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Buongiorno a tutti.
Ho comprato una serie di 14 filetti segnavento da mettere sul mio genoa.
Visto che vanno accoppiati ho bisogno di 7 "punti furbi" dove piazzarli.
Dove favoriamo la lettura dei flussi? sulla balumina? vicino allo strallo? in alto? in basso?
Avanti con i consigli e, sopratutto, con le motivazioni che stanno dietro ai consigli.
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Sicuramente a una quindicina di cm dallo strallo. Poi dipende da quanto è grande la vela. Io ne ho tre coppie.
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Tre coppie a dx e tre a sx, in basso in alto e a metà per controllare le sezioni alle diverse altezze.
Vanno a poca distanza dallinferitura e più l'estruso è grosso e più bisogna allontanarli.
Il primo lo metterei a 15/20 cm e il secondo anche a 30.
Quando c'è poco vento i primi vanno in turbolenza e guardi i secondi (se si distendono) magari anche solo quelli sottovento.
Se con il tempo abbandoni il concetto filo dipendente e guardi tutto (vele acqua barca) vedrai che farai meglio
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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Io ne metto uno a 4/5 cm. per capire quando mi fa la bolla di instabilità che vuol dire che il fiocco mi sviluppa la massima forza aerodinamica.
La forza aerodinamica è un'opppppppinione
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28-04-2014, 18:52
(28-04-2014, 18:41)bullo Ha scritto: Io ne metto uno a 4/5 cm. per capire quando mi fa la bolla di instabilità che vuol dire che il fiocco mi sviluppa la massima forza aerodinamica.
La forza aerodinamica è un'opppppppinione Bullo, mi parli di bolla ma suona come una balla  .
Dai argomenta per i mortali ...
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Quando andate a vela di bolina larga, non so se vi siete accorti ma la massima pressione sulla vela non si sente quando i fili sono perfettamente paralleli. La massima pressione si ha quando il filetto sotto vento ogni tanto rifiuta questo perchè da prove fatte in galleria del vento si è visto che il massimo della pressione si ha quando in entrata si forma una bolla di turbolenza, sottovento.
Io non scherzo mai.
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Ormai non regato più, vi posso dire anche i segreti.
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28-04-2014, 20:39
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-04-2014, 20:40 da N/A.)
Quando la vela è al limite dello stallo, nell'inferitura non . crea un vortice turbolento dovuto in parte al profilo ed all'angolo di attacco. Con i filetti "normali" non si vede nulla perché volutamente messi distanti dal profilo (strallo, ghinda...)
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Bullo,TestaCuore,
siete stati illuminanti Grazie
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I filetti vale la pena metterne 3 di fila e non uno solo alle varie altezze. I filetti aiutano a capire con quale marcia andare: in fase di accelerazione (prima marcia) si va leggermente più poggiati in modo da avere avere i filetti sottovento quasi in stallo (iniziano ad essere turbolenti), ma senza esagerare altrimenti la barca si pianta di colpo (vele in stallo); quando la barca ha accelerato ed è in vt o sopra, si comincia ad orzare ed i filetti vanno tutti paralleli (sopra e sittovento), indice del miglior compromesso velocita/angolo (seconda marcia); a questo punto si può provare ad orzare per fare miglior angolo (terza marcia) con i filetti sopravento che iniziano ad essere turbolenti (meglio se inizia prima quello più alto). Ovvio che poi dipende dallo stato del mare e da altri . questo può essere un inizio.
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Sergio stavo dicendo una cosa diversa da quella di Testa Cuore, parlavo solo della massima forza aerodinamica sviluppata dalla vela. Infatti o menzionato l'andatura di bolina larga, dove si va in rotta diretta le vele conservano la loro forma ottimale, bisogna solo regolarle per avere la maggior spinta possibile e questo non avviene, ripeto, con i fili tutti paralleli ma quando quello sotto vento rifiuta ogni tanto. La vela è un'oppppppinione.
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Testa cuore ha fatto la classica lezioncina di iniziazione alla vela (comportamento filetti ), bullo sta dicendo altra cosa, ma può essere discutibile se non contestualizzata.
Tuttavia la spinta della vela si percepisce dagli effetti sulla barca e talvolta ci smonta certe certezze imparate sui libri.
Deve comandare la barca sotto il posteriore e il log (pare una banalita...)
