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Scuole di pensiero sulle partenze
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luciano sanna Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
In questo ultimo anno ho regatato spesso contro le stesse barche, sia nei trofei, che bastoni semplici, campionati, ecc.
Fai una prova oggi, fai una prova domani, mi sono accorto che alcuni fra i più agguerriti partono sempre nello stesso modo; che ci sia vento da terra o dal mare, che ci sia brezzolina o vento forte, che possa insomma cambiare qualsiasi fattore, la sostanza non cambia: tizio parte sempre in boa, caio sempre dalla barca giuria, sempronio parte lì e vira subito!!!
Dalle osservazioni fatte e poi dai discorsi di banchina fatti con gli altri regatanti, ho visto che ci sono alcune scuole di pensiero:

- 'Quelli della prima linea'; sono coloro che devono partire prima ed in barca giuria: sono equipaggi capaci, urlanti, conoscitori delle regole e spesso supponenti verbalmente con gli avversari e l'handycap che succede spesso è la collisione se va male, la sverniciatura della fiancata se va bene. Hanno spesso i parabordi pronti in pozzetto!

- 'Quelli della seconda linea' partono subito dopo dalla barca giuria. Cercano di non stare nel casino delle barche affiancate rimanendo subito dietro a mezza o una lunghezza, stazionando spesso intorno alla barca giuria ed aspettando il momento per infilarsi. Di solito, appena tagliano la linea, virano subito, si mettono mure a sinistra (si parla di bastoni con giro delle boe a sinistra) e si fanno la corsa fuori dai rifiuti, liberi e tranquilli, anche perchè poi arrivano in boa mure a dritta!!!

- 'Quelli che partono in boa': anche questi scelgono la libertà da rifiuti e dalle coperture dei grossi, ma ho notato che hanno una malizia in più; se non c'è controstarter, possono partire qualche secondo prima senza andare in OCS perchè dal comitato non li vedono, in quanto sono coperti visualmente dalle barche che partono dalla parte opposta.

Al giro sono vincitori sia uni che gli altri; probabilmente è una tecnica adottata ed 'elaborata' da tempo e ci si trovano bene.
Ed invece voi come partite? O è un segreto da non svelare???Big GrinBig GrinBig Grin
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-12-2011 00:14 da luciano sanna.)
23-12-2011 00:13
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romie Offline
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Messaggio: #2
Scuole di pensiero sulle partenze
Di solito percorro in lunghezza tutta la linea di partenza e quando sono a meta' decido in base al vento
23-12-2011 00:30
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kawua75 Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
Citazione:Messaggio di luciano sanna

Ed invece voi come partite?
A posteriore si può dire?!?Big Grin
Personalmente, impegnato sempre in regate di flotta con, spesso e volentieri, barche più grosse, cerco sempre di partire più libero possibile.

Ma io non faccio testo, cerco di non andarmele a cercare: preferisco ritornare con la barca sana (partendo sempre in libera alla quale viene raggruppata la gran crociera, non si sà mai con chi si ha a che fare). Devo dire che nell'ultimo anno ho incominciato a prendermi qualche rischietto e ad urlare, fà sempre il suo effettoBig GrinWink.
23-12-2011 00:57
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kermit Offline
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Messaggio: #4
Scuole di pensiero sulle partenze
Citazione:romie ha scritto:
Di solito percorro in lunghezza tutta la linea di partenza e quando sono a meta' decido in base al vento
SmileSmileSmile che regati da solo? Chi ti permetterebbe mai di farti tutta la linea di partenza indisturbato
23-12-2011 01:02
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Mr. Cinghia Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
Qui si apre un mondo. Dire parto sempre nella stessa maniera significa non aver capito un granche' dello sport della vela.
Beati coloro i quali affermano di avere la certezza per ogni partenza. Io qualche partenza l'ho fatta nella mia vita... e l'unica certezza che ho e' quella di non essere tra di loro! 42
Una partenza ben fatta e' fondamentale sia tatticamente che psicologicamente, hai gia' fatto meta' della regata.
La quantita' di variabili che influenzano una partenza sono quasi infinite e solo pochi talenti (veri campioni) riescono a vederle e usarle tutte. Buona notte. Wink

- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
23-12-2011 02:14
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bullo Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
Sempre dalla boa al vento con mure a dritta. Dopo si sceglie il campo dove girerà il vento, se girerà. Per sbagliare meno si parte al centro. Fortuna che le opppppinioni sono tante e non tutti vanno sullo stesso posto. La giuria, perchè le barche non si ammassino su di essa, posiziona la boa sempre un po più al vento. Attenzione che il vento può girare anche negli ultimi 5 minuti. Le opppppinioni sono tante.
23-12-2011 03:24
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luciano sanna Offline
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Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Qui si apre un mondo. Dire parto sempre nella stessa maniera significa non aver capito un granche' dello sport della vela.
Beati coloro i quali affermano di avere la certezza per ogni partenza. Io qualche partenza l'ho fatta nella mia vita... e l'unica certezza che ho e' quella di non essere tra di loro! 42
Una partenza ben fatta e' fondamentale sia tatticamente che psicologicamente, hai gia' fatto meta' della regata.
La quantita' di variabili che influenzano una partenza sono quasi infinite e solo pochi talenti (veri campioni) riescono a vederle e usarle tutte. Buona notte. Wink

Cinghia, credimi; alcune barche partono sempre uguale!
Non faccio i nomi ovviamente, ma ho osservato che non è casuale.
23-12-2011 04:23
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romie Offline
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Messaggio: #8
Scuole di pensiero sulle partenze
@kermit....
hai presente quel breve lasso di tempo che intercorre tra la posa della boa di partenza e la partenza... Smile tipo una mezz'oretta...
scherzi a parte ai cinque minuti dalla partenza, anche in regate numerose, di solito non c'è nessuno lungo linea ma si stanno tutti assembrando dove hanno già deciso di partire. Alcuni lo fanno come diceva Luciano senza vedere ne se la linea è stata messa bene, ne se c'è stato un giro di vento.... così a posteriore.
dopo il giretto lungo linea decido cosa fare.
Quando invece facevo regate di laser me ne stavo bello quieto a fianco della barca giuria (anche perchè loro posavano meglio le boe Smile )e a 30 secondi dalla partenza sgusciavo via..
23-12-2011 04:25
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tiger86 Offline
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Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Qui si apre un mondo. Dire parto sempre nella stessa maniera significa non aver capito un granche' dello sport della vela.
Beati coloro i quali affermano di avere la certezza per ogni partenza. Io qualche partenza l'ho fatta nella mia vita... e l'unica certezza che ho e' quella di non essere tra di loro! 42
Una partenza ben fatta e' fondamentale sia tatticamente che psicologicamente, hai gia' fatto meta' della regata.
La quantita' di variabili che influenzano una partenza sono quasi infinite e solo pochi talenti (veri campioni) riescono a vederle e usarle tutte. Buona notte. Wink
Come si fa a non quotare? E' così!

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
23-12-2011 05:53
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francocr68 Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
questa estate scorsa in un regata 'del radicchio' abbiamo avuto l'onore di avere fra gli iscritti il Team LowNoise (vedi ultimi mondiali ORC). La regata era una costiera di 22 miglia con uno zigzag fra le nostre isole in una giornata di brezza instabile in intensità e direzione dove la partenza era pressochè insignificante per il proseguo della prova.
Nell'ultimo minuto di prepartenza ci siamo trovati nelle retrovie in acque più tranquille affiancati agli illustri ospiti di LowNoise.
Fra di noi abbiamo pensato: 'stanno anche loro fuori dalla mischia, tanto è inutile andare a pestarsi in partenza'.
Manco a dirlo... con 2 piroette i ns blasonati avversari al colpo di tromba del via tagliavano la linea in piena velocità davanti e sopravento a tutti.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-12-2011 06:41 da francocr68.)
23-12-2011 06:38
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Mr. Cinghia Offline
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Messaggio: #11
Scuole di pensiero sulle partenze
Citazione:luciano sanna ha scritto:
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Qui si apre un mondo. Dire parto sempre nella stessa maniera significa non aver capito un granche' dello sport della vela.
Beati coloro i quali affermano di avere la certezza per ogni partenza. Io qualche partenza l'ho fatta nella mia vita... e l'unica certezza che ho e' quella di non essere tra di loro! 42
Una partenza ben fatta e' fondamentale sia tatticamente che psicologicamente, hai gia' fatto meta' della regata.
La quantita' di variabili che influenzano una partenza sono quasi infinite e solo pochi talenti (veri campioni) riescono a vederle e usarle tutte. Buona notte. Wink

Cinghia, credimi; alcune barche partono sempre uguale!
Non faccio i nomi ovviamente, ma ho osservato che non è casuale.

