Se porti a ferro il bulbo, a primavera probabilmente avrai della ruggine da combattere; se il meteo lo consente, io almeno quello, lo sabbierei e riproteggerei subito così a primavera hai un lavoro in meno da affrontare. In ogni caso seguo con interesse, mi piace un sacco l'ecume de mer!
Ottima osservazione, non ci avevo pensato minimamente, ma in effetti hai ragione, grazie!
Cosa ti spinge a voler portare a ferro il bulbo? Anche se le foto non sono di qualità eccelsa non sembra che hai grossi problemi di ruggine. Secondo me a portarlo a zero ti crei del lavoro e eventualmente anche qualche problema inutile. Potrei capire portarlo a zero perché sbulbi per cambiare i "prigionieri" e quindi già che hai fatto 30 fai 31. A quel punto la cosa avrebbe senso così che puoi trattare tutto il bulbo anche nella parte terminale a T dove si attacca allo scafo, ma senza sbulbare ci vedo pochi vantaggi.
Guarda cmv88...come premesso nei primi messaggi non ho molta esperienza, sono qui per dei consigli quindi lo accetto ben volentieri, soprattutto se mi risparmia del duro lavoro! La mia idea era di portarlo a ferro perché tanto avrò flessibile e orbitale in mano ...ho visto, leggendo ed informandomi, che ogni decina di anni non sarebbe male prenderlo in mano, ma le mie conoscenze si limitano a questo!
Allora per farla breve ti dico che io accantonerei l'idea. Mi limiterei a carteggiare la vecchia antivegetativa, niente flessibile, solo rotorbitale o levigatrice poi darei del primer della International primocon oppure VC tar2 a seguire applicherei il normale ciclo di antivegetativa. Portare un bulbo a ferro è un lavoro lungo e va fatto con cognizione, essendo la ghisa porosa con il solo frullino non riesci a togliere tutto, per questo solitamente si procede con la sabbiatura. Ma questa è la parte più semplice, perché una volta portata a nudo bisogna effettuare tutte le operazioni correttamente per evitare che si inneschino dei processi di ossidazione che poi con il tempo darebbero origini alla fioritura di ruggine (se cerchi sul forum trovi molte discussioni al riguardo). Solo a titolo di esempio ti riporto l'illustrazione del ciclo della Cecchi da applicare una volta portato a ferro il bulbo:
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Ci sono anche altri cicli di altri produttori ma se non hai problemi conclamati di ruggine io eviterei di addentrarmi in questo lavoro.
Ad ogni modo...visto che siamo in argomento bulbo ne approfitto per allegare alcune foto dei bulloni e dei dadi all'interno, oggi ho passato la giornata a svuotare asciugare e sistemare tutti gli interni così da permettere una asciugatura corretta, libera e a non avere "intrighi" tra le scatole, chiedo cortesemente un vostro parere a riguardo! Grazie!!
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Io ho portato a ferro la pinna questo inverno con frollino, secondo me non ci vuole tanto, però copriti bene con maschera e tutto il resto, per il ciclo successivo anche io avevo scaricato il cecchi, anche se poi ho fatto di fretta e usato altro erroneamente, cmq in cantiere mi hanno suggerito di usare primer bicomponente per ferro/ghisa
In ogni caso il problema non sarà resinare...dovrò resinare tutto qui!
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Caspita, mi sembra strano che salti via tutto così facilmente lasciando scoperta la vetroresina nuda e cruda.
Sono d'accordo con te...Se chi me lha venduta è stato onesto mi disse che che era stato fatto un trattamento antiosmosi applicando un foglio di VTR aggiuntiva (non chiedermi perché) ma che alla fine il trattamento non aveva avuto esito positivo e questo è il risultato, risultato che per il lavoro che dovrò fare...è ottimo!?
@DMS Il difficile non è sfrullinare il difficile è fare un lavoro che duri nel tempo senza abbonarsi a continui interventi. Ci sono écume che navigano da 50 anni senza ruggine sul bulbo e senza aver subito interventi. Il tempo sarà il miglior giudice del lavoro effettuato, ma se dopo pochi anni ai nuovamente fioriture di ruggine vuol dire che il lavoro è stato eseguito male. Quindi a meno di necessità conclamata meglio non andare a cercare rogne. Ci sono molte casistiche che possono portare a tale risultato. Probabilmente il lavoro è stato fatto con umidità dello scafo che non rientrava nei parametri prestabiliti. Non c'è quindi molto da sorprendersi che si stia sfogliando. Altra possibile causa è quella di aver eseguito i lavori senza prestare attenzione alle temperature e al punto di rugiada.
