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Versione completa: Sigillatura perimetrale chiglia/scafo, meglio 3M o Sika
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Buongiorno ADV.
Chiedo quale sia il prodotto giusto per fare una linea di sigillatura perimetrale (esterna) nella giunzione tra chiglia e scafo.
Dopo diverse ricerche ho selezionato questi prodotti:

3M 5200 FC (forte, strutturale, permanente, elastico)
3M 4200 FC (medio, semi permanete, rimovibile, elastico)
SIKAFLEX 591 (adesivo, sigillante e ?)

Premetto di avere scritto sia a 3M Italia che a Sika, 3M non ha risposto.., Sika mi ha consigliato di utilizzare esclusivamente il 591. Tuttavia i due prodotti 3M sono gli unici a riportare nella scheda tecnica "utilizzabili sotto la linea di galleggiamento", in nessun prodotto Sika, compreso il 591 consigliato, è invece specificato.
Istintivamente la scelta dovrebbe cadere sul 3M 5200fc, tuttavia non so se un prodotto strutturale e così tenace sia idoneo.

Attendo consigli.

Grazie
Ok per 3M 5200 FC, personalmente i prodotti sikaflex mi sono andati di traverso (ma tanti li usano...quindi è sicuramente una mia para...).
Anch'io sono per il 5200, il 4200 eventualmente da usare per i passascafo.
5200 fc, anche per passascafo.
Il 5200fc esiste soltanto bianco?
(03-03-2023 16:29)pakovero Ha scritto: [ -> ]Il 5200fc esiste soltanto bianco?

Da scheda sul sito 3M Italia, solo bianco.
Il nero c'è nella versione 5200 §NON§ FC
La mia perplessità sul 5200fc è la seguente: se dopo qualche stagione si volesse ripristinare la sigillatura fatta con il 5200fc, sarebbe molto difficoltoso rimuoverlo per applicarlo nuovamente.

In questa circostanza il 4200fc sarebbe certamente più facile da eliminare.

Cosa ne pensate?

..3M Italia continua a non rispondere..
(04-03-2023 09:04)pakovero Ha scritto: [ -> ]In questa circostanza il 4200fc sarebbe certamente più facile da eliminare.

Tutti i sigillanti poliuretanici sono rognosi da togliere, tra il 4200 e il 5200 non credo che ti accorgeresti della differenza.
(03-03-2023 11:33)pakovero Ha scritto: [ -> ]Buongiorno ADV.
Chiedo quale sia il prodotto giusto per fare una linea di sigillatura perimetrale (esterna) nella giunzione tra chiglia e scafo.
Dopo diverse ricerche ho selezionato questi prodotti:

3M 5200 FC (forte, strutturale, permanente, elastico)
3M 4200 FC (medio, semi permanete, rimovibile, elastico)
SIKAFLEX 591 (adesivo, sigillante e ?)

Premetto di avere scritto sia a 3M Italia che a Sika, 3M non ha risposto.., Sika mi ha consigliato di utilizzare esclusivamente il 591. Tuttavia i due prodotti 3M sono gli unici a riportare nella scheda tecnica "utilizzabili sotto la linea di galleggiamento", in nessun prodotto Sika, compreso il 591 consigliato, è invece specificato.
Istintivamente la scelta dovrebbe cadere sul 3M 5200fc, tuttavia non so se un prodotto strutturale e così tenace sia idoneo.

Attendo consigli.

Grazie

Attenzione, se hai delle infiltrazioni potrebbe non essere la giunta scafo coperta.
In più di qualcuno abbiamo avuto un problema simile e dopo aver visto come io ho risolto il mio, sono stati altrettanti che mi hanno confermato di aver scoperto lo stesso problema che altrimenti ignoravano.
Non è detto, ma dai un’occhiata qui: https://forum.amicidellavela.it/showthre...tid=146034
(04-03-2023 12:04)orteip Ha scritto: [ -> ]Attenzione, se hai delle infiltrazioni potrebbe non essere la giunta scafo coperta.
In più di qualcuno abbiamo avuto un problema simile e dopo aver visto come io ho risolto il mio, sono stati altrettanti che mi hanno confermato di aver scoperto lo stesso problema che altrimenti ignoravano.
Non è detto, ma dai un’occhiata qui: https://forum.amicidellavela.it/showthre...tid=146034

Grazie.
Non è questo l'argomento per il quale chiedo info che riguarda la scelta di un sigillante da applicare nel perimetro esterno (sempre immerso) del punto di giunzione tra opera viva e chiglia in ghisa, giusto per ripristinare quello originale ormai inesistente o mai applicato dal costruttore. Non so neanche se sia opportuno farlo o se lasciare le cose come stanno.
Tuttavia ti faccio i miei complimenti per il lavoro eccezionale che hai svolto insieme a tua moglie..
Ancora grazie
(04-03-2023 11:22)bludiprua Ha scritto: [ -> ]Tutti i sigillanti poliuretanici sono rognosi da togliere, tra il 4200 e il 5200 non credo che ti accorgeresti della differenza.

Le schede tecniche descrivono rispettivamente il 5200 come sigillante adesivo strutturale permanente, il 4200 come sigillante adesivo rimovible all'occorrenza.
In sintesi il 4200 ha il 50% della forza adesiva del 5200.
In effetti ci sono video su youtube dove dimostrano come sia estremamente difficoltoso rimuovere il 5200 e non senza conseguenze dovute ai tentativi.

