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Versione completa: i sonni tranquilli
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Il brandeggio dipende dalla velocità che prende la barca tirata in avanti dal calumo. Già rinunciando alla sua elasticità si può ridurre un po' ... Ma chi dormirebbe con un cama di dyneema per calumo. L importante e assorbire energia... L ormeggio di poppa e un ottima soluzione senza onda e corrente. Se ci e onda e corrente la meglio sarebbe trovare un altro posto.... Che poi e questtonea la soluzione vera di quelli che dormicchiano col ventone

Il brandeggio dipende dalla velocità che prende la barca tirata in avanti dal calumo. Già rinunciando alla sua elasticità si può ridurre un po' ... Ma chi dormirebbe con un cama di dyneema per calumo. L importante e assorbire energia... L ormeggio di poppa e un ottima soluzione senza onda e corrente. Se ci e onda e corrente la meglio sarebbe trovare un altro posto.... Che poi e questtonea la soluzione vera di quelli che dormicchiano col ventone
(22-10-2021 23:45)ZK Ha scritto: [ -> ]Il brandeggio dipende dalla velocità che prende la barca tirata in avanti dal calumo. Già rinunciando alla sua elasticità si può ridurre un po' ... Ma chi dormirebbe con un cama di dyneema per calumo. L importante e assorbire energia... L ormeggio di poppa e un ottima soluzione senza onda e corrente. Se ci e onda e corrente la meglio sarebbe trovare un altro posto.... Che poi e questtonea la soluzione vera di quelli che dormicchiano col ventone

Il brandeggio dipende dalla velocità che prende la barca tirata in avanti dal calumo. Già rinunciando alla sua elasticità si può ridurre un po' ... Ma chi dormirebbe con un cama di dyneema per calumo. L importante e assorbire energia... L ormeggio di poppa e un ottima soluzione senza onda e corrente. Se ci e onda e corrente la meglio sarebbe trovare un altro posto.... Che poi e questtonea la soluzione vera di quelli che dormicchiano col ventone
Marco, c'hai la tastiera con l'eco!
I sonni tranquilli io faccio fatica a farli con il camper in sosta libera, figuriamoci in barca alla fonda e senza turni di vigilanza
(24-10-2021 01:23)gorniele Ha scritto: [ -> ]Marco, c'hai la tastiera con l'eco!
Ci sta... Pare doppio
Mha.... Ho quasi sempre dormito tranquillamente in rada da oltre 30 anni ed anche con venti forti senza mai avuto il minimo problema, ovvio però che non sono mai andato nel mucchio a cercare il fondale basso dove ancorare perchè in quei casi, per i miei canoni, non avrei sufficiente spazio per farmi stare tranquillo ed altrettando ovvio che come condizione base, in caso di venti forti, devo sempre avere la poppa rivolta verso il mare aperto e mai verso terra.
Fatto salvo il principio di non stare nel mucchio, di essere spinti dal vento verso il mare aperto e di aver impostato gli idonei allarmi, per me, chi intende dormire in rada tranquillo e se vuole stare tranquillo deve ben attrezzarsi di conseguenza senza avere pretese di voler la tranquillità all'ancora e la barca con prestazioni da regata contemporaneamente. Secondo me sono due esigenze diverse che non possono assolutamente coesistere salvo appunto stare all'ancora solo con il bel tempo dichiarato e vento che non superi i 10/12 nodi.
Per me il limite tra il tranquillo e l'agitato e' intorno a 30 nodi, ovviamente con un buon ridosso come descritto da Orteip.
Sotto i 30 nodi, con allarme ancora (Anchor alert) sia sul telefonino che sul tablet, ed un ancoraggio ben fatto dormo tranquillo.
Questa estate su una trentina di ancoraggi notturni ho dormito male solo a Golfo Aranci, giustamente sopra i 30 nodi anche se ben ridossato. Con questo vento comunque un po' di onda si mette su, e vi sono rumori di ogni tipo anche da barche vicine.
Con 50 nodi penso che sarei in paranoia, sicuramnte in veglia e forse col motore acceso: la mia ricetta sinora e' stata di evitare queste situazioni e sinora ci sono riuscito.
Ma penso che sia anche questione "psicologica" e di esperienza. Immagino che per chi passi molto tempo in Gracia ancorarsi con piu' di 30 nodi faccia parte della vita di tutti i giorni e la soglia di agitazione si alzi.
Fondamentale e' infatti la "fiducia" nella linea di ancoraggio, cosa che viene anche dall'esperinza ripetuta di eventi simili.
Poi ci sono quelli che si gettano con l'elastico: hanno fiducia nell'elastico, e piu' lo fanno probabilmente piu' fiducia hanno.
Avrete capito che io non mi sono mai gettato con l'elastico.
E poi ci sono situazioni che dipendono dagli altri, come gli ancoraggi troppo incombrati.
(25-10-2021 12:34)Dato Ha scritto: [ -> ]Per me il limite tra il tranquillo e l'agitato e' intorno a 30 nodi, ovviamente con un buon ridosso come descritto da Orteip.
Sotto i 30 nodi, con allarme ancora (Anchor alert) sia sul telefonino che sul tablet, ed un ancoraggio ben fatto dormo tranquillo.
Questa estate su una trentina di ancoraggi notturni ho dormito male solo a Golfo Aranci, giustamente sopra i 30 nodi anche se ben ridossato. Con questo vento comunque un po' di onda si mette su, e vi sono rumori di ogni tipo anche da barche vicine.
Con 50 nodi penso che sarei in paranoia, sicuramnte in veglia e forse col motore acceso: la mia ricetta sinora e' stata di evitare queste situazioni e sinora ci sono riuscito.
Ma penso che sia anche questione "psicologica" e di esperienza. Immagino che per chi passi molto tempo in Gracia ancorarsi con piu' di 30 nodi faccia parte della vita di tutti i giorni e la soglia di agitazione si alzi.
Fondamentale e' infatti la "fiducia" nella linea di ancoraggio, cosa che viene anche dall'esperinza ripetuta di eventi simili.
Poi ci sono quelli che si gettano con l'elastico: hanno fiducia nell'elastico, e piu' lo fanno probabilmente piu' fiducia hanno.
Avrete capito che io non mi sono mai gettato con l'elastico.
E poi ci sono situazioni che dipendono dagli altri, come gli ancoraggi troppo incombrati.

