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Versione completa: Problema cabina di poppa
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Fa piacere leggere che ci sono persone oneste e pronte ad assumersi le proprie responsabilità.
Ti confermo che la barca è nata fazzolettata così e se l'intervento verrà fatto professionalmente dopo qualche giorno dal varo, tornerà come prima.
(23-06-2016 06:15)ciro_ma_non_ferrara Ha scritto: [ -> ]Fa piacere leggere che ci sono persone oneste e pronte ad assumersi le proprie responsabilità.
Ti confermo che la barca è nata fazzolettata così e se l'intervento verrà fatto professionalmente dopo qualche giorno dal varo, tornerà come prima.


Beh.. speriamo che non torni come prima altrimenti al prossimo alaggio saremmo punto a capo Big Grin
(22-06-2016 23:10)palla5000 Ha scritto: [ -> ]Ne ho parlato col responsabile del cantiere che si è mostrato intellettualmente onesto e disponibile. Pur non avendo la certezza assoluta che la magagna sia recente, una volta visionato il tutto con attenzione ha ammesso che molto probabilmente è stato questo invaso ad aver causato la deformazione. Mi ha assicurato che, una volta in acqua, procederanno col ripristino. Nel frattempo ha migliorato l'invaso posizionando un cristo di poco a proravia della pala del timone.

Ciao, ho avuto il tuo stesso identico problema, per fortuna con dimensioni assai più ridotte, una sola costolatura è stata interessata. Nel mio caso, la responsabilità del cantiere che aveva fatto la taccatura è apparsa subito evidente (nella mia sentina ci puoi tranquillamente mangiare... Smiley2 cosa che ha permesso di capire la "freschezza" del problema). Visto che avevo perduto il mio proverbiale "aplomb" 53, nel mio caso il cantiere si è comportato in modo professionale e abbiamo agito così:
1. L'intervento è iniziato il giorno del varo.
2. Con una telecamera a sonda abbiamo accuratamente ispezionato la fazzolettatura interessata dal distacco, per assicurarci che non ci fosse l'interessamento anche di parte del laminato dello scafo.
3. Abbiamo preparato lo scafo per il varo, posizionato la gru e messo le cinghie in posizione, senza tuttavia alare la barca o toccare l'invaso.
4. Con una siringa e un tubetto di plastica, abbiamo colato sotto la fazzolettatura e sotto la costola sollevata abbondante resina epossidica fluida, in modo che potesse scorrere e andare ad occupare tutte le zone interessate dal distacco.
5. A questo punto abbiamo alato la barca sulle cinghie quel tanto che è bastato a riportare costola e fazzoletti al loro posto.
6. Abbiamo lasciato la gru in questa posizione per un paio d'ore, in modo da assicurarci dell'avvenuta catalizzazione della resina.
7. Finalmente, abbiamo varato la barca.
In questo modo il risultato è stato perfetto, le superficie sono tornate a combaciare perfettamente e, a parte qualche piccolissima colatura di resina "spremuta" fuori dalla pressione, non c'è praticamente traccia dell'"incidente". Thumbsupsmileyanim
Da dilettante della vetroresina, qualcosa faccio, direi non male il sistema "Tatone"
Io aggiungerei una accelerazione della catalizzazione con strufetta infrarosso oppure semplice fon.
Confidando appunto che non si sia schiodata la paratia sotto alla fazzolettatura, ma la resina magari additivata dovrebbe arrivare dovunque e fermarsi in fondo.
Le spremute di resina eccedente si tolgono subito o si spalmano.
Un tecnico saprà farlo professionalmente.
@Edolo, Palla non sarà punto e a capo se al prossimo alaggio useranno un invaso appropriato e se il gruista farà regolare i tacchi dopo aver posato all'80% la barca sulla chiglia e non quando la barca è sospesa sulle cinghie.
Il first 32,5 disloca 4,2 tonnellate e sfido qualunque scafo in vetroresina a resistere senza flettere ad una pressione di 1 tonnellata e passa su una superficie, se va bene, di 30x30 cm.
Danni di questo tipo sono più frequenti di quanto si possa credere, solo che di solito uno non va ad ogni alaggio a svuotare e controllare tutti i gavoni e quando se ne accorge, magari un anno dopo, probabilmente non collega neanche la causa e l'effetto.

@Tatone, il sistema adottato da te è buono, se non sbaglio le tue costolature sono in vetroresina cave all'interno.
Ma almeno nel caso specifico dove le paratie sono in compensato, il lavoro andrebbe perfezionato smantellando tutte le parti criccate fino alla vetroresina e al legno sani e rifazzolettando come si deve.
Alla fine si può dare gelcoat paraffinato o bicomponente poliuretanica a pennello e tutto torna come prima.
(23-06-2016 09:22)Tatone Ha scritto: [ -> ]
(22-06-2016 23:10)palla5000 Ha scritto: [ -> ]Ne ho parlato col responsabile del cantiere che si è mostrato intellettualmente onesto e disponibile. Pur non avendo la certezza assoluta che la magagna sia recente, una volta visionato il tutto con attenzione ha ammesso che molto probabilmente è stato questo invaso ad aver causato la deformazione. Mi ha assicurato che, una volta in acqua, procederanno col ripristino. Nel frattempo ha migliorato l'invaso posizionando un cristo di poco a proravia della pala del timone.