È molto probabile che il lavoro sia stato eseguito con umidità nello scafo allora, la barca io l'ho comperata a "scatola chiusa" compresenza di osmosi. due più due....
Finche non è eliminato ciò che si stacca è difficile giudicare, perché da giudicare è lo scafo vero e proprio e non l'improbabile pelle aggiunta. Certo il fatto che sia facile arrivare a scafo è positivo, non confonderei osmosi con umidità ecc.
Ne sono convinto, difatti il progetto e di portare tutta la carena a vtr, misurare con lo strumento l'umidità dello scafo, e da lì trarne eventuali conclusioni
Non mi torna affatto quello che vedo nelle foto: sembra che abbiano spalmato uno strato di vtr sullo scafo Ipotizzo che il "trattamento" sia partito dall'asportazione del gelcoat bollato, ma se il risultato è quello... ti toccherà un'opera gravosa. Tutto lo scafo presenta la stessa situazione o sono solo punti limitati?
No, non propriamente tutto lo scafo, ma la barca è a terra a casa mia e non prenderei mai in considerazione di sistemare rattoppando...io li toglierò tutto il vecchio, con calma, e resinerò tutto nuovamente, una volta per tutte, non ho fretta, sinceramente ho preventivato un paio di anni di lavoro, tu che dici?
Il mio primo cabinato è stato un vecchio Ecume de mer (parliamo di fine anni 80), anch'io me la sono portata in giardino e in un anno di lavoro l'ho sistemata bene. Ho asportato tutta la schifezza dalla carena fino ad arrivare alla resina, poi ho fatto un ciclo di resina epossidica, stucco, ancora resina, primer e antivegetativa. Ero alle primissime armi su questo tipo di lavoro ma è venuta bene e mi ha dato molte soddisfazioni, grande barca! Auguri e buon lavoro...
Se hai preventivato un paio di anni di lavoro hai il grosso vantaggio di resinare verso fine del secondo anno quando avrai la certezza che l'umidità sarà quasi nulla.
@Velatina Grazie, lo percepisco che mi sei vicino
grazie davvero! Un'altra cosa che mi va di chiedervi è la seguente...sul controstampo ha senso fare dei fori di ispezione per eventuale acqua stagnante?
Ragazzi ho visto che la discussione si è un po' spenta...ma io procedo e i dubbi si ingrossano, allora, ho iniziato a carteggiare, come anticipato fortunatamente viene via tutto, o quasi con la spatola in acciaio, ma non riesco a distinguere quello che è stato fatto dal cantiere e quello che è stato fatto dal precedente proprietario, mi spiego meglio: con la spatola ho tolto la antivegetativa, e, insieme ad essa, un piccolo strato di vetroresina palesemente aggiunto, quest' ultimo, in gran parte della carena non aveva attaccato alla VTR, in certi punti invece, ahimè si, e di conseguenza si sono formati dei piccoli crateri perché appunto con la spazzola ho tolto anche vetroresina della barca, mannaggia a me, ma poco male, tutto riparabile con fazzoletti giusto? Invece il dubbio più grande è sulla deriva, proprio sul giunto deriva scafo, li con la spatola mi sono incueato forse troppo sotto, così tanto da togliere un sacco, troppo materiale! arrivando alla giunzione scafo deriva vera e propria (vedi foto) e sono indeciso a questo punto...come mi conviene proseguire? Tolgo tutto e rifazzoletto? O mi fermo dove sono e rattoppo il malanno? Perché vista da fuori la giunzione sembra perfetta, senza crepi, no trasuda ecc e mi seccherebbe sinceramente "grattare il posteriore alla cicala" Vi prego quindi, chiedo consigli! Allego qualche foto per essere più chiaro, in soldoni la domanda è continuo a levare materiale o mi munisco di orbitale e gratto fino alla VTR senza togliere inutilmente ulteriore mat?
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