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Versione completa: Elica corrosa da correnti galvaniche
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(15-04-2015 14:54)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mi sbagliero' ma quello non ha tanto l'aspetto della sola corrosione, mi spiego: la corrosione galvanica agisce normalmente su tutte le superfici (piu' o meno intensamente ma dappertutto sul pezzo coinvolto), se osserviamo bene le fotografie troviamo invece che una piccola punzonatura con il numero "6" (o "9" secondo come lo si guarda) e' perfettamente intatta pur trovandosi molto vicina alla zona danneggiata, cosi' pure indenni e perfettamente delineati sono i solchi intercalati ai denti danneggiati. Tutto cio' mi spinge a pensare che il problema abbia altre cause prevalenti. (non si puo' nemmeno immaginare un caso di "corrosione interstiziale" perche' la si osserverebbe localizzata in aree confinate e con andamenti ben diversi e non distribuita su tutti i denti in quel modo)

Sempre potendo sbagliare azzardo l'ipotesi che vi siano stati sforzi rilevanti comportanti usura e ne trovo parziale conferma nella seconda fotografia dove si vede che la spalla di appoggio della cerniera di ciascuna pala non e' piu' rettilinea su uno dei lati ma chiaramente curva, segno tipico di usura meccanica.

Te la faccio vedere appena pescata fresca fresca il numerino era stato pulito
(15-04-2015 14:54)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mi sbagliero' ma quello non ha tanto l'aspetto della sola corrosione, mi spiego: la corrosione galvanica agisce normalmente su tutte le superfici (piu' o meno intensamente ma dappertutto sul pezzo coinvolto), se osserviamo bene le fotografie troviamo invece che una piccola punzonatura con il numero "6" (o "9" secondo come lo si guarda) e' perfettamente intatta pur trovandosi molto vicina alla zona danneggiata, cosi' pure indenni e perfettamente delineati sono i solchi intercalati ai denti danneggiati. Tutto cio' mi spinge a pensare che il problema abbia altre cause prevalenti. (non si puo' nemmeno immaginare un caso di "corrosione interstiziale" perche' la si osserverebbe localizzata in aree confinate e con andamenti ben diversi e non distribuita su tutti i denti in quel modo)

Sempre potendo sbagliare azzardo l'ipotesi che vi siano stati sforzi rilevanti comportanti usura e ne trovo parziale conferma nella seconda fotografia dove si vede che la spalla di appoggio della cerniera di ciascuna pala non e' piu' rettilinea su uno dei lati ma chiaramente curva, segno tipico di usura meccanica.

Che ne pensi?
(15-04-2015 15:36)Hypnotic Ha scritto: [ -> ]
(15-04-2015 14:54)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mi sbagliero' ma quello non ha tanto l'aspetto della sola corrosione, mi spiego: la corrosione galvanica agisce normalmente su tutte le superfici (piu' o meno intensamente ma dappertutto sul pezzo coinvolto), se osserviamo bene le fotografie troviamo invece che una piccola punzonatura con il numero "6" (o "9" secondo come lo si guarda) e' perfettamente intatta pur trovandosi molto vicina alla zona danneggiata, cosi' pure indenni e perfettamente delineati sono i solchi intercalati ai denti danneggiati. Tutto cio' mi spinge a pensare che il problema abbia altre cause prevalenti. (non si puo' nemmeno immaginare un caso di "corrosione interstiziale" perche' la si osserverebbe localizzata in aree confinate e con andamenti ben diversi e non distribuita su tutti i denti in quel modo)

Sempre potendo sbagliare azzardo l'ipotesi che vi siano stati sforzi rilevanti comportanti usura e ne trovo parziale conferma nella seconda fotografia dove si vede che la spalla di appoggio della cerniera di ciascuna pala non e' piu' rettilinea su uno dei lati ma chiaramente curva, segno tipico di usura meccanica.

