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09-09-2011, 21:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-09-2011, 21:40 da elen-music.)
Salve a tutti. Le strisce di materiale nero che sta tra le fasce di teak del paiolo si stanno disgregando sporcando il teak e tutto il resto poiché si attaccano sotto i piedi. cosa posso fare?. In alcuni punti sono andate via del tutto anche perché non ci sono vere e proprie scanalature tra una fascia e l'altra. Ho pulito carteggiando ma ho paura che il problema si ripresenti presto. Consigli? devo togliere tutto?
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Ma sai che non si capisce se i tuoi comenti siano stati disegnati o se il teak è talmente consumato da essere arrivato 'alla frutta'.
Comunque è un bel casino quando il sikaflex macchia così. Aspettiamo gli esperti, ma a mio avviso, sempre che si tratti di sika, ho paura che abbia fatto reazione con qualche altro prodotto squagliandosi.
Ma fammi capire... la prima è una seduta del pozzetto e la seconda dei paglioli?
Ciao elen
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Citazione:Edolo ha scritto:
Ma sai che non si capisce se i tuoi comenti siano stati disegnati o se il teak è talmente consumato da essere arrivato 'alla frutta'.
Comunque è un bel casino quando il sikaflex macchia così. Aspettiamo gli esperti, ma a mio avviso, sempre che si tratti di sika, ho paura che abbia fatto reazione con qualche altro prodotto squagliandosi.
Ma fammi capire... la prima è una seduta del pozzetto e la seconda dei paglioli?
Ciao elen 
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La seconda è solo disegnata col sika (non c'è la scanalatura dell'accoppiamentoi delle doghe)
La prima sembra veramente una reazione a qualche prodotto che gli hai dato, come dice Edolo.
Comunque i comenti non si carteggiano, si tagliano.
E ora espettiamo chi ne sa di più...
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Quello della seconda foto sembra essere un pannello tipo quelli prodotti da Nord Compensati
.
che possono avvere il filetto colorato, sia di gomma che di legno
in questo caso non puoi recuperare niente e va sostituito
In quello della prima foto, dovrebbe esserci un comento, per cui se vi è sufficiente spessore di legno, puoi operare nel seguente modo
asporti tutta la gomma
approfondisci il comento di 1 mm
lamatura leggera di tutta la parte in legno (una lamatura leggera se fatta bene ti porta via 2/10 di mm)
gommatura dei comenti
per verificare se c'è un comento e quanto è profondo, o trovi un punto in cui la gomma si stacca, oppure prendi un piccolo punteruolo e lo infili nella gomma e vedi di quanto penetra
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Anch'io stesso problema su alcuni comenti a prua. non ho mai capito se si trattasse di vecchiaia (in fondo hanno i loro dieci anni) o se come dicono edolo e petrel siano venuti a contatto con qualche schifezza chimica che li ha compromessi. a parte la causa, la soluzione, se il comento c'è, è relativamente semplice: rimuovere il vecchio sika ben bene, dare primer e di nuovo sika (290 se non sbaglio). e tutto si risolve.
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Se il comento c'è si toglie il vecchio e si rigomma
Se il comento non c'è è ancora peggio, in quanto non c'è da rifare solo la gomma ma anche tutto il resto
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Citazione:wake ha scritto:
Anch'io stesso problema su alcuni comenti a prua. non ho mai capito se si trattasse di vecchiaia (in fondo hanno i loro dieci anni) o se come dicono edolo e petrel siano venuti a contatto con qualche schifezza chimica che li ha compromessi. a parte la causa, la soluzione, se il comento c'è, è relativamente semplice: rimuovere il vecchio sika ben bene, dare primer e di nuovo sika (290 se non sbaglio). e tutto si risolve.
Dovrebbe essere 290DC, ovvero quello apposta contro gli ultravioletti. Il 290 è quello per l'incollaggio.
Per i pagliolo, è un lavoro un po' da certosino, ma con un po' di colore e delle belle ripassate di flatin e successive carteggiate (fini) si possono recuperare. I pannelli li si trova sì alla nordcompensati ma costano un botto.
Elen, fatti un giro nel golfo nei prossimi week end che ci buttiamo un occhio insieme.
DOmanda... il sika sulle sedute ha sempre 'sbrodolato' o è una cosa recente?
Un amico mi disse che alcool e sika, soprattutto quando lo si mette, fanno a pugni. Quando ho fatto le mie sedute, nel dubbio ho sbarcato l'alcool
Ciao
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il sika per i comenti e' il 292
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10-09-2011, 02:30
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-09-2011, 02:33 da Edolo.)
