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Ne ho sentito parlare in un articolo di andrea mura
Sul suo Vento di Sardegna usa una drizza di ammaina per ammainare appunto la trinchetta.
Nell articolo enfatizzavano la comodità perchè non serve uscire dal pozzetto.
Però mi son fatto qualche domanda:
- intanto come si arma? Cima sottile e robusta che passa all interno dei garrocci e tira giù la penna? Oppure esterna e più grossa?
- ma una volta ammainata la vela non bisogna ugualmente uscire dal pozzetto per andare a recuperare la balumina che sventola e mettere la vela in sicurezza?
Qualcuno ne sa qualcosa di più o la usa?
Pare una cosa da oceanici in equipaggio ridotto ma forse potrebbe essere utile anche per noi normali?
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12-11-2013, 03:54
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2013, 03:54 da mckewoy.)
citofona 'retriever' oppure 'alabasso'
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Anch'io ci avevo pensato, e ho abbandonato dopo una prova fatta in maniera penosa impegnandomi no poco, pochissimo.
Dovrò riprovare più seriamente in futuro per adesso vi leggo.
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ha mantenuto pure il toppone sul fiocco rullabile.
so cose messe li dal precedente armatore, un certo pasquale de gragorio.
so cose da marinai, non servono se uno si fa scrupolo a lasciare il timone e fare una corsetta a prua a legare un fiocco.
io ho superato la cinquantina e ancora vo in giro col tuff luff, si i miei mignoli piangono spesso, basterebbe mettersi le scarpe... prima.
amare le donne, dolce il caffe.
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-11-2013, 05:29 da stout.)
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Citazione:mckewoy ha scritto:
citofona 'retriever' oppure 'alabasso'
Appunto, drizza è qualcosa che va verso l'alto   
Mi pare che se ne sia già parlato, comunque il fiocco a
garrocci in genere cala solo, per accelerare la manovra si
usa l'alabasso, che è un sagolino passato sotto la mura e fino alla penna, preferibilmente dentro i garrocci così non può svolazzare,
e rimandato alla portata del prodiere o in pozzetto.
Così non può accadere che la vela si alzi, gonfi e crei
confusione, specie in regata quando si deve gestire
anche spi e tangone.
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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Citazione:oudeis ha scritto:
specie in regata
Qualcuno usa davvero una cosa del genere in regata?
Su che barche?
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conosco un signore che sono circa 20 anni che gira in solitario sul suo vecchio gs39 con genoa ingarrocciato: una cimetta fissata alla penna della vela, passa per i garrocci, passa per un bozzello sul punto di mura e se ne va in pozzetto.
non ha mai avuto problemi ad ammainare, in qualsiasi condizione, stando in pozzetto e con le sole sue 2 mani a disposizione
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io lo metterebbi ovunque sto' retrive
non capisco perche' tutti continuino a dire e' che viene tutto giu' da solo ed e' piu' facile andare a prua...
non a tutti la randa/fiocco vengono giu' belli pari e si schiacciano in coperta/boma e non tutti hanno l'agilita'/sicurezza per andare a prua...
un conto e' la tradizione marinaresca, un conto sono la comodita' e la sicurezza.
io per esempio nonostante abbia cursori nella canalina (sempre oliati) non riesco a far scendere la randa solamente mollando la drizza, devo andare all'albero e tirarla giu' (avessi il lazy sarebbe la prima cosa che avrei messo alla randa), e fortunatamente ho l'avvolgifiocco, altrimenti retriever anche li, cazzare scotta sottovento, mollare drizza, retriever in funzione e su' di spi
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Citazione:mckewoy ha scritto:
citofona 'retriever' oppure 'alabasso'
Però non bisogna esagerare coi retriver, diventa costoso...
( E' quello che ho trovato citofonando, Macche!
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Forse è meglio chiamarlo alabasso, hai visto mai... 
Il retriver è la cimetta che serve a recuperare il gennaker dentro allo snuffer (una sacca appesa al bompresso, si chiama così anche la calza per lo spi) nei cat sportivi e sottocoperta negli skiff, non è propriamente un alabasso... 
Sta roba qui, insomma:
http://youtu.be/Qu1EtvRLOtc
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
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Citazione:oudeis ha scritto:
e rimandato alla portata del prodiere o in pozzetto.
Così non può accadere che la vela si alzi, gonfi e crei
confusione, specie in regata quando si deve gestire
anche spi e tangone.
ed anche quando esci con il fiocco armato e vuoi evitare che se lo prenda il vento.
forse l'ho detto ma sulla nostra vecchia barca la cima non andava in pozzetto passando all'esterno della battagliola per non interferire con l'ormeggio e non avere cime pericolose sotto i piedi.
l'alabasso tornava invece in TA ( a poppavia della ghinda ) per essere rinviata in pozzetto e giuntata con la drizza a formare un anello.
molli una, belin l'altra e stanno entrambe sempre in tensione e non si possono incattivare.
quello per la randa è più semplice ma aiuta molto l'ammainata anche se non stai tutto all'orza ma sull'abbrivio con poca aria. e, soprattutto, mantiene ferma la penna.