In ordine di importanza ed in caso di maltempo condivido che è sicuramente fondamentale: non stare in mezzo al mucchio perchè spesso sono gli altri che spedano a finirti addosso oppure ad incocciare la tua catena. Avere un'adeguato calumo che proporzionalmente all'intensità del vento, senza farli giungere all'ancora, consente di scaricare ed ammortizzare tutti gli sforzi di trazione ed i colpi di brandeggio. La fiducia nella propria linea di ancoraggio verificata e controllata annualmente maglia per maglia con tanto di sostituzione altrettanto annuale del grillo di giunta ancora/catena ecc.. Infine l'esperienza maturata gradualmente nelle varie situazioni.
Oltre agli accorgimenti già menzionati, per non sollecitare il barbotin con tutti gli sforzi di trazione, torsione ecc, è cosa buona trasferire i carichi sulle gallocce di prua con il classico gancio di ritenzione in metallo agganciato alla catena?
(25-10-2021 16:23)corir Ha scritto: [ -> ]Oltre agli accorgimenti già menzionati, per non sollecitare il barbotin con tutti gli sforzi di trazione, torsione ecc, è cosa buona trasferire i carichi sulle gallocce di prua con il classico gancio di ritenzione in metallo agganciato alla catena?

Sarebbe da dire tassativo, per due buoni motivi: salvaguardia del verricello e tranquillità di chi dorme, la catena che strappa rimbomba per tutta la barca, la bozza sulle gallocce è silenziosa.
Ma quanto vento avete in testa? Da 30 al quadrato 900; 50 al quadrato 2500; quasi 3 volte più forte.
Con certe intensità penso che sia meglio andare a legarsi con cime a terra su alberi o scogli, per prendersi sugli scogli è bene avere uno spezzone di catena da incappellare. In Dalmazia zona Quarnaro e Quarnarolo in certi ridossi a terra ci sono ancora i " GAROFOLETI" bitte in marmo dove mettevono le cime per resistere alle raffiche della bora
L'ancoraggio è un'opppppinione.-
(25-10-2021 12:04)orteip Ha scritto: [ -> ]Fatto salvo il principio di non stare nel mucchio, di essere spinti dal vento verso il mare aperto e di aver impostato gli idonei allarmi...

Quoto.Smiley42
Se le uniche due alternative sono ancorare su 3 mt o su 10 o più, non ci penso neanche un attimo a scegliere la seconda, col molteplice risultato di star fuori dalla ressa, di poter allungare il calumo quanto ritengo opportuno e di avere una eventuale via di fuga la più libera possibile.

