(09-10-2016 14:37)einstein Ha scritto: [ -> ]Abbiamo un po' divagato dal tema posto da TC, che, se non erro verteva sulla scelta da prendere in caso di raffica in andatura di bolina con vento sostenuto.
Giusto per giocare, proviamo ad interpretare due numeri presi dalle polari di un 40.7, con vento che passa da 16 a 20nodi reali.
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Occhio alle VMG!!!
ciao
Io penso che le polari del 40.7 tra 16 e 20 nodi di reale considerino un cambio di vela di prua. Cosa che in raffica non si gestisce....
Quindi, ragionarci sopra rischia di essere fortemente fuorviante....
Ma anche se consideri i 16 nodi, se possibile fino a 45 gradi aumenti la velocità di tanto a discapito di 1 decimo o poco più di calo della vmg
Se la boa è perfettamente controvento e non ci sono problemi di ingaggi o quant'altro, puoi correre fin che vuoi ma se perdi in VMG arriverai sempre dietro.
ciao
(09-10-2016 17:45)einstein Ha scritto: [ -> ]Se la boa è perfettamente controvento e non ci sono problemi di ingaggi o quant'altro, puoi correre fin che vuoi ma se perdi in VMG arriverai sempre dietro.
ciao
Si ovvio, ma qui si sta parlando di gestire le raffiche e le accelerazionj
OK, si può dire allora che la tecnica più furba è quella che non ti fa perdere in VMG (meglio se si guadagna uno 0,0...)
ciao
Heee... ma qui si cercava di capire come meglio fare
Credo che l'ideale sarebbe farsi trovare già con le vele a segno sotto raffica, mantenendo lo stesso angolo al vento, infatti da 16 a 20 è praticamente lo stesso, così si guadagnerebbe qualcosa anche in VMG.
ciao
(09-10-2016 18:22)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Heee... ma qui si cercava di capire come meglio fare
Quando la barca va forte di bolina, ogni "timonata" in realtà contribuisce a rallentare e ad aumentare lo sbandamento (nelle barche con un timone solo ovviamente). Poggiare sotto raffica, senza lascare le vele poi, richiede di dare molto timone, troppo per i miei gusti. Personalmente, cerco di usare il timone il meno possibile, per quello cerco di anticipare al pelo l'orzata.
Non so se sia il meglio, però a me sembra che si vada belli veloci!
Nessuno ha detto di poggiare senza mollare le vele. Le vele devono seguire la poggiata l, ovvio
(09-10-2016 20:11)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Nessuno ha detto di poggiare senza mollare le vele. Le vele devono seguire la poggiata l, ovvio
E allora, perché perdere acqua? Non credo la VMG migliore con tutto quel vento possa ottenersi a vele lascate (con mare piatto ovviamente!), almeno non è mai stato nella mia esperienza. C'è da dire che sono velisticamente vecchio ho portato solo o derive o barche pesanti di qualche anno fa, non so come sia con i recenti "mostri"... forse potrei ricredermi!
Perché dopo dovresti riguadagnarla ed avere anche un ulteriore guadagno, altrimenti ovvio che non ha senso. Comunque al prossimo incontro approfondirò perché ora non ho avuto modo di farlo e vi riaggiorno. Tengo a precisare che questa tecnica non la sto dando per certa....mi è stata accennata e lho voluta condividere per discuterne con voi. Io in generale la vedo difficile da applicare per motivi di equipaggio...se poi con equipaggio di tp52 è attuabile, è da verificare e a mio avviso lo è.
Poi magari riparandoci scoprirò che è attuabile anche senza un super equipaggio....vi dirò
(10-10-2016 08:59)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Perché dopo dovresti riguadagnarla ed avere anche un ulteriore guadagno, altrimenti ovvio che non ha senso. Comunque al prossimo incontro approfondirò perché ora non ho avuto modo di farlo e vi riaggiorno. Tengo a precisare che questa tecnica non la sto dando per certa....mi è stata accennata e lho voluta condividere per discuterne con voi. Io in generale la vedo difficile da applicare per motivi di equipaggio...se poi con equipaggio di tp52 è attuabile, è da verificare e a mio avviso lo è.
Poi magari riparandoci scoprirò che è attuabile anche senza un super equipaggio....vi dirò
OK, ora si fa più interessante, anche se temo che un bel cardenzone da crociera non riuscirà a trarne poi così tanto vantaggio...
Nella mia esperienza con vento rafficato e forte di bolina il timoniere e il randista devono lavorare insieme per mantenere la barca il più possibile su un angolo di sbandamento costante e con una velocità media elevata, evitando le fermate e ripartenze legate all'eccessivo sbandamento con conseguente stallo del timone ecc.
Se si riesce a trovare sincronia e lavorare bene la barca viaggia su un binario, accelerando sulle raffiche (durante cui il randista apre leggermente la balumina lavorando di scotta oppure di paterazzo) e entrando leggermente nel vento appena aumenta lo sbandamento. Passata la raffica si ricazza la scotta o si molla il paterazzo, se serve un paio di gradi di poggiata. Il carrello si usa principalmente per gestire l'angolo medio al vento, usando il timone il meno possibile. Carrello su: angolo più stretto, barca un po' più orziera, carrello giù: qualche grado in più ma più velocità (e questo dipende molto dalle scelte tattiche legate alla posizione degli avversari, alla distanza dalla layline ecc.).
