(21-11-2019 15:51)max440 Ha scritto: [ -> ]Ho visto che è stato rispolverato questo 3d, così colgo l'occasione di rispondere a Orteip che mi era sfuggito inizialmente. Ho installato una tanichetta da 10 lt vicino al dissalatore che riempo quando faccio acqua, a fine ciclo uso questa acqua per lavare le cartucce. Quando periodicamente sostituisco la soluzione di mantenimento del sistema uso per lavare le cartucce e preparare la soluzione acqua minerale naturale. Così facendo non corro pericolo di inviare ipoclorito di sodio alle cartucce ed evito l'utilizzo di filtri a carbone, un impiccio in meno. Riguardo alla pompa di alimentazione anche io prelievo dall'entrata acqua raffreddamento motore, ma prelevo prima della pompa motore ed utilizzo una pompa a 220v per acquari, poca spesa e mai avuto problemi in questi anni. Normalmente preparo acqua quando sono in rada e quindi in tranquillità ed il motore è spento.
Perfetto, è bene che ognuno adotti le soluzioni che ritiene più adatte alle proprie esigenze, priorità e talvolta anche alle proprie idee al di là che queste possono essere giuste o meno ma l’importante è che ci facciano stare tranquilli.
Poi, tanto per disquisire e rispondendo in ordine inverso a quanto hai scritto; per me l’ordine inverso è l’ordine di imoprtanza maggiore per il mio modo di pensare:
1) al di là dei commenti ed opinioni diverse su desalinatoti che possono funzionare a corrente o trascinati dal motore, io personalmente non caricherei mai l’acqua che poi uso per lavarmi e per cucinare stando in rada dove tutti lavano piatti l, scaricano sentine, defecano, ecc..
2) per me che faccio oltre 30 giorni di rada consecutiva i risparmi di corrente sono la priorità nonostante la completa autonomia data da abbondanti pannelli, ecc. quindi, se e quando posso, evito tutto ciò che io ritengo superfluo fra cui la pompa elettrica anche se è degli acquari econsuma poco. Per salpare e per uscire dalle rade io comunque come tutti gli altri uso il motore e quando sono fuori, se non c’è vento ne approfitto durante la navigazione mentre se c’è vento, anche andando a vela, lascio acceso il motore a folle una ventina di minuti e
con una produzione di 120 Lt/H costata un quarto di un desalinatore elettrico da 30 Lt/H, ricarico abbondantemente tutto ciò che mi serve.
Io il filtro a carboni attivi che per sostituirlo mi costa meno di 5 euro l’anno, non lo ritengo affatto un impiccio ma un utile apparato che costa poco e a bordo rende tanto.
Dal momento che in oltre trenta anni di barca, nei miei serbatoi dove ho sempre utilizzato l’ipoclorito di sodio, non ho mai avuto il minimo problema di microalghe, funghi, ecc., ribadisco che per meno di 5 euri l’anno il filtro a carboni attivi rende tanto e lo ritengo una priorità irrinunciabile.
Butto nel serbatoio tutto l’ipoclorito che voglio e che dal punto di vista sanitario mi rende la certezza di un’ottima disinfettazione che nel tempo lo salvaguardia igienicamente e poi, quando utilizzo l’acqua per cucinare, per il caffè, per lavarmi, ecc., non mi accorgo nemmeno che c’era dell’ipoclorito.
3) per me semmai, un grande l’impiccio potrebbe essere, ansi lo è, quello di mettermi a caricare la tanichetta da riutilizzare poi per il risciacquo.
Io proprio per non avere impicci in mezzo ai piedi, ho preferito mandare l’acqua del desalinatore direttamente nei serbatoi per riempirli senza dover utilizzare manichette, taniche od ammenicoli vari. Apro semplicemente le valvole di carico, accendo e regolo il desalinatore ed il serbatoio selezionato si riempe da solo e quando poi è pieno, mi limito solo a chiudere le valvole di carico ed aprire per un paio di minuti quelle di risciacquo ed il gioco è fatto...
Questione di opinioni, di esigenze di produzione, di costi e di priorità diverse tutto qui.