Che ne pensi?

ora che mi fai notare le pale sono intatte senza neanche un buchino mha
Mah ? guardando i denti nelle viste di fianco ho piu' l'impressione che siano spezzati che corrosi, fra l'altro la corrosione tende un po' ad arrotondare i bordi acuti e tale fenomeno sembra molto modesto, rimango della stessa opinione. Attendiamo altri osservatori per un parere collettivo.
@nessuno38
(09-04-2015 10:20)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Si, verniciare! l'informazione che lo zinco sta prima dell'alluminio significa che lo zinco non riesce a proteggere adeguatamente parti in alluminio e quindi bisogna assolutamente verniciare (pure bene).
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ciao ianS e nessuno.
a me risulta che in acqua di mare lo zinco sta dopo l'aluminio se quest'ultimo è gia ossidato.. (cioe coperto di allumina) il potenziale in acqua di mare è -0.76V
mentre lo Zinco sempre in mare e a -0,98V
quindi protegge e come...


la corrosione è un oppinione come dice BULLO
poi la vernice è un plus basta non usare AV contenenti RAME.
(15-04-2015 16:30)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mah ? guardando i denti nelle viste di fianco ho piu' l'impressione che siano spezzati che corrosi, fra l'altro la corrosione tende un po' ad arrotondare i bordi acuti e tale fenomeno sembra molto modesto, rimango della stessa opinione. Attendiamo altri osservatori per un parere collettivo.
Anche per me c'è un problema meccanico, non vedo segni di corrosione galvanica.
Mi da l'idea che sua successo qualcosa nel fulcro delle pale ed i denti non baciavano perfettamente tra di loro, oppure c'è stato un difetto di fusione nella lega che ha comportato una minore durezza metallica quindi precoce usura.

Fossi in te sottoporrei il caso alla flex o fold eventualmente mandando l'elica a loro, i danesi sono seri se c'è stato un problema di lega non è escluso che te la cambiano gratis
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..a me risulta che in acqua di mare lo zinco sta dopo l'aluminio se quest'ultimo è gia ossidato.. (cioe coperto di allumina) il potenziale in acqua di mare è -0.76V
mentre lo Zinco sempre in mare e a -0,98V..
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Da questi numeri risulta che : (-0.76V)-(-0,98V)= +0.22V ovvero l'alluminio risulta piu' positivo dello zinco e poiche' la corrosione avviene all'anodo che e' l'elettrodo (piu') positivo (= meno negativo) la conclusione che la protezione e' modestissima la si puo' trarre facilmente.
Se l'alluminio e' gia' ossidato e' ricoperto di uno strato di allumina perfettamente isolante e non si puo' parlare di potenziali.
(16-04-2015 08:20)kermit Ha scritto: [ -> ]
(15-04-2015 16:30)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mah ? guardando i denti nelle viste di fianco ho piu' l'impressione che siano spezzati che corrosi, fra l'altro la corrosione tende un po' ad arrotondare i bordi acuti e tale fenomeno sembra molto modesto, rimango della stessa opinione. Attendiamo altri osservatori per un parere collettivo.
Anche per me c'è un problema meccanico, non vedo segni di corrosione galvanica.
Mi da l'idea che sua successo qualcosa nel fulcro delle pale ed i denti non baciavano perfettamente tra di loro, oppure c'è stato un difetto di fusione nella lega che ha comportato una minore durezza metallica quindi precoce usura.

Fossi in te sottoporrei il caso alla flex o fold eventualmente mandando l'elica a loro, i danesi sono seri se c'è stato un problema di lega non è escluso che te la cambiano gratis