Io credo che poggiare (o comunque anche solo rimanere in rotta) in una raffica di bolina convento sostenuto sia una teoria del tutto sbagliata.
Difficile sentenziare cosa in realtà funzioni meglio da qua, bisognerebbe vederlo in un campo di regata e magari con barche uguali ..per esperienza dico la mia: quando mi sono trovato in un campo di regata e con barche uguali chi stava avanti orzava sotto raffica. Non ho molta esperienza di monotipo (solo diverse classi di derive, Platu 25, Classe A e 40.7) ma non credo di aver mai visto gente che poggia all'arrivo di una raffica e mai l'ho fatto io in passato (ad esclusione di alcune zone del lago dove il vento prende pieghe diverse ..ma queste sono realtà locali).
Funziona diversamente sui TP52? Booh, mai stato, ma su barche simili ci sono salito (senza però stare al timone) e non ho mai sentito la chiamata "arriva raffica, occhio che poggio!" in bolina stretta.
(10-10-2016 09:58)LiberaMente Ha scritto: [ -> ]Nella mia esperienza con vento rafficato e forte di bolina il timoniere e il randista devono lavorare insieme per mantenere la barca il più possibile su un angolo di sbandamento costante e con una velocità media elevata, evitando le fermate e ripartenze legate all'eccessivo sbandamento con conseguente stallo del timone ecc.
Se si riesce a trovare sincronia e lavorare bene la barca viaggia su un binario, accelerando sulle raffiche (durante cui il randista apre leggermente la balumina lavorando di scotta oppure di paterazzo) e entrando leggermente nel vento appena aumenta lo sbandamento. Passata la raffica si ricazza la scotta o si molla il paterazzo, se serve un paio di gradi di poggiata. Il carrello si usa principalmente per gestire l'angolo medio al vento, usando il timone il meno possibile. Carrello su: angolo più stretto, barca un po' più orziera, carrello giù: qualche grado in più ma più velocità (e questo dipende molto dalle scelte tattiche legate alla posizione degli avversari, alla distanza dalla layline ecc.).
Quoto al mille per cento, anche io ho sempre fatto esattamente così. Unica aggiunta, all'aumentare di vento e soprattutto di onda io apro un po' le vele, aumentandone lo svergolamento: arretro il carrello genova e lasco leggermente la randa per aprire di balumina (io il vang in bolina con vento forte non lo uso, sono vecchia scuola!). Questo soprattutto per avere più facilità di conduzione della barca e una risposta più "dolce" a orzate e poggiate (inevitabili con le onde). Sapendo benissimo di rinunciare a qualcosina in termini di efficienza aerodinamica pura... ma alla fine andando più forte!!!
Concordo con te, io ho parlato solo di randa perché di bolina la regolazione fiocco, con vento forte, si fa in genere solo al cambiare delle condizioni, poi tutti sopravvento a schiacciare e lavorano solo timoniere e randista ...
mah...arrivo la raffica...e voglio poggiare (!) quindi mollo la randa di un bel po...a questo punto entro nel vento con la randa che sbatte un bel po probabilmente con la barca troppo carica perchè prima ho poggiato... no direi di no. ha ragione giuliano, bisogna tenere lo sbandamento costante, il randista potrebbe nenache guardarla la randa
arriva raffica, mollo un po di vela ed entro nel vento. una volta nel vento il randista ricazza. finita la raffica si poggia si molla randa. e via così
(10-10-2016 10:24)LiberaMente Ha scritto: [ -> ]Concordo con te, io ho parlato solo di randa perché di bolina la regolazione fiocco, con vento forte, si fa in genere solo al cambiare delle condizioni, poi tutti sopravvento a schiacciare e lavorano solo timoniere e randista ...
D'accordo su tutta la linea, come già espresso negli interventi precedenti ...
(10-10-2016 10:26)fast37 Ha scritto: [ -> ]mah...arrivo la raffica...e voglio poggiare (!) quindi mollo la randa di un bel po...a questo punto entro nel vento con la randa che sbatte un bel po probabilmente con la barca troppo carica perchè prima ho poggiato... no direi di no. ha ragione giuliano, bisogna tenere lo sbandamento costante, il randista potrebbe nenache guardarla la randa
arriva raffica, mollo un po di vela ed entro nel vento. una volta nel vento il randista ricazza. finita la raffica si poggia si molla randa. e via così
Si, però se si continua a dire cose inesatte si rischi di non arrivare mai arrivare un punto. Chi ha parlato di mollare la randa per farla sventare e sbattere. Io parlo di regolare le vele in funzione della leggera poggiata e del nuovo vento che arriva....è una cosa mooooolto diversa.
Se poi vogliamo rimanere tutti sulle nostre convinzioni, giuste a prescindere, liberi di farlo...pero5non scriviamo cose diverse
Se ho un randista e sotto raffica non cè la faccio più a tenerla rischio di straorza chiamo: lasca randa.
La barca ha già la sua velocità critica di più non può avanzare.
Sto sui filetti e cerco di non poggiare troppo devo stare un pò in filo al vento altrimenti sbando troppo e la barca mi diventa troppo ardente, il timone non devo toccarlo troppo orza poggia, anzi all'orza va da sola.
Tutto qua.
Cerco di guadagnare al vento, la velocità è quella.
Impariamo ad andare con poco o niente vento, in questo caso è fondamentale far camminare la barca.
La bolina è un'opppppinione.