E secondo te sono forti?

- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
23-12-2011 07:04
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Mr. Cinghia Offline
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Citazione:bullo ha scritto:
Sempre dalla boa al vento con mure a dritta. Dopo si sceglie il campo dove girerà il vento, se girerà.

La boa al vento per me e' la boa di bolina. E non e' un oppppinione.
Se intendevi la boa di sinistra della linea ( volgarmente detta pin).. sarebbe un bel rischio.
Se gira a destra ti ritrovi blindato sulla sinistra e se vuoi portarti a dx devi passare dietro al treno. Auguri.

- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
23-12-2011 07:13
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Gof Offline
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>La boa al vento per me e' la boa di bolina.
Di sicuro intendeva quella più al vento fra le due boe che delimitano la linea di partenza. (Anche la barca comitato è una boa)

>Se intendevi la boa di sinistra della linea ( volgarmente detta pin)..
Che cosa significa pin? Mai sentito.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-12-2011 15:21 da Gof.)
23-12-2011 15:19
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Mr. Cinghia Offline
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Citazione:Gof ha scritto:
>La boa al vento per me e' la boa di bolina.
Di sicuro intendeva quella più al vento fra le due boe che delimitano la linea di partenza. (Anche la barca comitato è una boa)

>Se intendevi la boa di sinistra della linea ( volgarmente detta pin)..
Che cosa significa pin? Mai sentito.
hai ragione si dice boa e basta.
L'altra anche se considerata BOA io la chiamo barca, altrimenti non capisco piu' nulla... che gia' di mio ho serie difficolta'.Big Grin

- Quanto manca alla boa?
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23-12-2011 15:37
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tiger86 Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
E' una ormai diffusissima terminologia in inglese, le altre boe sono mark.
Per chi fa regate ormai e' diventato un termine abituale, breve, indica una cosa ben precisa.

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
23-12-2011 15:41
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albert Offline
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La mia oppppinioneWink....così in generale.

Per i particolari rimando comunque al solito 'tattica e strategia' di Alessandro Alberti.

Bisogna fare una distinzione: monotipo/handicap.

Gof è molto più addentro di me, ma in monotipo si dovrebbe partire generalmente dalla parte dove si vorrebbe andare (se ci si riesce) se si prevede una rotazione od una pressione maggiore, a meno di macroscopici vantaggi in termini di sopravvento dall'altra parte della linea, anche perchè un paio di lunghezze di vantaggio non sono mai sufficienti a virare e passare davanti a tutto il resto della flotta e una poggiata per passare dietro a una barca equivale alla perdita abbondante di quel paio di lunghezze di vantaggio su tutta la flotta......con ovvie conseguenze: dalle prime posizioni....direttamente al fondo classifica.

In handicap, poichè le barche sono diverse, se si corre con una delle più grandi e veloci, si può partire dove si vuole (sempre sulla linea però), poichè in breve si sarà comunque liberi di andare dove si vuole in aria pulita. Se si corre con una delle più piccole e lente, è inutile partire dalla parte giusta e farsi coprire da tutta la flotta per aspettare di poter virare per andare a cercare aria dalla parte sbagliata: conviene partire sopravvento alla flotta e virare subito per cercare aria pulita se la destra non è del tutto proibitiva, oppure continuare e mantenersi al limite della flotta dei grossi, finchè non si è creata una separazione tale da consentire di andare dove si vuole senza risentire dei rifiuti altrui.

Ciao
23-12-2011 16:11
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tiger86 Offline
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Citazione:Gof ha scritto:
>La boa al vento per me e' la boa di bolina.
Di sicuro intendeva quella più al vento fra le due boe che delimitano la linea di partenza. (Anche la barca comitato è una boa)

>Se intendevi la boa di sinistra della linea ( volgarmente detta pin)..
Che cosa significa pin? Mai sentito.
Scusa Gof, ho risposto al tuo interevento senza leggere chi scriveva, tu regate le fai... scusa.Blush
Non so se quella del pin fosse una battuta, non ho capito, ad ogni modo noto che in alcuni ambienti è un termine comune mentre in altri molto meno.
Lontano da me qualsiasi intenzione di sminuire le tue conoscenze.Wink

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
23-12-2011 16:56
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tiger86 Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
Citazione:albert ha scritto:
La mia oppppinioneWink....così in generale.