mmhhh Kermit ottima idea non ci avevo pensato ... thanks
Tra tanti pareri illustri ci aggiungo il mio modesto : non solo secondo me sono corrosioni da correnti galvaniche , ma scaricate come logica vuole,maggiormente nei denti della cremagliera che funge da ingranaggio.
Il colore del materiale ( forse a causa della fusione non proprio omogenea ) mi da proprio l'impressione di una scissione dei materiali componenti la lega , causa l'interessamento da elettrolisi!
(16-04-2015 08:37)IanSolo Ha scritto: [ -> ]----
..a me risulta che in acqua di mare lo zinco sta dopo l'aluminio se quest'ultimo è gia ossidato.. (cioe coperto di allumina) il potenziale in acqua di mare è -0.76V
mentre lo Zinco sempre in mare e a -0,98V..
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Da questi numeri risulta che : (-0.76V)-(-0,98V)= +0.22V ovvero l'alluminio risulta piu' positivo dello zinco e poiche' la corrosione avviene all'anodo che e' l'elettrodo (piu') positivo (= meno negativo) la conclusione che la protezione e' modestissima la si puo' trarre facilmente.
Se l'alluminio e' gia' ossidato e' ricoperto di uno strato di allumina perfettamente isolante e non si puo' parlare di potenziali.

non capisco??? cioe secondo te e il più positivo che si consuma come dire metto insieme inox e alluminio e l'inox si consuma????
credo che tu stia prendendo un granchio---
ps l'alluminio non coperto di allumina lo hai solo appena spazzaolato o sabbiato e dura solo poche ore... quindi alluminio è sempre coperto di allumina...
Ora io non conosco la scala dalla quale sono stati tratti quei valori, conosco la scala elettrochimica degli elementi che mi risulta corrispondere a quella qui riportata: http://www.ing.unitn.it/~colombo/VAIADIN...OSIONE.htm espressa come potenziale rispetto all'elettrodo di riferimento a idrogeno.
In detta scala (che qui riporto ordinata per tensioni) si legge chiaramente che, in scala di corrodibilita', il piu' aggredibile e' il magnesio e il meno aggredibile l'oro (e su questo siamo tutti d'accordo) :

Mg -2,38
Al -1,66
Mn -1,18
Zn -0,76
Cd -0,4
Co -0,28
Ni -0,233
Sn -0,136
Pb -0,126
S 0,14
Cu 0,337
Fe 0,44
Acciaio al Cr 0,61
Ag 0,8
Acciaio al Ni/Cr 0,82
Cr 0,92
Pt 1,2
Au 1,68

risulta quindi evidente quanto ho affermato visto che lo zinco si trova con riferimento all'alluminio dal lato dei metalli meno corrodibili di questo.

In ogni caso si parla normalmente di "erosione anodica" per le reazioni al polo positivo di una cella e di "deposizione catodica" per le reazioni al polo negativo, tali definizioni penso siano esplicative.

In quanto all'ossidazione spontanea dell'alluminio quale protezione non ci farei un gran conto, prova a collegare al puntale rosso (quello positivo) di un tester un pezzo d'alluminio (non gia' ossidato) e al puntale nero (quello negativo) un pezzo di zinco o rame, imposta il tester su resistenza ed immergi i due metalli in acqua salata, vedrai scorrere corrente indicata da un basso valore di resistenza indice sicuro che la protezione da ossidazione spontanea all'aria e' assolutamente insufficiente (l'ossido che si forma e' sottilissimo, in struttura eterogenea con vaste porosita', per proteggere adeguatamente l'ossidazione deve essere eseguita con ben altri e piu' energici metodi uno dei quali lo descrissi in questo Forum).
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... non solo secondo me sono corrosioni da correnti galvaniche , ma scaricate come logica vuole,maggiormente nei denti della cremagliera che funge da ingranaggio.
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questo sembra logico a prima vista ma il dubbio (e' sempre solo un dubbio essendo basato solo su fotografie) sorge constatando che il fenomeno si interrompe bruscamente alla base dei denti e cio' non e' normale nel caso di corrosione, altro indizio e' che lo stesso tipo di danno nella stessa identica misura c'e' su tutti i denti, anche quelli che, considerata la distribuzione tipica di un campo elettrico, dovrebbero essere stati piu' aggrediti essendo piu' esposti per via della loro ubicazione.
(16-04-2015 22:25)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Ora io non conosco la scala dalla quale sono stati tratti quei valori, conosco la scala elettrochimica degli elementi che mi risulta corrispondere a quella qui riportata: http://www.ing.unitn.it/~colombo/VAIADIN...OSIONE.htm espressa come potenziale rispetto all'elettrodo di riferimento a idrogeno.
In detta scala (che qui riporto ordinata per tensioni) si legge chiaramente che, in scala di corrodibilita', il piu' aggredibile e' il magnesio e il meno aggredibile l'oro (e su questo siamo tutti d'accordo) :

