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Versione completa: Elica corrosa da correnti galvaniche
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I buchi erano radi e su tutte e due le superfici delle pale. Oltra ai buchi vi erano anche delle scanalature che sicuramente si sarebbe trasformate in buchi con l'andar del tempo
L'elica era quella originale Volvo a due pale, quindi ritengo fosse in alluminio. La barca è del 2000 ed io la comprai usata nel 2004. Non so prima, ma io non l'ho mai sverniciata a 0 e non mi sono mai accorto di questo deterioramento
Dalle precisazioni di Sun sembra potersi escludere la cavitazione e confermare il fenomeno galvanico.
Allora come suggerito prima provo a moderare il collegamento elettrico alla colonnina di banchina e mi inform sull'installazione dell'isolatore galvanico
L'idea della foto non era male....
non l' ho mai vista un elica volvo per barche a vela di alluminio.. di che barca stiamo parlando?
è un Bavaria 36 del 2000 con installato un Volvo penta MD2030D
(07-04-2015 21:49)ZK Ha scritto: [ -> ]non l' ho mai vista un elica volvo per barche a vela di alluminio.. di che barca stiamo parlando?
Strano perché sono quasi tutte così....
(07-04-2015 21:49)ZK Ha scritto: [ -> ]non l' ho mai vista un elica volvo per barche a vela di alluminio.. di che barca stiamo parlando?

Non stiamo parlando di una barca con linea d'asse, ma di una barca con sail drive. Volvo Penta nel caso di specie. Le relative eliche (a pale fisse) erano di alluminio ab origine .
Si, confermo che l'elica era in alluminio
Nella scala galvanica lo zinco viene prima dell'alluminio (non protetto da apposita vernice).
Vedi anche http://it.wikipedia.org/wiki/Corrosione
Quindi non dovrei verniciare l'elica e lasciarla grezza?
Verniciare !
Si, verniciare! l'informazione che lo zinco sta prima dell'alluminio significa che lo zinco non riesce a proteggere adeguatamente parti in alluminio e quindi bisogna assolutamente verniciare (pure bene).
L'isolatore galvanico, che male non fa mai (!), si monta a parete con due vitine e in modo che circoli intorno un po' d'aria perché potrebbe scaldare un po' (poco, molto poco), si interrompe il cavo giallo/verde della terra in entrata dalla banchina (prima di tutto il resto e prima ancora del differenziale di bordo) e lo si collega dalla parte in entrata e dalla parte in uscita ai morsetti dell'isolatore.
Sull'apparecchio è chiaramente indicato come, cosa fare e il verso del collegamento.
Meglio prenderlo abbondante, cioè per un amperaggio pari al nominale della colonnina, comunque leggermente maggiore dell'amperaggio massimo nominale della barca (di solito 32 A bastano e avanzano, 16 sono al limite).
Per esempio, e non è pubblicità occulta bensì constatazione, quello della Kenixmarine tipo Prosave da 30 A, che costa 130 € basta e avanza per barche "umane"; ma nello stesso catalogo ci sono i modelli americani (ifabio !!!!!:thumbsupsmileyanimSmile che costano mooolto di più, ma non per la migliore rispondenza alle esigenze correnti delle nostre barche, ma per altri motivi, che ci spiegherà direttamente dagli States, chi e se ne avrà voglia Smiley4.
Quelli della Kenix sono gentili, spediscono subito, cambiano se non va bene, assistono il cliente e danno anche consulenze telefoniche.
Altri con background più fine possono confermare, smentire o meglio indicare, ben accetto l'intervento.
(07-04-2015 15:54)andros Ha scritto: [ -> ]togliere la massa\terra alla presa?

Andros, sei un caro amico e ti voglio già bene 100, ma su questo, e lo sai, non sono mai d'accordo, perché è una brutta soluzione di ripiego che non risolve il vero problema.
Certo a volte non si può fare niente di diverso perché la revisione a breve e totale dell'impianto sarebbe l'unica alternativa, e può anche non fulminare nessuno nell'immediato, ma il rischio concreto, grande e probabile esiste.
In quel caso pensare di metterci mano e rifare tutto sarebbe la cosa giusta.
Ma ci sono non meno di una ventina di post che dicono tutto e il contrario di tutto, come al solito.
21 Smiley4
Grazie per I consigli. Per il momento proverò ad attaccare di meno il cavo di tensione alla banchina e poi vediamo.
(07-04-2015 18:26)Nessuno 38 Ha scritto: [ -> ]Dalle precisazioni di Sun sembra potersi escludere la cavitazione e confermare il fenomeno galvanico.

Ciao a tutti mi allaccio al discorso
ogni anno cambio zinchi ed è sempre uscita in ottime condizioni .. quest'anno dopo 7 mesi a mare l'elica nn va piu' ..smonto e la trovo tutta mangiata una bipala x yanmar 20 cv saildrive ...la corrente galvanica si è mangiata i denti e anche il resto ...buchi anche sul piedino .. morale sostituisco l'elica con una flexofold con anodi anche sul mozzo ... ho appena tirato su e gli anodi sono quasi da sostituire anzi li sostituisco ... ho preso un cavo da 6mm di rame dal motore a mare con un anodo ma nulla ...anodo intonso..l'unico movimento è stato spostare una batteria dalla panca destra alla sinistra con 5 mt di positivo e 5 negativo .. spero non sia per quello ...che fare? cosa controllare? mai cavo a terra ho solo cambiato posto barca x un po' ma non credo sia quello ...
grazie x le risp
Mi sbagliero' ma quello non ha tanto l'aspetto della sola corrosione, mi spiego: la corrosione galvanica agisce normalmente su tutte le superfici (piu' o meno intensamente ma dappertutto sul pezzo coinvolto), se osserviamo bene le fotografie troviamo invece che una piccola punzonatura con il numero "6" (o "9" secondo come lo si guarda) e' perfettamente intatta pur trovandosi molto vicina alla zona danneggiata, cosi' pure indenni e perfettamente delineati sono i solchi intercalati ai denti danneggiati. Tutto cio' mi spinge a pensare che il problema abbia altre cause prevalenti. (non si puo' nemmeno immaginare un caso di "corrosione interstiziale" perche' la si osserverebbe localizzata in aree confinate e con andamenti ben diversi e non distribuita su tutti i denti in quel modo)

Sempre potendo sbagliare azzardo l'ipotesi che vi siano stati sforzi rilevanti comportanti usura e ne trovo parziale conferma nella seconda fotografia dove si vede che la spalla di appoggio della cerniera di ciascuna pala non e' piu' rettilinea su uno dei lati ma chiaramente curva, segno tipico di usura meccanica.
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