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Versione completa: Compressore per lavori sott'acqua
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(22-08-2014 15:02)calajunco Ha scritto: [ -> ]Domanda:
ma per un metro e mezzo di immersione la sola frusta non va bene? Serve per forza il bombolino, gav e tutto l'ambaradan?
Io pulisco la carena in apnea in estrema tranquillità, ma è poca cosa.
A volta può tornare utile stare più tempo sotto ma la profondità non giustifica attrezzatura da sub, parliamo di 40-50 cm. Tipo cambiare l'elica fissa con quella abbattibile, sostituire lo zinco o togliere cime dall'elica. In apnea non sempre è possibile però armarsi per poi scendere a 40 cm non è evitabile?
Domando a chi ne capisce.

Io ho un bombolino da 2,5 litri con il suo imbrago e non necessita appunto di tutta "l'attrazzatura" da immersione che uso appunto per questo tipo di lavoretti (collego l'erogatore, lo metto a tracolla, mi metto la maschera e via in acqua) ma se hai una bombola da 10 o più lt diventa più complicato, per cui metti su il gav e tutto l'ambaradam e in 5/10 minuti sei pronto, e libero di muoverti come vuoi altro che fruste lunghe 15 mt o più che alla fine obbligano ad avere qualcuno di supporto sopra che ti aiuta con il tubo quando ti muovi. Ovviamente mia personale opinione, ognuno si "affoghi" come vuole... Thumbsupsmileyanim
Per la cronaca anche adesso che uso il bombolino mia moglie in barca a supporto c'è sempre quindi anche con la frusta lunga non mi cambierebbero questa cosa e mi eviterei di indossare la bombola in acqua che ogni volta è una cosa scomoda, poi io mi immergo circa 20 volte all'anno e magari voi siete più esperti.

la frusta ancora non l'ho presa ma sentire chi la usa e trattandosi di persona esperta ne prendo atto.....
Convenzionalmente, a livello del mare, c'è 1 atmosfera di pressione. A -10 m. Di profondità ce ne sono 2. Quindi, in dieci metri la pressione raddoppia ed un contenitore flessibile riempito d'aria a -10 m. risalendo a 0 raddoppia di volume.
Pensate ai polmoni... Evitate di trattenere nei polmoni aria compressa se risalite dopo aver smesso di respirare sul fondo. Si rischia una sovradistensione polmonare . La poca profondità porta con se questo rischio. Ulteriormente imparate a compensare orecchie e maschera per evitare lesioni timpaniche ed oculari.


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ma 50 centimetri?
(23-08-2014 18:16)calajunco Ha scritto: [ -> ]ma 50 centimetri?

Pensa che andare sulla chiglia sono 2 metri, con te sotto, diciamo a 3 metri. non esistono i 50 cm.
(23-08-2014 19:27)gommo Ha scritto: [ -> ]
(23-08-2014 18:16)calajunco Ha scritto: [ -> ]ma 50 centimetri?

Pensa che andare sulla chiglia sono 2 metri, con te sotto, diciamo a 3 metri. non esistono i 50 cm.

Concordo.

Ora non voglio ritornare sulla minima preparazione che ritengo comunque indispensabile, però anche se si sta parlando di una semplice immersione a -2,5 mt lo sforzo necessario per pulire la carena o sostituire l'elica conferisce alla stessa una connotazione tutt'altro che ricreativa con una maggiore produzione di co2 ed un dispendio esagerato di aria che aumenta drasticamente a causa della lotta contro Archimede il quale per chi non ha esperienza e vuole fare a meno di zavorra e gav (cosa fattibile) renderà l'operazione più complicata e questo spiega il motivo per cui per molti è necessario disporre di piú aria per le pratiche di cui stiamo parlando. Come è stato detto la pressione aumenta di 1 Atm ogni 10 mt, quindi di 0,1 Atm ogni mt ed il prevedibile sali-scendi (detto yo-yo) magari accelerando la salita e trattenendo erroneamente il respiro può essere pericoloso anche a queste quote. Il continuo anche se minimo sbalzo della pressione comporta dei rischi a causa della nostra fisiologia, il nostro corpo ha i suoi tempi per adattarsi ed inoltre non tutti i giorni sono uguali, molti sono i fattori che concorrono.

