l'eventuale corrente DC nociva.

Per gli anodi si parla generalmente di protezione galvanica, è un discorso diverso: non c'è bisogno di terra 240v, non c'è bisogno di nessuna corrente. Due metalli diversi (con potenziale elettrochimico diverso) in contatto immersi in acqua marina tendono a trasferirsi ioni in misura maggiore o minore: uno si consuma per mandare i propri ioni verso l'altro. Per proteggere si collega al metallo più "debole" un pezzo di metallo ancora più debole (anodo) che offrirà i propri ioni -quindi si corroderà- prima del metallo da proteggere. È un fenomeno che si verifica anche se non c'è nessunissima corrente elettrica esterna, né da batterie né da 220v, quindi comunque bisogna tenerne sempre conto. Salvo avere una barca senza nessun pezzo metallico immerso Smile
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#5
(10-02-2021, 10:42)rob Ha scritto: Utilizzando lo stesso schema: la Imarroncinichegalleggiano.... ha la sua "presa di terra" (probabilmente l'ultimo posto di distribuzione dell'Enel), che passa dal filo giallo verde; la barca ha la sua "presa di terra" con tutto ciò che è collegato al mare (motore, ecc). La terra permette di proteggere gli utilizzatori di apparecchi in corrente alternata (il 240v).
Dov'è il problema? Attraverso un conduttore può passare anche la corrente continua, quindi se per un qualsiasi motivo il filo gialloverde non fosse assolutamente a 0 volt (vuoi per la centrale di distribuzione, oppure perché una barca accanto a te ha una fuga e una parte della corrente del "suo" filo gialloverde arriva nel tuo attraverso la colonnina di Imarroncinichegalleggiano...., eccetera), ti porti in barca questa microcorrente che passa dai tuoi pezzi metallici per andare in acqua: soluzione potenzialmente rapida per inviare pacchi di molecole di metallo nell'acqua e perdere pezzi di saildrive, elica e compagnia. Per bloccare queste mini correnti continue si mette un "isolatore galvanico": blocca delle differenze di potenziale CC fino a 1-2 volt (quindi blocca il passaggio di eventuali correnti DC vaganti), ma lascia passare la corrente alternata; funziona come terra AC di protezione e blocca l'eventuale corrente DC nociva.

Per gli anodi si parla generalmente di protezione galvanica, è un discorso diverso: non c'è bisogno di terra 240v, non c'è bisogno di nessuna corrente. Due metalli diversi (con potenziale elettrochimico diverso) in contatto immersi in acqua marina tendono a trasferirsi ioni in misura maggiore o minore: uno si consuma per mandare i propri ioni verso l'altro. Per proteggere si collega al metallo più "debole" un pezzo di metallo ancora più debole (anodo) che offrirà i propri ioni -quindi si corroderà- prima del metallo da proteggere. È un fenomeno che si verifica anche se non c'è nessunissima corrente elettrica esterna, né da batterie né da 220v, quindi comunque bisogna tenerne sempre conto. Salvo avere una barca senza nessun pezzo metallico immerso Smile

Chiarissimo il discorso della AC, mentre per l'AC mi domando: la mia Tonic 23 ha una deriva in ghisa a quanto ne so, la sola ghisa nell'acqua non dovrebbe essere a contatto con altri metalli dunque è esente da corrosione? non ha su di sé anodi sacrificali, né né ha avuti a quanto posso videre (è del 1991) eppure le condizioni sembrano buone

Ancora grazie, sto imparando un sacco di cose e se tutto va bene la prox settimana avrò collegato tutto l'impianto elettrico!
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#6
Quello è un altro tipo ancora di corrosione: contatto di un metallo da solo con un liquido con cui possa reagire; con leghe di ferro e acqua chiamasi ruggine Smile
Se la tua chiglia di ghisa sta bene significa che è isolata, ben verniciata, ben resinata o che altro, insomma non in contatto con l'acqua di mare, basta continuare a tenerla così.
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#7
(11-02-2021, 00:54)rob Ha scritto: Quello è un altro tipo ancora di corrosione: contatto di un metallo da solo con un liquido con cui possa reagire; con leghe di ferro e acqua chiamasi ruggine Smile
Se la tua chiglia di ghisa sta bene significa che è isolata, ben verniciata, ben resinata o che altro, insomma non in contatto con l'acqua di mare, basta continuare a tenerla così.

Ruggine... Mmm... Ti rendi conto che se la mia barchina sta a galla dopo le mie "cure" è un miracolo, vero?

:-)
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