Mg -2,38
Al -1,66
Mn -1,18
Zn -0,76
Cd -0,4
Co -0,28
Ni -0,233
Sn -0,136
Pb -0,126
S 0,14
Cu 0,337
Fe 0,44
Acciaio al Cr 0,61
Ag 0,8
Acciaio al Ni/Cr 0,82
Cr 0,92
Pt 1,2
Au 1,68

risulta quindi evidente quanto ho affermato visto che lo zinco si trova con riferimento all'alluminio dal lato dei metalli meno corrodibili di questo.

In ogni caso si parla normalmente di "erosione anodica" per le reazioni al polo positivo di una cella e di "deposizione catodica" per le reazioni al polo negativo, tali definizioni penso siano esplicative.

In quanto all'ossidazione spontanea dell'alluminio quale protezione non ci farei un gran conto, prova a collegare al puntale rosso (quello positivo) di un tester un pezzo d'alluminio (non gia' ossidato) e al puntale nero (quello negativo) un pezzo di zinco o rame, imposta il tester su resistenza ed immergi i due metalli in acqua salata, vedrai scorrere corrente indicata da un basso valore di resistenza indice sicuro che la protezione da ossidazione spontanea all'aria e' assolutamente insufficiente (l'ossido che si forma e' sottilissimo, in struttura eterogenea con vaste porosita', per proteggere adeguatamente l'ossidazione deve essere eseguita con ben altri e piu' energici metodi uno dei quali lo descrissi in questo Forum).

la tabella da cui :
inseerita da dapnia
in questa discussione
RE: Giro del mondo con Bavaria 38 - Lavori su Timone;

http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf

a pagina 2 c'è la tabella di riduzione dei metalli in acqua di mare dalla quale
secondo me risulta evidente che il tuo discorso è valido in acqua dolce dove infatti si usa il magnesio, ian il tuo ragionamento teorico è perfetto beninteso, ma se lo usi a mare per assurdo fai dei danni....,
se non lo hai potresti procurarti un edizione di loisir nautique di CAROFF si chiama alu,acier,inox dove tratta tutti i problemi costruttivi e manutentivi delle imbarcazioni in metallo...Purtroppo è in ,francese, però261919

e poi da ultimo con il tester impostato su resistenza non vedi scorrere la corrente nemmeno se ti sei fatto 10 litri di san gioveseSmiley34Smiley34
Le correnti galvaniche scaricano molto spesso il loro potenziale nei punti fuori da ogni possibile calcolo ,anche se la teoria delle punte ( in questo caso i denti ) corrispondono benissimo a questa regola. Pensare poi che la cremagliera si consumi per il lavoro svolto ,personalmente lo trovo improbabile per non dire impossibile vista la frequenza e lo sforzo fatto in questa funzione . La mia,identica ,dopo 19'anni ,presentava ancora i segni della fresa dentatrice e l'ho rivenduta dopo averla spazzolata ,come nuova,però era su asse non su piede !
In questo caso ,se la fate vedere al costruttore ,vi dirà probabilmente che li ci avevate attaccato un....generatore che aveva trasformato l'elica in un vero e proprio elettrodo !
Visto che viene citato Dapnia trascrivo qui il suo intervento tratto dalla discussione cui si fa riferimento:

"Collegando alluminio e zinco, l'alluminio si corrode proteggendo lo zinco, cioè proprio il contrario di quanto si vuole ottenere.
Per proteggere l'alluminio, o si vernicia tutto isolandolo (difficile su una cosa che si muove e si consuma), o si usano anodi di magnesio."

senza ulteriori commenti.