Chiaramente il mio è una appunto molto semplicistico mentre per la complessità della materia sarebbe necessario partire dai fondamentali, indispensabili questi per chi non ha esperienza a comprendere meglio l'argomento e a migliorare la propria sicurezza, poi, ognuno usa l'approccio e le attrezzature che meglio preferisce...
Perfetto.
Afferrato il concetto.
Grazie.
E se oltre al tubo gas uno prende anche la bombola del gas ??
Chi respira aria compressa le prime volte tende a respirare molto profondamente facendo ampia scorta di aria.
Questo può essere pericoloso perchè lascia un minor margine di ulteriore espansione ai polmoni. Inoltre questo produce grandi variazioni dell'assetto (espansione cassa toracica = maggior galleggiamento). Bisogna ventilare in modo non più ampio del normale e senza pause inspiratorie.
Compensare le orecchie eseguendo la manovra del valsalva (senza esagerare!) e compensare la maschera immettendovi aria dal naso. Evitare assolutamente di immergersi con occhialini (la maschera deve essere in comunicazione con il naso altrimenti non si può compensarla) e con tappi nelle orecchie. Le lesioni timpaniche sono molto dolorose e l'acqua fredda nell'orecchio medio provoca vertigini molto forti. Una maschera in ventosa durante la risalita provoca la rottura dei capillari degli occhi.
(25-08-2014 09:03)palve Ha scritto: [ -> ]Chi respira aria compressa le prime volte tende a respirare molto profondamente facendo ampia scorta di aria.
Questo può essere pericoloso perchè lascia un minor margine di ulteriore espansione ai polmoni. Inoltre questo produce grandi variazioni dell'assetto (espansione cassa toracica = maggior galleggiamento). Bisogna ventilare in modo non più ampio del normale e senza pause inspiratorie.
Compensare le orecchie eseguendo la manovra del valsalva (senza esagerare!) e compensare la maschera immettendovi aria dal naso. Evitare assolutamente di immergersi con occhialini (la maschera deve essere in comunicazione con il naso altrimenti non si può compensarla) e con tappi nelle orecchie. Le lesioni timpaniche sono molto dolorose e l'acqua fredda nell'orecchio medio provoca vertigini molto forti. Una maschera in ventosa durante la risalita provoca la rottura dei capillari degli occhi.

Le considerazioni mi sembrano corrette ed estremamente pratiche, sinceramente vedo molto allarmismo certamente andare sott'acqua non è come fare due passi per strada ma entro i 10 metri e quindi per controllare la barca ancora meglio visto che al massimo si parla di 3 metri si è in zona di grande sicurezza, basta avere certi accorgimenti come palve ha sottolineato ma non si parla mica di immersioni profonde.
Dato che succederà sempre che qualcuno s'immerga senza la dovuta preparazione, ritengo sia più utile fornire le informazioni piuttosto che solo ammonire ;-)


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(25-08-2014 10:12)palve Ha scritto: [ -> ]Dato che succederà sempre che qualcuno s'immerga senza la dovuta preparazione, ritengo sia più utile fornire le informazioni piuttosto che solo ammonire ;-)


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...concordo e condivido il modo e il pensiero di Palve....e perciò mi permetto di consigliare ,prima di iniziare a immergersi anche fino ad un metro di profondità utilizzando un qualsiasi respiratore ,di fare un corso presso un qualsiasi centro diving per meglio comprendere ed evitare spiacevoli coseguenze.
...io uso frusta da 10 m e bombola a centro barca ed effettivamente lo trovo comodo.
Risulta difficile partire da zero e dare delle informazioni senza strutturarle.

Ci sono due insidie che vengono sottovalutate da chi non ha le conoscenze, e che non sono istintivamente individuabili.

Il primo problema nasce dal introdurre aria compressa nei polmoni (sott'acqua) e della gestione della sua espansione durante la risalita, quindi andare a 10 metri in apnea non e' come andarci respirando dal bombolino.

Il secondo problema e' che la "poca profondità" viene scambiata per "area di sicurezza", mentre invece, e' proprio nei primi 2-3 metri che si ha la compressione maggiore del volume d'aria (che e' esponenziale e non lineare) ed e' nei primi 10 metri che si ha il raddoppio totale del volume. Nei 10 metri successivi (quindi a profondità di 20 metri) l'aria e' solo il 50% più compressa che ai 10 metri.