Riguardo ai sistemi antibrandeggio con vento sostenuto, ho provato secchio e ancora galleggiante sia a poppa che a prua.
Sul mio 34' armati a poppa servono a poco, anzi, mi è parso che il brandeggio aumentasse, anche se di poco.
Armati con una corta cima sulla catena a prua ho invece constatato un netto miglioramento, tra secchio e ancora galleggiante meglio quest'ultima (sarebbe da provarne di varie dimensioni, magari autocostruite).
L'ultima volta l'ho utilizzata in Grecia durante una notte da 45 e passa nodi, la mattina ho ritrovato la cima sfilacciata e dell'ancora non c'era più traccia.
Mi sono ripromesso di comprarne o farmene un'altra alla prima occasione.
Io uso una seconda ancora da 20 kg appennata ha sempre funzionato
Mi inserisco con un paio di considerazioni.
Quoto integralmente le indicazioni di Orteip.
Aggiungo che mi sono dotato, ma non ancora provato con vento oltre i 20 kts di una veletta antibrandeggio che spero possa dimostrarsi un accessorio valido.
Per quanto riguarda lo scarico del barbotin ho fino ad ora usato un chain clower metallico unito a due cime lunghe 10 mt dotate di ammortizzatore elastico. Più c'è vento più filo cima in modo da avere una parte della linea sempre più elastica. ZK ha anche suggerito, una volta fissate le cime alle gallocce, di filare un po' di catena, tale da non toccare il fondo, a mo' di salmone. Recemente Rob ha fatto notare articoli che provano che spesso il gancio da catena riduce la resistenza della medesima in quanto impropriamente si collega all esterno della maglia. Per cui ho realizzato una cima da 6 di Dyneema scalzato, calzato poi al centro, e con due anelli impiombati alle estremità copiato dal filmato You Tube "Mantus snubber pendant" che si collega facilmente alla catena. Questo ancora da provare.
(20-03-2022 22:35)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Mi inserisco con un paio di considerazioni.
Quoto integralmente le indicazioni di Orteip.
Aggiungo che mi sono dotato, ma non ancora provato con vento oltre i 20 kts di una veletta antibrandeggio che spero possa dimostrarsi un accessorio valido.
Per quanto riguarda lo scarico del barbotin ho fino ad ora usato un chain clower metallico unito a due cime lunghe 10 mt dotate di ammortizzatore elastico. Più c'è vento più filo cima in modo da avere una parte della linea sempre più elastica. ZK ha anche suggerito, una volta fissate le cime alle gallocce, di filare un po' di catena, tale da non toccare il fondo, a mo' di salmone. Recemente Rob ha fatto notare articoli che provano che spesso il gancio da catena riduce la resistenza della medesima in quanto impropriamente si collega all esterno della maglia. Per cui ho realizzato una cima da 6 di Dyneema scalzato, calzato poi al centro, e con due anelli impiombati alle estremità copiato dal filmato You Tube "Mantus snubber pendant" che si collega facilmente alla catena. Questo ancora da provare.

ottimo consiglio, xchè il nodo diretto di cima su catena (come si vede peraltro su video) spesso s'incattiva.
e però, giacchè ci siamo, quale sarebbe la necessità di utilizzare 2 tipi diversi di cima (peraltro giuntati) per farlo ?
e poi, il cimone doppio che termina con redancia, secondo voi che impiombatura ha ?
(20-03-2022 22:35)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]cima da 6 di Dyneema scalzato, calzato poi al centro, e con due anelli impiombati alle estremità copiato dal filmato You Tube "Mantus snubber pendant"

A me il gambetto inox in quel modo non piace per niente, molto meglio tutto tessile, un "gambetto tessile" lungo. Già mettersi ad avvitare la maniglia a prua, da contare quante volte lo si fà prima che qualcosa caschi in mare; poi quando si tira sù per sganciare tutto bisogna fermarsi, svitare -sempre senza perdere niente, poi disavvolgere tutto e si rimane con perno + U del gambetto + stroppetto dyneema + snubber tutti separati. Un gambetto tessile "locked" non appena arriva in mano l'impiombatura della cima lunga lo si apre in un secondo e tutto rimane attaccato in un unico pezzo.
Fra l'altro con solo catena, una maniglia tessile volendo passa anche attorno al barbotin.
Lo snubber pendant è ok.
Il resto non mi piace. Io collegherò le mie due cime impiombate con redancia che vanno alle gallocce, ai due anelli di dyneema dello snubber, con un grillo di Dyneema dsk 99 da 7 mm
Io tendo a bloccare la catena sulla bitta come fosse una cima. Sbaglio?
Sono anni che penso di comprarmi il gancio, ma solo per non sentire la catena sbattere di notte in situazione di calma di vento.
Fatti uno snubber pendant con un po di dyneema da 6, un pezzo di calza e un pò di pazienza. Lo provi e vedi se ti soddisfa.
Legare la catena sulla galloccia é un pò una porcheria...
Giusto per segnalarlo, io sono circa 15 anni che uso questo moschettone per bloccare la catena impiombato con circa 1 metro di cima chiamata "ottolina" altamente ammortizzante e non ho mai avuto problemi anche con venti decisamente più che importanti. Facile facile da mettere e da togliere.
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