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credo che sergio avesse bisogno prima di . dopo 4 anni che faccio regatucce (e sono ancora pochi) sto iniziando a "sentire la barca sotto al . passo alla . dalla teoria!
Ora ho capito a cosa si riferiva bullo (non avevo letto con attenzione che lui parlava di andature al . sono concetti già difficilotti. Per esempio, fino ad un anno fa manco sapevo che, con ventoni, invece di terzarolare, fosse lecito condurre la barca con la randa che porta soltanto nella parte finale (e la parte vicina all'albero che si gonfia al contrario); concetti oggi scontati ma non affatto tali fio a poco tempo fa per chi, come me, in barca a vela non c'è nato.
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29-04-2014, 11:52
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-04-2014, 11:55 da tiger86.)
Certo! capisco bene cosa intendi.
Ma non pensi che talvolta ubriacarsi di teoria possa rallentare le sensazioni.
Poco tempo fa ho fatto il timoniere su una barca che non conoscevo con un equipaggio con cui solitamente non vado in barca. Ho proprio notato la mancanza di sensazioni... La barca inchiodata per poco vento e invece di pensare ai pesi e a far respirare le vele, tutti erano concentrati su quanto avevano imparato dall'armatore negli anni: il boma deve essere in centro, l'ultimo filetto deve rifiutare per 2/3, la balumina ad un pugno dalle sartie. Ogni due secondi il prodiere andava in prua a vedere la catenaria... con le vele scariche che dondolavano...
Ancora una volta ho capito che bisogna stare attenti a riempire i cervelli di teoria, meglio che la teoria venga assimilata lentamente assieme e contestualmente all'esperienza pratica. 
In barca prima di tutto bisogna imparare ad APRIRE OCCHI E ORECCHI
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(29-04-2014, 11:52)tiger86 Ha scritto: Ancora una volta ho capito che bisogna stare attenti a riempire i cervelli di teoria, meglio che la teoria venga assimilata lentamente assieme e contestualmente all'esperienza pratica. 
In barca prima di tutto bisogna imparare ad APRIRE OCCHI E ORECCHI 
Saper portare bene una barca a vela (aprendo occhi ed orecchi):
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no, . vogliono entrambi al . in tutte le cose. poi ci sono le perosne più portate e quelle meno portate. E' come il guidare .'è chi può guidare a occhi chiusi anche senza aver fatto corsi e chi . se vuoi correre in pista, allora devi imparare cosa sono le traiettorie in curva, tanto per cominciare.
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(29-04-2014, 11:33)TestaCuore Ha scritto: credo che sergio avesse bisogno prima di . dopo 4 anni che faccio regatucce (e sono ancora pochi) sto iniziando a "sentire la barca sotto al chiulo"....
la mia prodiera e' sempre li' a dirmi " i filetti dicono di cazzare", io tutte le volte le dico di aggiungere un pugno alle crocette e di lasciarmi lavorare...
regolarmente applicata questa cosa, guadagnamo mezzo nodo...
Tuttologo da Imarroncinichegalleggiano....
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la sola velocità non dice nulla, spesso un aumento di velocità può significare che con l'angolo sei sotto target
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(29-04-2014, 09:44)bullo Ha scritto: Sergio stavo dicendo una cosa diversa da quella di Testa Cuore, parlavo solo della massima forza aerodinamica sviluppata dalla vela. Infatti o menzionato l'andatura di bolina larga, dove si va in rotta diretta le vele conservano la loro forma ottimale, bisogna solo regolarle per avere la maggior spinta possibile e questo non avviene, ripeto, con i fili tutti paralleli ma quando quello sotto vento rifiuta ogni tanto. La vela è un'oppppppinione.-
Stesso concetto per il quale il primo filetto in alto della randa si fa "sparire" ogni tanto???
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(29-04-2014, 16:40)SoulSurfer Ha scritto: (29-04-2014, 11:33)TestaCuore Ha scritto: credo che sergio avesse bisogno prima di . dopo 4 anni che faccio regatucce (e sono ancora pochi) sto iniziando a "sentire la barca sotto al chiulo"....
la mia prodiera e' sempre li' a dirmi " i filetti dicono di cazzare", io tutte le volte le dico di aggiungere un pugno alle crocette e di lasciarmi lavorare...
regolarmente applicata questa cosa, guadagnamo mezzo nodo...
Me lo spieghi meglio questo concetto ? 
grazie
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