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Versione completa: Rimessaggio invernale a terra
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Ciao a tutti
Sono da febbraio felice (per ora) possessore di un Comet 13, ad ottobre farò il primo rimessaggio invernale . Qualcuno ha già fatto una check list? Può inviarmela?

Al
Più che una check list, che usi prima di partire, ti servirebbe un notamento lavori.
… controllo lasco asse elica e timone, lavaggio drizze, pulizia winch, lavaggio cuscineria, cambio girante ed olio motore, controllo olio invertitore
… ecc, ecc, ecc
… maaaa …
davvero hai comperato un 13 metri per poi chiedere cosa c'è da fare al momento della sosta a terra ?
(26-08-2015 17:19)francidoro Ha scritto: [ -> ]...
… ecc, ecc, ecc
… maaaa …
davvero hai comperato un 13 metri per poi chiedere cosa c'è da fare al momento della sosta a terra ?

Non so come interpretare una nota come questa qui sopra. Spero solo che l'impressione di supponenza snob che ha fatto a me sia dovuta ad una mia incapacità di leggerne la vera e diversa intenzione, francidoro.
Ma se uno vuole confrontarsi con altri su un tema del genere, magari per imparare, migliorarsi ed aumentare la sicurezza a bordo, se non lo fa su un forum come questo, dove diavolo dovrebbe farlo? Quale miglior luogo di un forum di appassionati come questo?

Fuor di polemica, allego l'elenco dei lavori per il rimessaggio di un GS 56' varato nel 2011, che lo scorso inverno ha pure disalberato per modifiche al boma e nuove vele. La barca ha una vasta serie di optionals (come capirete leggendo): basta depennare ciò che non è applicabile.
Del resto è un 17 m da 23 ton pensato per essere condotto in due e con autonomia sufficiente a fare un'intera vacanza senza entrare in porto, se si vuole. Non sono elencati i lavori ad albero, boma e manovre fisse perché fanno capo ad un elenco separato (con sostituzione boma).
Chi vuole aggiungere altre voci per Alfredo, è il benvenuto.
Aggiungo che non comprerò mai un gs 56 del 2011 se dopo 4 anni mi occorrono 76 controlli
In effetti....
(26-08-2015 18:44)Lupo Grigio Ha scritto: [ -> ]
(26-08-2015 17:19)francidoro Ha scritto: [ -> ]...
… ecc, ecc, ecc
… maaaa …
davvero hai comperato un 13 metri per poi chiedere cosa c'è da fare al momento della sosta a terra ?

Non so come interpretare una nota come questa qui sopra. Spero solo che l'impressione di supponenza snob che ha fatto a me sia dovuta ad una mia incapacità di leggerne la vera e diversa intenzione....

per intanto ... "alfredo mongelli" o "lupo grigio" ?
al di là ed al di fuori di ogni regolamento ... credo sia importante presentarsi come si deve. In modo univoco.
io ho foto personale e dati barca, non un profilo minimalista ed anonimo,
penso valga qualcosa.
per il resto, mi scuso se appaio snob, non era mia intenzione
però è molto snob l'acquisto di una barca di 13 metri e ritrovarsi poi a domandare cosa c'è da fare in un rimessaggio invernale

... sul GS di 17 metri che ha bisogno di un intervento radicale dopo 4 anni ... lasciamo perdere
voglio pensare che sia incuria dell'armatore, e non scaduta qualità del cantiere.