La tabella riportata dal link inserito come documentazione (il sito corretto e' questo http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf quello piu' sopra riportato non funziona) fornisce valori "rovesciati" e cio' e' quantomeno strano visto che elenca i potenziali riferiti alla cella a calomelano (quella che definisce "mezza cella argento/cloruro di argento") il cui potenziale di riferimento e' solo spostato rispetto alla cella ad idrogeno (che e' il riferimento universale definito come zero per le scale potenziometriche), tale cella viene utilizzata per comodita' essendo piu' maneggevole di quella ad idrogeno ma, fatte le debite differenze di tensione sottraendo una costante, il risultato DEVE essere lo stesso entro tolleranze molto piccole, se non lo e' c'e' sicuramente un errore nei valori (i potenziali che ho elencato nel mio intervento si trovano su molti testi con la stessa sequenza).

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.. il tuo discorso è valido in acqua dolce dove infatti si usa il magnesio, ian il tuo ragionamento teorico è perfetto beninteso, ma se lo usi a mare per assurdo fai dei danni....,
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I potenziali di scarica degli elementi non si rovesciano cambiando la composizione dell'elettrolita (suggerisco la lettura di qualche testo di elettrochimica all'argomento "potenziometria") quindi acqua dolce o di mare e' lo stesso, cambia solo la velocita' con cui l'anodo sacrificale si consuma, se piu' aggredibile per via di un elettrolita piu' attivo dura molto meno e protegge per meno tempo (solo su questo punto concordo).

Ovviamente parliamo di Alluminio puro o di sue lege a basso tenore di leganti, i potenziali cambiano (talora di molto) nel caso di sue leghe quali l'anticorrodal e simili.


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..e poi da ultimo con il tester impostato su resistenza non vedi scorrere la corrente nemmeno se ti sei fatto 10 litri di san giovese..
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Per quanto riguarda la conduzione dell'alluminio qui riporto un rudimentale esperimento eseguito poco fa usando una soluzione salina al 5% (simile all'acqua di mare.

1) Due elettrodi di Alluminio nudo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente la conduzione (si vede che di San Giovese ne ha bevuto molto anche il tester..).

2) Un elettrodo in Alluminio nudo, secondo elettrodo in Alluminio anodizzato elettroliticamente a spessore e stabilizzato a caldo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente l'assenza di conduzione segno che solo e solamente una ossidazione ben fatta produce protezione.
(16-04-2015 08:20)kermit Ha scritto: [ -> ]
(15-04-2015 16:30)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Mah ? guardando i denti nelle viste di fianco ho piu' l'impressione che siano spezzati che corrosi, fra l'altro la corrosione tende un po' ad arrotondare i bordi acuti e tale fenomeno sembra molto modesto, rimango della stessa opinione. Attendiamo altri osservatori per un parere collettivo.
Anche per me c'è un problema meccanico, non vedo segni di corrosione galvanica.
Mi da l'idea che sua successo qualcosa nel fulcro delle pale ed i denti non baciavano perfettamente tra di loro, oppure c'è stato un difetto di fusione nella lega che ha comportato una minore durezza metallica quindi precoce usura.

Fossi in te sottoporrei il caso alla flex o fold eventualmente mandando l'elica a loro, i danesi sono seri se c'è stato un problema di lega non è escluso che te la cambiano gratis

Hanno risposto in flexofold

By the way, the photos shows very clear signs of electrolysis (stray current / electrical error on the boat or shore power).
I strongly recommend that you get your boat checked and the electrical error fixed before exchanging the propeller blades. Otherwise, the new blades will soon look the same.


