IanSolo
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voltmetro digitale
Attento Mckewoy che quello non e' un trasformatore bensi' un 'adattatore' come dice la scritta sul suo involucro, la differenza sta nel fatto che un normale trasformatore (che, fra l'altro, in corrente continua non potrebbe funzionare) nella comune accezione di questo termine isola galvanicamente l'ingresso dall'uscita mentre l'adattatore semplicemente regola la tensione ma lascia uno o entrambi i terminali in connessione diretta con l'uscita, in questo caso certamente provando con un tester fra il terminale d'ingresso negativo e il corrispondente terminale d'uscita negativo si trovera' continuita' elettrica : questo significa che non soddisfa all'idea di alimentare il tuo strumento in modo indipendente e allora tanto vale alimentarlo direttamente con la tensione di batteria, il risultato e' lo stesso (lo strumento dici che sopporta fino a 24V).
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...chi scrive le norme sa che la gente non le segue e quindi spesso imposta limiti irragionevolmente bassi sapendo che poi ci si prende qualche licenza.....
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Non e' cosi' per fortuna ! Le norme sono pensate (posso confermarlo per esperienza personale) da una equipe di professionisti seri, esperti nel campo, che spendono una parte del loro prezioso tempo (la maggior parte non sono dipendenti degli enti normativi, sono praticamente dei volontari che mettono a disposizione la loro competenza maturata presso aziende produttrici) per mettere a punto delle guide tecniche utili a minimizzare il rischio di incidenti.
I parametri indicati derivano da una reale analisi statistica sulla sinistrosita' rilevata a livello mondiale e sono costantemente oggetto di revisione.
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....prendersi delle licenze in tal senso e' necessario....
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Non credo proprio che i tecnici che eseguono i calcoli per i cablaggi di cui si parla si siano presi delle licenze soprattutto in virtu' delle gravi sanzioni che deriverebbero dal non rispetto della molto nota Legge 626 (ci si sta riferendo ad oggetti utilizzati solitamente in ambiente lavorativo) e dalla necessita' di stilare una Certificazione di Conformita' 'CE' in coerenza a quanto recepito della Normativa Europea pena la non commerciabilita' del prodotto, credo piuttosto che questi tecnici abbiano usato i parametri caratteristici di ogni materiale scelto per calcolare un'applicazione che, restando nei limiti delle norme, sia il miglior compromesso di economia ed efficienza e su questa base abbiano stilato la relazione tecnica a fronte della quale e' possibile la Certificazione. Calcolando con cura e precisione sulla base delle formule e tabelle proposte dalle norme tenendo conto delle prestazioni limite di ogni materiale si ottengono risultati che ad un occhio inesperto sembrano (ribadisco sembrano) essere al di fuori o in contrasto con quanto scritto nelle norme stesse (nel caso specifico rilevanti sono 98/37/CE e 73/23/CE).
Per l'utente normale fare calcoli di quel genere e' fuori dalle sue capacita' ed e' fuorviante e pericoloso invitarlo a non rispettare le norme perche' non si puo' immaginare quali scelte possano essere fatte.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-04-2011 18:57 da IanSolo.)
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17-04-2011 04:47 |
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