senza rancore e sempre con stima personale
se capiti a SP fai un segno, la caipirinha la offro io
BV
Il post mi interessa. La mia barca (almeno da quando ce l'ho io) non ha mai fatto un rimessaggio a terra invernale. Volendo farlo quest'anno x la prima volta, così da eseguire con calma una serie di lavori che si fanno meglio (alcuni solo) con la barca in secco, vorrei sapere se c'è da seguire qualche accorgimento particolare quando si lascia a terra la barca x tanto tempo (ovviamente oltre la necessaria attenzione nella taccatura).
Si parte proprio dalla taccatura, ed è la parte più delicata, perchè se fatta male può avere conseguenze negatuve sullo scafo.
In linea di principio, gli sforzi vanno ripartiti sulla chiglia, che sopporterà il peso della barca e sui puntelli della sella, che tengono dritta la barca stessa.
Questi puntelli dovrebbero essere in corrispondenza di paratie interne, in modo da impedire flessioni del fasciame.
Se del cantiere ci si fida, OK. altrimenti l'armatore dovrebbe essere presente a questa operazione.
Poi da qua si parte, ed ogni barca è un diverso discorso.
Si vuole lucidare il gelcoat ?
Naturalmente è il momento di controllare l'attacco del bulbo.
Si cobtrolla lo stato della carena e della pala del timone con eventuale presenza di laschi e di bolle osmotiche.
Si cobtrolla l'elica e gli zinchi … se non sono consumati, gli zinchi intendo, vuol dire che sono montati male e qualcosa d'altro si sta corrodendo al loro posto.
Si controlla lo stato delle prese a mare e si procede alla loro eventuale sostituzione .
Il serbatoio dell'acqua - e tutte le tubature - dovrebbe essere svuotato e ripulito prima del varo.
Questi credo siano i controlli base
Poi si procede con le "personalizzazioni", nel senso che ogni barca ha la sua storia ed ha bisogno di interventi mirati che solo il proprietario sa di dover-voler fare.
Esempio : se ci sono stati problemi col motore dovuti a gasolio "sporco" sarà il caso di svuotare il serbatoio e filtrare tutto il carburante presente ?
Ripeto, più che una check list serve un notamento lavori.
Il notamento lavori dovrebbe essere il risultato riassuntivo dettato dall'uso quotidiano.
Naturalmente c'è tutto l'armo velico di cui non ho accennato, ma anche qua siamo nella personalizzazione.
Le proprie barche vanno conosciute per poter intervenire correttamente … altrimenti bisogna affidatsi al cantiere …
Come dice Francidoro la cosa più importante è la taccatura, se si fa male quella lo scafo si deforma.
Poi rimessaggio invernale del motore, cioè bisogna far aspirare al motore un mix di acqua dolce ed antigelo.
Poi disarma la barca, le dai un bacetto e se ne riparla in primavera.
Se hai il motore del tender fagli un lavaggio con acqua dolce e mettilo in garage.
Il gommone non va sgonfiato, devi giusto ridurre la pressione.

A marzo-aprile poi fai i lavori di rito.

Non farti fregare da chi ti dice di dare subito una mano di antivegetativa.

La lista del gs56, onestamente, mi sembrava scritta per presentare un conto sconvolgente all'armatore...
(27-08-2015 07:10)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Il post mi interessa. La mia barca (almeno da quando ce l'ho io) non ha mai fatto un rimessaggio a terra invernale. Volendo farlo quest'anno x la prima volta, così da eseguire con calma una serie di lavori che si fanno meglio (alcuni solo) con la barca in secco, vorrei sapere se c'è da seguire qualche accorgimento particolare quando si lascia a terra la barca x tanto tempo (ovviamente oltre la necessaria attenzione nella taccatura).