Per i particolari rimando comunque al solito 'tattica e strategia' di Alessandro Alberti.

Bisogna fare una distinzione: monotipo/handicap.

Gof è molto più addentro di me, ma in monotipo si dovrebbe partire generalmente dalla parte dove si vorrebbe andare (se ci si riesce) se si prevede una rotazione od una pressione maggiore, a meno di macroscopici vantaggi in termini di sopravvento dall'altra parte della linea, anche perchè un paio di lunghezze di vantaggio non sono mai sufficienti a virare e passare davanti a tutto il resto della flotta e una poggiata per passare dietro a una barca equivale alla perdita abbondante di quel paio di lunghezze di vantaggio su tutta la flotta......con ovvie conseguenze: dalle prime posizioni....direttamente al fondo classifica.

In handicap, poichè le barche sono diverse, se si corre con una delle più grandi e veloci, si può partire dove si vuole (sempre sulla linea però), poichè in breve si sarà comunque liberi di andare dove si vuole in aria pulita. Se si corre con una delle più piccole e lente, è inutile partire dalla parte giusta e farsi coprire da tutta la flotta per aspettare di poter virare per andare a cercare aria dalla parte sbagliata: conviene partire sopravvento alla flotta e virare subito per cercare aria pulita se la destra non è del tutto proibitiva, oppure continuare e mantenersi al limite della flotta dei grossi, finchè non si è creata una separazione tale da consentire di andare dove si vuole senza risentire dei rifiuti altrui.
Ciao

Anche questa volta albert va Quotato con la Q maiuscola.
Questa informazione è oro soprattutto per chi inizia.

Questo è uno degli aspetti che contraddistinguono negativamente le regate a compenso. Se hai una barca lenta praticamente quasi non hai strategia di partenza perchè è sempre quella.
A meno che non sia fortemente conveniente il dx per cui sei quasi sicuro che tutta la flotta andrà a dx e allora puoi partire sul pin e virare appena tutta la flotta avrà virato... ma...Wink

Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
23-12-2011 17:02
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Gof Offline
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Messaggio: #19
Scuole di pensiero sulle partenze
No, nessuna battuta, non l'ho mai sentita chiamare pin, è un acronimo? (... io come Cinghia la chiamo boa; l'altra estremità barca)
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-12-2011 18:38 da Gof.)
23-12-2011 18:09
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luciano sanna Offline
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Scuole di pensiero sulle partenze
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
E secondo te sono forti?

Scusa cinghia, non penso od opinionizzo se siano forti o meno o come io li possa giudicare, ma lo dicono i risultati.
L'oggetto/opinione di questo post arriva dall'aver verificato che proprio alcuni di questi forti (forti sempre in maniera relativa, ovvio, non si parla di Vasco vascotto ma di 'non professionisti' appassionati di regate) che vincono spesso o perlomeno si qualificano molto bene, partono sempre allo stesso modo.
Esempio pratico: un X-382 che qui in Liguria è molto molto famoso e che corre sia in IRC che ORC, parte SEMPRE in seconda linea dalla barca giuria subito dopo i primi. Mai visto ne in boa ne in prima linea!!!
Un Vismara 34 altrettanto famoso, 9 volte su 10 parte in boa mure a dritta (spesso in anticipo) e cerca di fare la lepre nello specchio di mare più esterno.
Un altro First 31.7 spesso vincitore nei gruppi bassi IRC ed ORC parte anche lui sempre in seconda linea dalla barca giuria, vira subito, va nel vento pulito e si fa la sua gara.
Questo per dirti cinghia che, per carità, senza far polemiche che non è mai la mia intenzione, ci sono scuole di pensiero diverse nel partire.
Poi Albert dice giustamente che monotipo e compenso sono due cose differenti e giustamente se hai una barca di 10 metri e sei coperto da uno di 15 puoi fare tutte le tattiche del mondo che sei dietro!!!
23-12-2011 18:25
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