Il grosso della compensazione va fatto nei primi 3-4 metri.

Ma come dicevo, noi siamo istintivamente portati a pensare che 2-3-4 metri non siano un problema e che i problemi nascono più in profondità, mentre e' esattamente il contrario.
Le mie affermazioni derivano dalle corrette indicazioni che palve ha dato, e cioè espirare in risalita, compensare fin dai primi metri e non aspettare il dolore all'orecchio, detto questo la bassa profondità permette in qualsiasi momento di emergere anche se dovesse finire l'aria di colpo, non ci sono rischi di embolia e quindi niente decompressione, ci si ritrova in quella che viene detta "curva di sicurezza" dove se si adottano le normali procedure di immersione non si va incontro a particolari rischi.
contrariamente al pensiero di alcuni, sono contrario a trasmettere indicazioni/suggerimenti a come andare sott'acqua seppure a profondità ridottissima di 2-3 m.
Il forum non si può trasformare in un "Bignami" del corso sub, chi non ha conoscenze potrebbe male interpretare ogni parola che agli occhi di un esperto appare chiarissima.
E poi verrebbe comunque a mancare la verifica pratica in acqua sotto controllo.
Pertanto divertiamoci a raccontare la regolazione di un gennaker o come si usa il sika, tanto di danni se ne possono fare pochi, ma per favore lasciamo perdere la subacquea per corrispondenza.
Nessun corso per corrispondenza.... Anche se molte didattiche permettono ora l'autostudio pur di intercettare clienti impossibilitati ad una normale frequenza dei corsi ;-)
Ma nemmeno la testa sotto la sabbia. Purtroppo ci sono molti autodidatti che fanno immersioni anche profonde. In Italia non è vietato dalla legge.

Almeno che si intuiscano i due problemi principali a poca profondità: sovradistensione / lesioni per mancata compensazione.

Forse, leggendo a qualcuno verrà il dubbio che dopotutto non è così banale utilizzare aria compressa anche solo per pulire la carena!


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Non sono nemmeno entrato nel merito della pericolosità di certi accrocchi... Inventarsi narghilè utilizzando tubi per gas è pura follia! Un secondo stadio di un erogatore deve essere alimentato con circa 7/8 atmosfere. Il primo stadio posto sulla bombola fa questa riduzione. Il compressore al posto del primo stadio deve fornire altrettanta pressione. Qual'è invece la pressione di esercizio del gas domestico? Zero virgola... 7/8 atmosfere non sono pochissime e se il tubo scoppia? Magari vicino al volto e in superficie...
E la qualità dell'aria da respirare prodotta da un compressore non specifico (polveri, particelle oleose, monossido,...)



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Il sistema indicato all'inizio del trend non utilizza un erogatore ma uno snorkel modificato al quale viene inviato un flusso continuo di aria a pochissima pressione.
A mio parere il flusso continuo è parecchio fastidioso e scomodo. Oltrettutto ad un prezzo non certamente piccolo per ciò che viene offerto


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(25-08-2014 15:39)palve Ha scritto: [ -> ]Il sistema indicato all'inizio del trend non utilizza un erogatore ma uno snorkel modificato al quale viene inviato un flusso continuo di aria a pochissima pressione.
A mio parere il flusso continuo è parecchio fastidioso e scomodo. Oltrettutto ad un prezzo non certamente piccolo per ciò che viene offerto

I hookah (come vengono chiamati) hanno un erogatore "secondo stadio" tarato in modo da funzionare con pressioni molto basse. Inoltre hanno un palloncino di espansione in superficie, dove si accumula un po' di aria a bassa pressione che viene poi erogata quando si respira.

quel coso con lo snorkel invece non piace neanche a me.
Intanto mi sono preso un Gav e devo dire che immergersi è un'altro pianeta.
Prima con il solo bombolino per arrivare a fare bene il timone e deriva facevo una fatica immane, ieri sono arrivato al siluro e mi ci sono pure seduto sopra, si fatica pochissimo ed il consumo d'aria è veramente basso. Abbinato alla ventosa da vetraio che mi permette di tenermi attaccato alla superficie della barca la pulizia della carena risulta una passeggiata
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