Vedo che chi ti ha risposto non ha citato quelli che, per mia esperienza, sono i problemi più seri del rimessaggio a secco.
1. Intanto, a proposito della taccatura, anche se hai già citato la "necessaria attenzione", conviene guardare anche due cose aggiuntive:
- cosa c'è intorno alla barca taccata (pericolo di danni da spostamento, cadute, movimenti di altre cose intorno: confrontarsi col cantiere e dare un'occhiata alla sua polizza assicurativa, cosa esclude e cosa no)
- negli ultimi anni, nelle zone costiere si assiste ad un sempre maggiore aumento di eventi meteo violenti: la barca non basta "poggiarla" correttamente su invaso o puntelli, ma bisogna considerare anche l'effetto di ventate violente (puntelli laterali incatenati tra loro a coppie trasversalmente, fasce in tessile ad alta resistenza per il rizzaggio, ecc...). Ci sono su YouTube vari filmati per capire il problema: barche a secco investite da una ventata seria che cascano... Più la barca è leggera e maggiori sono i problemi.
2. Impianto elettrico: io sono per lo sbarco tutti gli anni delle batterie, il loro affidamento ad un elettrauto serio, che le tenga in luogo asciutto, temperato, con verifica densità elettrolito, con ricarica lenta e poi "floating", pulizia esterna e trattamento ai poli, ecc... Pulizia del vano batterie, protezione dei morsetti e capicorda, ecc...
3. Guerra all'umidità a bordo, con ogni mezzo, che causa una quantità di danni nascosti nel tempo e di guai a scoppio ritardato (specie su tutte le connessioni elettriche, su insorgenza di muffe a bordo, ecc...). Per cui, io preferisco un cagnaro completo in coperta, con ventilazione periferica sufficiente per non intrappolare umidità tra cagnaro e coperta se viene tempo buono ed asciutto. Un buon effetto collaterale della protezione con cagnaro è che anche tutta la ferramenta di coperta, l'eventuale teak, ombrinali ecc... restano in condizioni molto migliori e richiedono poi meno lavoro alla preparazione per la stagione successiva. Per cui, uso intensivo di raccogli-condensa sottocoperta, portarsi una stufetta a bordo quando si va a fare qualche controllo o lavoretto per abbattere l'umidità (non lasciarla in funzione quando si va via). Scegliere una giornata di aria più secca e quel giorno avvolgere con nylon e sigillare tutti gli imbottiti di bordo (cuscini, materassi, divani, tende, foderine, ecc...): così i più probabili accumulatori di umidità saranno esclusi dal problema. Sentine aperte, smontare i paglioli, asciugare di fino e desalinizzare tutto ciò che è normalmente fuori-vista (il sale è igroscopico ed assorbe umidità mantenendola a bordo).
4. Serbatoio gasolio: fare il pieno fino all'orlo prima del rimessaggio. L'aria che rimane nella parte alta del serbatoio contiene umidità e scambia verso l'esterno con lo sfiato. Più ce n'è, e più umidità condensa ad ogni ciclo caldo-freddo (praticamente ogni ciclo giorno-notte). Questo accumula acqua, favorisce la diffusione di bioinquinamento del gasolio, causa ossidazioni, ecc... Alla ripresa dell'attività, spurgare dl fondo del serbatoio tutte le schifezze che vi si raccolgono.

LG
E sfruttare un pannello solare per ventilare quotidianamente sottocoperta?
Aggiungo che circa il serbatoio del gasolio puoi usare due tecniche diverse.
Pieno fino all'orlo per evitare la condensa, come dice Lupo Grigio, oppure lo lasci semi vuoto, come faccio io, e ad inizio stagione aspiri e butti il gasolio vecchio, così limiti il rischio di avere brutte sorprese.
Per la taccatura c'è la possibilità che sul manuale siano segnate le quantità e la posizioni delle taccature, appoggio in chiglia (deriva ) e tutte le indicazioni necessarie.
Sicuramente, viste anche le dimensioni dei barconi di cui state parlando ci dovrebbe essere un abbondante documentazione rilasciata dal cantiere produttore. Se non c'è 27...
Per la barca più vecchia, se non si trova più un manuale, consiglio di rivolgersi ad una associazione dei proprietari che sicuramente potranno dare risposte precise.
La mia sta in secco tutti gli anni e posso daresolo un consiglio: fare le cose per bene!
.
.
(30-08-2015 19:32)dapnia Ha scritto: [ -> ]...
Smiley30

ho sempre da imparare leggendoti
con i migliori auguri di mare calmo e vento in poppa
Ma perché devi fare il rimessaggio a terra ? Immaggino che devi fare dei lavori importanti sull'opera viva altrimenti, Imho il posto giusto per le barche è sull'acqua. Anche in inverno...

