Augurandovi di non averne mai bisogno, vi passo un po' di esperienze personali di recupero:
- il primo nemico è il freddo. In acqua e successivamente in elicottero sarete bagnati e "arieggiati" ben bene. Dopo un minuto, anche d'estate, comincerete a tremare dal freddo! (sperimentato a Vigna di Valle in piena estate).
-
l'uomo più importante nel recupero è quello al vericello. Se non lo maneggia bene rischia di farvi male e di ritardare il recupero. In teoria il nuotatore potrebbe anche mancare e vi potrebbero calare la ciambella con il contrappeso: quello è il primo pericolo da evitare perché vi potrebbe prendere 'n ta a capa.
- Dovrete indossare la ciambella o cintura, poi mantenete le
braccia sempre ben aderenti al corpo fino a quando non sarete completamente a bordo, non cercate di aggrapparvi all'elicottero.
- quando a bordo, se non siete l'ultimo, ranicchiatevi lontano dal vericellista che ha da fare e rimanete ranicchiato e coperto, soffrirete meno il freddo.
- La fluorescina è un'ottima cosa. Un po' meno efficace con mare molto mosso, ma serve, come il fumogeno se li usate al momento opportuno cioè quando il velivolo è nelle vicinanze. Non avere troppa fretta.
Anche uno specchietto serve (durante delle "manovre" son riuscito ad individuare un aereo ad una quarantina di miglia per un riflesso e l'ho intercettato. Cul-o!)
In alternativa, se l'avete, esponete la crapa pelata ben lucidata ... non si sa mai che possa funzionare!
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Nel filmato, se non ricordo male, il vento era di una novantina di km all'ora con raffiche. Non poco per la barca. Se all'instabilità dovuta al vento e alle onde si aggiunge anche il flusso delle pale, la barca rischia di brutto. Inoltre ci sono le giuste considerazioni che son state fatte sull'albero e sartiame che non permettono il recupero.
p.s. inutile sgolarvi per richiamare l'attenzione, conservate le forze.