(27-10-2014 20:02)Gundam Ha scritto: La vedi applicabile anche in equipaggio di due persone? Uno al timone ed uno alle scotte/drizze?
assolutamente si', io faccio tutto da solo (con pilota in marcia) e ho drizza e borose all'albero
in successione: tiro tutto il genoa dentro, la randa comincia a sventare, se non sventa tutta orzo un po', una volta che è sventata lasco il vang, la scotta in genere si ammolla tutta da sola, cintura di sicurezza, all'albero per la drizza randa e le borose, torno indietro e rimetto tutto in ordine lascando di nuovo il genoa.
comunque è da fare un po' di tentativi, provare magari a orzare un po' più o un po' meno, a modificare la superficie del genoa, eccetera chiaro se uno ha una randa enorme + un fiocchettino minuscolo e rimane in poppa piena... non c'è rischio che funzioni...
(27-10-2014 15:06)einstein Ha scritto: Sulla tecnica esposta da Rob, ritengo che il suo lasco si riferisse al vento reale, quindi ad un apparente attorno ai 110/115°.
si' siamo li', ora, tutta sta gran precisione nei gradi non ce l'ho, lo faccio sempre "a sentimento, ma per riepilogare, posso affermare che (nella mia barca-camion):
1. *mai* messo la barca al traverso delle onde con mare grosso (per me è andare in cerca di grane grosse);
2. idem il vento, durante la manovra in reale resta sempre (molto) a poppavia del traverso.
3. Quando il vento viene molto da dietro, un po' bisogna orzare, ma tipo 10-20-30 gradi in genere bastano
4. non è una "manovra che ho fatto qualche volta": alle andature larghe, metto e tolgo le mani *sempre* cosi', una volta ho persino tolto del tutto la randa che aveva la terza mano allo stesso modo (per dare un'idea delle condizioni di vento con le quali la manovra è possibile). Per dare un'idea della frequenza, da me mettere o togliere le mani non dico capita ogni giorno ma siamo li'.
Ripeto questa l'esperienza sulla mia barca, se uno è interessato fa un po' di prove sulla sua, rischiare non si rischia nulla.
COmunque buona idea l'anno prossimo faccio un videino