Best regards,
Keld Willberg
Sales & Marketing Manager

fatto sta e che non ho capito come risolvere il problema o quanto meno capire da dove proviene e cosa controllare
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..fatto sta e che non ho capito come risolvere il problema o quanto meno capire da dove proviene e cosa controllare ..
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Concordo, una risposta cosi' vaga ha tanto dello "sbolognamento" del problema sulle spalle del cliente (o mi sbaglio ?)
Prova a chiedergli come mai il bordo delle pale (la parte piu' sottile ed esposta) non risulta minimamente intaccato dal fenomeno.
Tipica risposta del tipo "ma le pare?! Sicuramente c'è un problema da qualche altra parte".
Non mi meraviglia, è quasi sempre la prima risposta: diversamente dovrebbero cambiare l'oggetto in garanzia, anche se scaduta la legale, per evidente inadeguatezza del materiale.
Ora restano da appurare tre cose: da quanto tempo l'elica è montata, cosa è stato fatto nelle varie manutenzioni, e, principale, come è stata usata; ed a quest'ultimo proposito c'è da notare che passando da retro a avanti e viceversa, senza dare il tempo al motore di arrivare sotto i mille giri e senza dare il tempo all'invertitore di staccare, e aprendo sempre l'elica con un bel colpo di gas, non si fottono solo gl'ingranaggi del riduttore, ma anche i settori dentati dell'elica.
Questo nel tempo, dandoci di brutto e spesso.
E' una possibilità e non ho detto che sia così, quindi non apriamo una discussione nella discussione della discussione tipo scatole cinesi.
Per la storia infinita delle corrosioni galvaniche e non, cosa che vanta sul forum stuoli di appassionati e sostenitori di tutte le teorie, che spaziano dalla pietra filosofare alla Nasa, personalmente sono convinto che oltre la metà di dette teorie, timori, paure, superstizioni e credenze, sia puro onanismo mentale.
E mi spiego meglio perché non sia interpretato l'esposto, ma preso tale e quale vuole essere.
Se in una barca (e nel SE, c'è tutta la storia della cantieristica mondiale, artigianale e non), le cose sono fatte come si deve, problemi NON se ne hanno.
Va protetto solo ciò che realmente richiede dii essere protetto, trascurando il perfezionismo di proteggere tutto facendo spesso peggio.
Vanno fatte le cose e gli interventi come si devono fare, secondo la perfetta regola d'arte, senza alibi di norme che sono fatte per le situazioni generali e non per i particolari casini che ci troviamo tutti noi nelle barche non più "vergini".
Modifiche, interventi, montaggi e aggiunte estemporanee, devono essere pensate, e la domanda finale dovrebbe essere sempre: "Se faccio questo così e qua, cosa succede là ? (inteso come da un'altra parte)".
Detto ciò e per esperienza diretta, cito il caso di una delle mie precedenti barche nella quale avevo voluto fare dell'accademia (giusto per giocare) mettendoci su di tutto e di più, dove tutti gli impianti: elettrico, idraulico, di bonder, e tutto il resto erano stati pensati mettendo in relazione materiali e funzioni. L'unico anodo sacrificale era quello a pera (piccolo), calato solo a barca in banchina, collegato a un punto comune di massa generale della barca, quando mi ricordavo di farlo.
Né sull'asse, né in altri posti vi erano anodi, e nemmeno nel motore c'era l'anodo perché non previsto dalla casa del motore, su quel motore in quella configurazione.
Barca attaccata alla colonnina per settimane intere e in colonnine di vari marina, con impianti della 220 in funzione sempre quando attaccata in colonnina (frigo, condizionatore o riscaldamento, caricabatterie, cose varie).
Barca venduta dopo cinque o sei anni in perfette condizioni.
C'è da dire che sono un tipo molto fortunato, che mi va sempre tutto bene alla grande, e che nel caso specifico, chissà, sarà stato il solito "colpo di posteriore del neofita".
Smiley4
Con il suo solito pragmatismo Dapnia ha riassunto i concetti espressi precedentemente, particolarmente quando dice: ".. personalmente sono convinto che oltre la metà di dette teorie, timori, paure, superstizioni e credenze, sia puro onanismo mentale".
La pratica tecnica (e l'esperienza quotidiana diretta) lo dimostra chiaramente (basta vedere i risultati del semplicissimo esperimento riportato piu' sopra).
Ciao Iansolo devo alzare qualche obiezione la metto in neretto non per imporre il mio pensiero masolo per comodità di lettura
(17-04-2015 10:03)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Visto che viene citato Dapnia trascrivo qui il suo intervento tratto dalla discussione cui si fa riferimento:

"Collegando alluminio e zinco, l'alluminio si corrode proteggendo lo zinco, cioè proprio il contrario di quanto si vuole ottenere.
Per proteggere l'alluminio, o si vernicia tutto isolandolo (difficile su una cosa che si muove e si consuma), o si usano anodi di magnesio."

senza ulteriori commenti.
un commento lo faccio io: perche non trascrivi tutti gli interventi oppure DAFNIA è per te il verbo assoluto?