Ciao, ho avuto il tuo stesso identico problema, per fortuna con dimensioni assai più ridotte, una sola costolatura è stata interessata. Nel mio caso, la responsabilità del cantiere che aveva fatto la taccatura è apparsa subito evidente (nella mia sentina ci puoi tranquillamente mangiare... Smiley2 cosa che ha permesso di capire la "freschezza" del problema). Visto che avevo perduto il mio proverbiale "aplomb" 53, nel mio caso il cantiere si è comportato in modo professionale e abbiamo agito così:
1. L'intervento è iniziato il giorno del varo.
2. Con una telecamera a sonda abbiamo accuratamente ispezionato la fazzolettatura interessata dal distacco, per assicurarci che non ci fosse l'interessamento anche di parte del laminato dello scafo.
3. Abbiamo preparato lo scafo per il varo, posizionato la gru e messo le cinghie in posizione, senza tuttavia alare la barca o toccare l'invaso.
4. Con una siringa e un tubetto di plastica, abbiamo colato sotto la fazzolettatura e sotto la costola sollevata abbondante resina epossidica fluida, in modo che potesse scorrere e andare ad occupare tutte le zone interessate dal distacco.
5. A questo punto abbiamo alato la barca sulle cinghie quel tanto che è bastato a riportare costola e fazzoletti al loro posto.
6. Abbiamo lasciato la gru in questa posizione per un paio d'ore, in modo da assicurarci dell'avvenuta catalizzazione della resina.
7. Finalmente, abbiamo varato la barca.
In questo modo il risultato è stato perfetto, le superficie sono tornate a combaciare perfettamente e, a parte qualche piccolissima colatura di resina "spremuta" fuori dalla pressione, non c'è praticamente traccia dell'"incidente". Thumbsupsmileyanim


Interessante sistema!
Il dubbio che ho, però, e lo dico da totale profano, è il seguente:

Che senso ha fazzolettarla e lasciar solidificare la resina quando si trova in una posizione non naturale (sulle fasce del travel lift). Non ha più senso che la resina solidifichi con lo scafo nella sua posizione di equilibrio, cioè in acqua?
Se vuoi avere la certezza che la eventuale fazzolettatura non si stacchi dal legno ci metti delle viti. E' l unica maniera.
Comunque una fazzolettatura per contare qualche cosa non può essere fatta solo con del matte ma richiede anche svariate stratificazioni di stuoia o dell'unifilare e non si possono fare pieghe a 90°.
(23-06-2016 11:02)ciro_ma_non_ferrara Ha scritto: [ -> ]@Tatone, il sistema adottato da te è buono, se non sbaglio le tue costolature sono in vetroresina cave all'interno.

Nono, ho avuto lo stesso problema nella cabina di poppa, sulla costola in legno che regge il pagliolo (me ne sono accorto perché il pagliolo si è sollevato...). Ma la fazzolettatura nel mio caso è molto ben fatta e la colatura della resina (buona l'idea di addittivarla con le microsfere o un addensante) è stata totalmente risolutiva.
(23-06-2016 11:10)palla5000 Ha scritto: [ -> ]Interessante sistema!
Il dubbio che ho, però, e lo dico da totale profano, è il seguente:

Che senso ha fazzolettarla e lasciar solidificare la resina quando si trova in una posizione non naturale (sulle fasce del travel lift). Non ha più senso che la resina solidifichi con lo scafo nella sua posizione di equilibrio, cioè in acqua?

In realtà, appena la sollevi sul travel lift la costola torna istantaneamente al suo posto. E' vero che a metterla in acqua non sarebbe cambiato nulla, per puro scrupolo ho preferito nel mio caso far stare tutto immobile così com'era fino ad avvenuta catalizzazione. Quanto alla non naturalità, in realtà è un falso problema, il comportamento del guscio è pressoché identico...
(23-06-2016 14:24)scud Ha scritto: [ -> ]Se vuoi avere la certezza che la eventuale fazzolettatura non si stacchi dal legno ci metti delle viti. E' l unica maniera.
Comunque una fazzolettatura per contare qualche cosa non può essere fatta solo con del matte ma richiede anche svariate stratificazioni di stuoia o dell'unifilare e non si possono fare pieghe a 90°.

Quella parte lavora a compressione, non a trazione (e non dovrebbe mai farlo. per questo si è staccata).

Rinvasando la barca a dovere in modo che torni tutto a posto, va eliminato il cordolo completamente. Poi si incolla e raccorda con epossidica addensata di microsfere (consistenza gelato freddo che non cola). Si copre con un nastro da 600 incollato con epossidica a sua volta. Il tutto sarà più resistente della paratia in legno.
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