La parte riflettente, negli isolanti, serve a riflettere (appunto), il calore residuo non bloccato dal miglior isolante esistente: l'aria.
Quindi la superficie riflettente ha senso solo se si è bloccata la parte più consistente del calore trasmesso (che avviene per conduzione) attraverso una intercapedine d'aria, come ha specificato anche Andros.
Attenzione però. Perchè lo strato d'aria isoli in maniera efficace, è indispensabile che questo non sia in comunicazione con l'esterno, altrimenti quell'aria calda tenderà ad uscire, per ogni possibile via di fuga, proprio perchè più calda (aumenta la pressione o tendenza ad espandersi).
Quindi non è sufficente appoggiare i pannelli in qualche modo. Per un lavoro ben fatto bisogna che tutta l'aria nell'intercapedine resti isolata; può essere sufficente anche del nastro biadesivo in neoprene (spesso circa 5mm) incollato lungo i bordi dei pannelli; con qualche passaggio anche lungo le diagonali, in modo da distanziare i pannelli dalla murata.
Creerà delle celle d'aria sotto i pannelli abbastanza isolate e non sarà difficile da rimuovere.
Se l'aria all'interno dell'intercapdine resterà isolata, non avrai nemmeno grossi problemi di umidità. L'umido arriva quando aria più calda ed umida, proveniente dall'esterno, riesce a penetrare tra pannello e murata, condensandosi a contatto della murata, poichè più fredda.
Questo, di solito, avviene d'inverno, quando si accendono stufette o, semplicemente, si respira in barca.
Per me che ho la barca in alluminio l'isolamento è fondamentale e, per fortuna, il Giorgio a suo tempo aveva ha fatto un ottimo lavoro con dei pannelli isolanti da 30 mm di spessore incollati sopra la linea di galleggiamento. Io mi sono limitato a finire il lavoro iniziato da lui ed ora ci sto da dio sia in estate che in inverno.