La tabella riportata dal link inserito come documentazione (il sito corretto e' questo http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf quello piu' sopra riportato non funziona) fornisce valori "rovesciati" e cio' e' quantomeno strano visto che elenca i potenziali riferiti alla cella a calomelano (quella che definisce "mezza cella argento/cloruro di argento") il cui potenziale di riferimento e' solo spostato rispetto alla cella ad idrogeno (che e' il riferimento universale definito come zero per le scale potenziometriche), tale cella viene utilizzata per comodita' essendo piu' maneggevole di quella ad idrogeno ma, fatte le debite differenze di tensione sottraendo una costante, il risultato DEVE essere lo stesso entro tolleranze molto piccole, se non lo e' c'e' sicuramente un errore nei valori (i potenziali che ho elencato nel mio intervento si trovano su molti testi con la stessa sequenza).

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.. il tuo discorso è valido in acqua dolce dove infatti si usa il magnesio, ian il tuo ragionamento teorico è perfetto beninteso, ma se lo usi a mare per assurdo fai dei danni....,
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I potenziali di scarica degli elementi non si rovesciano cambiando la composizione dell'elettrolita (suggerisco la lettura di qualche testo di elettrochimica all'argomento "potenziometria") quindi acqua dolce o di mare e' lo stesso, cambia solo la velocita' con cui l'anodo sacrificale si consuma, se piu' aggredibile per via di un elettrolita piu' attivo dura molto meno e protegge per meno tempo (solo su questo punto concordo).

Ovviamente parliamo di Alluminio puro o di sue lege a basso tenore di leganti, i potenziali cambiano (talora di molto) nel caso di sue leghe quali l'anticorrodal e simili.
non lo so comunque le barche in alluminio si fanno in AlMg5083 o 5086


i valori di riferimento della scala galvanica che tu hai postato sono differenti da quelli postati da DAFNIA e da quelli riportati anche nel testo di Caroff (frutto di un team di esperti di corrosione ) perchè secondo me i primi sono riferiti ad alluminio attivo e i secondi ad alluminio passivato (cosa che aviene naturalmente al passare delle ore) lo stesso discorso vale per l'INOX...
da qui si spiega la differenza..poi anche fregartene ma nella realta questo è... il problema del corrosione catodica per eccesso di potenziale negativo è cosa nota ed è altrettanto nota che il potenziale di riferimento per poter garantire la protezione dell'alluminio marino è di circa -900mv puoi anche usare il magnesio ma devi essere attento a non superare in negativo il potenziale di cui sopra



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..e poi da ultimo con il tester impostato su resistenza non vedi scorrere la corrente nemmeno se ti sei fatto 10 litri di san giovese..
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Per quanto riguarda la conduzione dell'alluminio qui riporto un rudimentale esperimento eseguito poco fa usando una soluzione salina al 5% (simile all'acqua di mare.

1) Due elettrodi di Alluminio nudo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente la conduzione (si vede che di San Giovese ne ha bevuto molto anche il tester..).

anche qui errore grave a mio avviso con il tester in OHM non puoi misurare un amperaggio (conduzione) quella che vedi è una resistenza e comunque dimostra solo che l'acqua salata è un ottimo eletrolita.

2) Un elettrodo in Alluminio nudo, secondo elettrodo in Alluminio anodizzat o elettroliticamente a spessore e stabilizzato a caldo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente l'assenza di conduzione segno che solo e solamente una ossidazione ben fatta produce protezione.
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