07-12-2022, 10:32
Anni fa ho avuto una lunga chiacchierata con un chimico appassionato che lavorava in una grande azienda di batterie, mi ha riempito di formule ed esempi, ne sono uscito con il mal di testa, ma quel che ho salvato è che la scheda del produttore è "sacra", nel mio caso poi dovendo offrire garanzie sui lavori non vedo altra soluzione che rispettare quanto prescritto dai produttori per non incappare in grane. Quindi se mi chiedete "devo caricare la batteria al valore indicato dal produttore ? ", rispondo: assolutamente SI !!! Non sto a tediarvi sul meccanismo di rimozione del solfato durante il ciclo di carica ma dico che è fondamentale per la durata e per mantenere il più possibile alta la capacità della batteria; ecco, nel caso delle tubolari questo è maggiormente vero. Credo che le batterie a vaso aperto non siano una buona scelta su barca a vela, ovviamente per le inclinazioni raggiungibili, ma comunque sono utilizzabili se contenute in box abbastanza capaci da contenerne l'eventuale sversamento e smaltirne i gas prodotti durante la ricarica all'esterno, come indicato dalle norme in vigore. Per chi crede che mettere le crocette nell'acqua sia rarissimo la sventolata del 18 agosto ha insegnato a molti cosa vuol dire non avere i materiali fissati sotto i paglioli... Ovviamente se uno non rispetta queste norme non è che non deve dormirci, avrà probabilmente un banco batterie meno performante, e la durata sarà inferiore alle aspettative, posso anche testimoniare che un armatore con batterie da muletto ha superato gli 11 anni ed essendo piuttosto tecnico ha fatto delle prove di scarica ed ha verificato che sono ancora sopra il 60%... ovviamente sono di buona qualità tenute secondo le raccomandazioni del produttore ed i risultati gli danno ragione.
saluti
m
saluti
m
L'ottimismo è solo carenza di informazioni...