Entrambi sono adatti per applicazioni sotto la linea di galleggiamento, sono verniciabili e si possono carteggiare.
(05-03-2023 09:23)pakovero Ha scritto: [ -> ]Grazie.
Non è questo l'argomento per il quale chiedo info che riguarda la scelta di un sigillante da applicare nel perimetro esterno (sempre immerso) del punto di giunzione tra opera viva e chiglia in ghisa, giusto per ripristinare quello originale ormai inesistente o mai applicato dal costruttore. Non so neanche se sia opportuno farlo o se lasciare le cose come stanno.
Tuttavia ti faccio i miei complimenti per il lavoro eccezionale che hai svolto insieme a tua moglie..
Ancora grazie

Perdona la risposta OT leggendo il tuo titolo al volo avevo capito tutt’altra cosa…
In generale, prima di applicare il 3M 4200fc/5200fc, con quale prodotto è consigliabile pulire le parti da sigillare?
Alcol? Acetone? Diluente nitro? ecc.
Buona sera,

mi inserisco nella discussione dopo aver letto le varie opzioni proposte per la sigillatura tra chiglia e scafo. Io sarei alle prese con il restauro di un vecchio meteor al quale ho deciso di sostituire i perni di sostegno della chiglia dopo tanti anni (chissà quanti) di mare.
Dopo aver mollato ed estratto i bulloni e dopo non pochi sforzi siamo riusciti a separare la chiglia dallo scafo e la situazione si presenta come mostrato chiaramente in foto.
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Il sigillante/adesivo applicato appare con una consistenza pseudo ferrosa ma non saprei dire di che sostanza o prodotto possa trattarsi. Purtroppo durante la separazione una parte del gelcoat è rimasta attaccata alla piastra della deriva sfaldando le fibre sottostanti.
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Le fibre interessate reputo siano appartenenenti ad un mat di fibra di vetro che non dovrebbe avere funzione strutturale. La struttura in tessuto biassiale invece è visibile in una piccola zona dell'immagine seguente e sembrerebbe ancora intatta.
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Io avrei pensato di procedere alla riparazione della carena in corrispondenza dell'alloggio della deriva con un'adeguata smerigliatura e pulitura per eliminare ogni residuo di gelcoat presente, successivamente laminerei due strati di mat impregnato con resina epossidica per ripristinare la stratigrafia originaria. Infine gelcoat a ricoprimento della zona interessata.
Riguardo la deriva, dopo spazzolatura e vari cicli di lavaggio ed impermeabilizzazione, per l'incollaggio scafo/deriva utilizzerei 3M 5200 FC come consigliato da molti utenti.
Attendo vostri consigli sul lavoro che mi attende, spero possiate guidarmi al meglio tra le varie fasi del restauro.
Grazie,
Erasmo
Ciao,
si, farei anch'io come hai proposto tu, prima una bella pulizia e poi laminazione di due strati di mat con epoxy, bagnato su bagnato. Diventerai matto a impregnarla da sotto, perche' l'appretto del mat non beve l'epossidica subito, ma con un po' di pazienza, rulla e ri-rulla, si puo' fare ed alla fine viene bene.
Eventualmente puoi usare una striscia di compensato di pioppo a perdere per pre-impregnare il mat e poi trasferirlo gia' impregnato sullo scafo. Se puoi, il secondo strato di mat sarebbe bene fosse almeno due o tre cm. piu' largo dell'impronta del bulbo, e andasse a sovrapporsi alla vtr dello scafo (carteggiare bene).
Per l'accoppiamento scafo-bulbo, devi presentarli l'uno all'altro prima di gelcottare, per verificare che l'accoppiamento sia stabile, non deve essere il sigillante a colmare eventuali vuoti e stabilizzare l'accoppiamento, ne' devi stressare lo scafo tirando i bulloni su un accoppiamento mal fatto. Se i vuoti fossero rilevanti, puoi provare a stendere uno strato di stucco epoxy sullo scafo e accoppiarlo al bulbo, che avrai prima ben protetto con del trasparente per evitare si attacchi, stringere un po' i bulloni per far uscire l'eccesso di stucco e creare cosi' una perfetta superficie di accoppiamento reciproca. Se invece fosse gia' stabile, puoi procedere con il gel-coat.
Alla fine, carteggiatura dei bordi e poi tre passate di gel coat epossidico.
(nessun cantiere te lo fara' cosi', troppe ore...)
Buon lavoro
Il procedimento secondo me va bene. Togli dallo scafo tutte le fibre molle.
Io però non userei i il mat di vetroresina (che non serve a niente, è solo riempitivo), ma un tessuto con trama-ordito.
Puoi anche impregnare il tessuto su una tavoletta come suggerito, però ricoprila con un del tessuto peelply per non farlo attaccare.
Visto il materiale con cui è costruito il meteor, puoi anche usare resina poliestere. Io preferisco sempre l'epossidica perchè è più facile da lavorare, ma costa di più e non puoi ricoprirla con gelcoat.
Grazie dei consigli, ottima idea quella di pre-lavorare il mat prima di applicarlo.
Spero l'interfaccia deriva/scafo sia senza troppi dislivelli, mi eviterei volentieri il lavoro da fare con lo stucco per rendere le due superfici perfettamente omogenee.

In riferimento a quanto scritto da mlipizer invece, non ho ben capito il motivo per il quale l'epoxy non possa essere con gelcoat. Ho letto di diversi gelcoat epossidici che pensavo fossero compatibili con la resina di base.

Se avete consigli in merito...

Grazie,
Erasmo
Sì, hai ragione, esistono gelcoat epossidici, ma sono rari e costosi e di solito si usano quelli poliestere.

Se metti resina epossidica, poi il gelcoat poliestere non attacca
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