Citazione:Fabry.gs39 ha scritto:
il sika per i comenti e' il 292
Mi sa che ti sbagli...
.
Il 292 ha caratteristiche strutturali che per i comenti non penso sia molto indicato
http://www.pontemagra.com/product/542/SikaFlex-292.html
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probabilmente ho fatto confusione con i numeri
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Confermo . problema e' che probabilmente precedentemente non hanno usato il materiale adatto.Il secondo problema ....ancor piu' e' la scomparsa delle . da rifare sono un lavoro . materiale per rifarle.Un bel disastro.
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buona sera colleghi,ricordarsi sempre il primer prima di gommare dato nei tempi giusti.
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E bravo Stefano!!! mi ritiro in buon ordine.
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Mi sa che non è sika. Elen-music devi farci capire se sono doghe di teak massello oppure compensato con impiallacciatura di teak e cianfrino 'disegnato' nello stesso compensato e riempito con qualche schifezza che non reste agli UV.
In entrambi i casi devi procurarti la macchinetta della Fhein con il coltello da 3-4 o 5 mm, a seconda della larghezza del tuo cianfrino e di santa pazienza togliere la gomma, magari mettendo prima del nastro da carrozzieri sopra il teack perché quella gomma rimane semiliquida e quando viene fuori macchia tutto. L'alternativa è carteggiare a lavoro finito se hai spessore nel teack. Aspira la schifezza con un aspiratore, è la soluzione migliore al posto di rimuoverla con una belin.
Pulito il cianfrino devi nastrare con nastro da carrozzieri da entrambe le parti, nastro largo, non stando sul bordo ma lasciando uno spazio infinitesimale.
Con l'apposito pennello che vendono insieme, dai il primer al cianfrino. Aspetta per almeno un'ora e poi preparati a dare il sika 290. Controlla che i tubetti non siano scaduti e che possibilmente non siano viicini alla scadenza perché nel qual caso il sika è più duro. Tieni i tubetti esposti al sole perché si riscaldino ben bene e il sika sia più liquido. Dai il sika nel cianfrino tenendo la pistola inclinata di circa 45°. Dai in abbondanza e facendo attenzione che non si formino delle bolle d'aria. Appena dato, con una spatolina comprimi e togli il sika in eccesso. Subito dopo senza aspettare che il sika indurisca togli il nastro da carrozzieri. Fai il lavoro un po alla volta senza far 'tirare' il sika perché altrimenti quando togli il nastro viene via anche la gomma.
Questa procedura è indicata se hai compensato con impiallacciatura di teak; se le doghe sono di massello puoi lavorare senza nastrare e dopo due/tre giorni carteggiare e rimuovere il sika in eccesso.
Buon lavoro
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Otto o dieci anni per una coperta di teak (o teck), con il teak giusto e ben fatta a regola d'arte, sono la giusta durata prima di dare una carteggiatina, ma non sempre serve darla, può durare anche di più, dipende da quanti e come lo hanno 'camminato'.
Dopo la ripassata deve stare lì per altri tre/cinque anni, poi si interviene sui comenti per rigommare, ma non è detto che lo si debba fare sempre, poi dopo altri cinque anni si comincia a pensare di rifarlo.
Se dura meno non è ben fatto, o è compensato dogato, o una altra diavoleria moderna, o è costato meno del giusto.
Da quello che vedo dalle foto.
Quello della prima foto, forse (ma molto forse) si può rigommare, per esserne certi si deve guardare e toccare, dalle foto non si può dire, [u]ma è un lavoro da fare in proprio[u]: fatto dal cantiere, per la durata che poi avrebbe, conviene far rifare tutto.
Quello della seconda foto, o ha vent'anni o non è teak a doghe: rifare senza pietà.
Col paiolo si fa la polenta, sul pagliolo si appoggiano i piedi in barca.
Paglioli in dogato di teak (listelli incollati tra loro con comenti scavati e gommati), ne ho visti pochini; nel pozzetto (pavimento direttamente incollato alla struttura della barca) si fa spesso, ma altrettanto spesso (soprattutto i cantieri nelle produzioni di serie) lo fanno una schifezza.
Ma quello non è propriamente un pagliolo: il pagliolo, per antica definizione, è il pavimento delle barche [u]sotto coperta[u] e si può alzare per accedere alla parte sottostante, la sentina.
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