Inviato dal mio GT-P5100 utilizzando Tapatalk
(30-08-2015 19:32)dapnia Ha scritto: [ -> ]Le barche, quelle serie, una volta nascevano per stare in acqua e non a terra, ora non so. 21
A terra ci andavano solo per l'antivegetativa, per problemi all'elica, al timone o ai passascafo (peraltro eventi davvero straordinari).
Mai rimessata una barca per l'inverno a terra (se non per grossi lavori), e qualche barca l'ho avuta e tutte navigano ancora felicemente e sane.
... ma è meglio se si asciuga ... l'osmosi ... i materiali si riposano ...
Un'altra delle 10.000 seghe mentali, inutile attività molto praticata negli ultimi anni da molti navigatori. Smiley4
Non mi pare ci sia una check list "invernale" valida: i controlli si fanno quotidianamente per quello e su quello che serve, a intervalli ragionevoli per il resto, e se si deve intervenire lo si fa.
La barca si vive giorno per giorno, anche da lontano e anche non standoci sempre su, e se uno la sua barca ce l'ha nel cuore, la check list ce l'ha già naturalmente in testa, come idea fissa e come filosofia, perché se l'è fatta giorno per giorno.
Non sto dicendo che non si debba avere un canovaccio scritto e aggiornato dei controlli eseguirti e da eseguire, delle riparazioni fatte e da fare e delle manutenzioni, quello, tra l'altro, si chiama libro di bordo e se ben tenuto, non serve altro; dico solo che chiedere quali controlli fare è un po' come chiedere come si cresce un figlio.
La brava mamma lo sa: ce l'ha nel suo DNA.
Smiley30

E' vero ed era fondamentale per le barche di legno che altrimenti si asciugavano e si aprivano imbarcando acqua.

- Con antivegetativa "non copper" ho riscontrato qualche incrostazione di troppo dell'opera viva,
- sicuramente la struttura della barca soffre di meno "abbracciata" dall'acqua che non su quattro tacchi.

Infine debbo dire che le barche in acqua, se oscillano vivacemente sotto un temporale, facilmente vengono ... FULMINATE!!!26262642
(30-08-2015 19:32)dapnia Ha scritto: [ -> ]Le barche, quelle serie, una volta nascevano per stare in acqua e non a terra, ora non so. 21
A terra ci andavano solo per l'antivegetativa, per problemi all'elica, al timone o ai passascafo (peraltro eventi davvero straordinari).
Mai rimessata una barca per l'inverno a terra (se non per grossi lavori), e qualche barca l'ho avuta e tutte navigano ancora felicemente e sane.
... ma è meglio se si asciuga ... l'osmosi ... i materiali si riposano ...
Un'altra delle 10.000 seghe mentali, inutile attività molto praticata negli ultimi anni da molti navigatori. Smiley4
Non mi pare ci sia una check list "invernale" valida: i controlli si fanno quotidianamente per quello e su quello che serve, a intervalli ragionevoli per il resto, e se si deve intervenire lo si fa.
La barca si vive giorno per giorno, anche da lontano e anche non standoci sempre su, e se uno la sua barca ce l'ha nel cuore, la check list ce l'ha già naturalmente in testa, come idea fissa e come filosofia, perché se l'è fatta giorno per giorno.
Non sto dicendo che non si debba avere un canovaccio scritto e aggiornato dei controlli eseguirti e da eseguire, delle riparazioni fatte e da fare e delle manutenzioni, quello, tra l'altro, si chiama libro di bordo e se ben tenuto, non serve altro; dico solo che chiedere quali controlli fare è un po' come chiedere come si cresce un figlio.
La brava mamma lo sa: ce l'ha nel suo DNA.
Smiley30

Quasi poetico! 100
Accidenti, ho letto la check list di lupogrigio, direi che c'è proprio tutto, ma se vogliamo fare i pignolini, già che ci siamo nel controllare viti e cerniere del mobilio, perchè non facciano un controllo serio degli arredi smontandoli tutti.
Poi mi ha stupito il fatto che non è stato messo nell'elenco il controllo dell'accensione del piano cottura e del forno, che in crociera potrebbe subire degli inceppamenti creando enormi difficoltà, soprattutto se ci sono ospiti, oltre che il livello di carica dell'accendino.
Infine, ho notato che in tutto questo controllare è stato trascurato, e credo volutamente, perchè tanto sto parlando di accessori oramai optionals sulle barche moderne, che poi non vengono neanche usate tanto in crociera. Si avetete indovinato, sto pensando proprio a loro: magari una controllatina anche veloce alle vele, che magari, a forza di star avvolte una piega non abbia lacerato una cucitura.
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