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Ho cercato anche su youtube per vederense c è qualche video ma non trovo molto.
Il dubbio sull'alabasso che passa per i garrocci del genoa è sempre quello che accennavo: quando ho ammainato, ipotizzando che ci sia anche del vento mediamente importante, come può essere che la balumina non svolazzi in giro per la coperta e oltrepassi i candelieri?
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Ps per ZK: grandissimo con la canalina e via andare!!!
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Dopo aver letto qui nel forum, mesi fa ho provato ad utilizzare un alabasso per la vela di prua.
Prove e risultati:
- fissato esterno ai garrocci: ho mollato lo stopper come al solito e il genoa è venuto giù da solo per metà. La cima in bando, tirata indietro dal vento, si è incastrata con decisione nella crocetta
- fatto passare all'interno dei garrocci, stessa manovra, risultato simile: la cima si è annodata tra gli stessi.
Dopo queste esperienze fallimentari (e anche un po' seccanti, perché ritrovarsi in solitario col genoa mezzo aperto e non poterlo tirare giù non mi ha divertito), ho rinunciato, aspettando consigli di qualcuno più esperto.
Di mio credo di aver capito che:
1) non va mai lasciato in bando, per cui se è armata va usata per tirar giù la vela metro dopo metro sindall'inizio.
2) io ho usato per la prova una cima tre legnoli da 8mm. Probabilmente ce ne vuole una più fine, e forse di altro tipo.
3) in ogni caso, a meno che non si ammaini il genoa a collo, o a meno che non si stia parlando di una trinchetta, la balumina finisce in acqua
Che mi dite?
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sul mio vecchio cbs 750, non avendo un rollafiocco, usavo un alabasso.
la cimetta l'avevo rinviata a poppa come si fa per gli avvolgifiocco, facendola passare per i candelieri.
funzionava quasi sempre bene, tuttavia il problema della balumina in acqua lo avevi sempre, infatti, dovevi andare comunque a prua per fermare la vela sulle draglie.
alla fine con la nascita della prima figlia avevo dotato la barca di un vero e proprio avvolgifiocco per evitare incattivamenti vari.
il problema di far scendere la vela, però, l'ho avuto spesso anche con la randa ed ho sempre pensto di dotarla di albasso, infatti, ritengo che se vuoi condurre la barca in solitario l'alabasso diventa indispensabile.
molti preferiscono inserire il pilota e andare a piede d'albero. Credo che sia un sistema valido lo stesso, ma se ti pianta il pilota o se non riesce a fare il suo lavoro a causa dell'onda di poppa diventa un problema.
mi chiedo, però, se l'alabasso inferito solo sulla penna possa funzionare, infatti, mi è capitato che la randa non scendesse perchè uno dei cursori si era incattivato nella canaletta dell'albero (forse l'usura dello stesso ha ridotto le sue dimensioni non facendolo più scorrere bene).
"Se in un primo momento l'idea non è assurda, allora non c'è nessuna speranza che si realizzi" A. Einstein
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ci sarebbe questo, mai provato ma forse funziona
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Citazione:mckewoy ha scritto:
ci sarebbe questo, mai provato ma forse funziona
Solo nel Solent     
se si impiccia un normale alabasso
figurati con  tre anelli
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Citazione:acarloz ha scritto:
Dopo aver letto qui nel forum, mesi fa ho provato ad utilizzare un alabasso per la vela di prua.
Prove e risultati:
- fissato esterno ai garrocci: ho mollato lo stopper come al solito e il genoa è venuto giù da solo per metà. La cima in bando, tirata indietro dal vento, si è incastrata con decisione nella crocetta
- fatto passare all'interno dei garrocci, stessa manovra, risultato simile: la cima si è annodata tra gli stessi.
Dopo queste esperienze fallimentari (e anche un po' seccanti, perché ritrovarsi in solitario col genoa mezzo aperto e non poterlo tirare giù non mi ha divertito), ho rinunciato, aspettando consigli di qualcuno più esperto.
Di mio credo di aver capito che:
1) non va mai lasciato in bando, per cui se è armata va usata per tirar giù la vela metro dopo metro sindall'inizio.
2) io ho usato per la prova una cima tre legnoli da 8mm. Probabilmente ce ne vuole una più fine, e forse di altro tipo.
3) in ogni caso, a meno che non si ammaini il genoa a collo, o a meno che non si stia parlando di una trinchetta, la balumina finisce in acqua
Che mi dite?
ecco, ti si disse -dentro ai garrocci-, dando per scontato che il
sagolino dovesse essere abbastanza fino e non ritorto ma a calza,
che ha meno tendenza a prendere colli. Quanto alla balumina c'è
poco da fare se non tenere bene la prua al vento per farla cadere a bordo e dargli subito una legata.
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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