Bullo, bello mio, tu sfondi spesso delle porte aperte e ci passiamo entrambi, ma che vuoi fare sono ragazzi
Già se ne parlò anni fa e in parecchi eravamo allora concordi che non servano a poco o nulla, basta una buona bussola certificata ed un controllo dopo il montaggio facendo dei giri su dei punti cospicui, giusto per sapere che non sia montata al rovescio (non è da ridere perché tempo fa ne ho trovata una).
Sull'obbligatorietà per certi navigli c'è poco da fare, ma averla e servirsene perché necessaria sono due cose diverse.
Copio e incollo il mio intervento di allora:
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RE: Tabella delle deviazioni magnetiche
La tabella delle deviazioni residue, è obbligatoria oltre le 12 miglia, e le disposizioni relative all’obbligo si trovano anche in qualunque specchietto riepilogativo delle dotazioni, banalmente allegato ogni tanto anche alle riviste di nautica.
Le chiedono, nei controlli perché è facile verificare se le hai (meglio tenere a bordo anche copia della fattura del Perito Compensatore, per evitare dubbi).
Servono a poco o nulla sulle barche che hanno una bussola con la rosa graduata in cinque gradi (quasi tutte), perché solo le alambardate e le esitazioni del timoniere (o del pilota automatico) sono già ben oltre il massimo scostamento della scala delle deviazioni residue.
La barche che girano in mediterraneo, ne traggono poca utilità, perché se non fanno dritto per dritto, anche con la bussola normalmente scompensata (non roba da telefonino o magnete attaccato), sbagliano di poco e comunque in atterraggio si può facilmente correggere l’errore di rotta (avendo qualche rudimento di riconoscimento costiero e di capisaldi per il rilevamento).
Altro è in una traversata di un migliaio di miglia, magari in luoghi a differente declinazione, perché allora l’errore potrebbe essere anche rilevante (pensi di arrivare qui e arrivi ben più in là)
Pochi o nessuno le usa e/o le ha, primo perché non tutti sanno carteggiare come si deve (analfabetismo nautico di ritorno causato dall'abuso del GPS); e secondo perché la diffusa intolleranza alle disposizioni non permette di rilevare che l’estensore della norma, a tavolino, logicamente non poteva sapere che tipo di utilizzo avrebbe fatto della barca il diportista, immaginando che, se uno ne chiede l’abilitazione a navigare oltre le 12 miglia, in mare ci vada davvero (stesso discorso vale per la patente).
Certo, se le “carte esagerate” servono per fare il ganimello in banchina, tutto è inutile e può sembrare persino vessatorio.
Sta di fatto che sono obbligatorie, ne va fatta una copia in più da presentare all’autorità marittima che le vista per autentica, e vuol vedere anche la fattura del compensatore.
Non essendoci distinzione (ci mancherebbe anche e allora davvero non se ne uscirebbe più) il tutto vale sia per le nostre barche di dimensioni umane, che per “navi” (perché di navi si tratta) fino a 24 metri, che non è che siano proprio dei giocattolini, magari usate professionalmente.
Allego una copia della fattura e della tabella a titolo di esempio
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Al link la discussione di allora completa
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