Cari utenti,
Ho iniziato i lavori sulla mia Jollenkreuzer appena un mese fa. Vorrei postare un bel servizio, passo, passo, sul restauro che avrò il piacere di condividere con voi.
Abbiamo iniziato con la rimozione delle vecchia vernice del fasciame. Operazione dura ma necessaria per portare alla luce, legno marcio, chiodi andati etc, etc.
La parte interna mi ha riservato una brutta sorpresa. Va detto che era (e lo è ancora in parte) completamente affogata in vecchie pitture da quarant'anni. Non mi hanno spaventato le varie crepe sul legno, riparabili, o le tante magagne alle intestature del legno sullo specchio di poppa o alla ruota di prua. Il problema è quello che si vede nella foto: il distaccamento dell'asse dalla struttura.
Chiedo un vostro parere. Onestamente non so come affrontarlo in maniera definitiva e professionale.
Vi ringrazio tutti e a presto,
Matteo
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non so se capisco è una ordinata quella che è distaccata dal fasciame'?
Caro Fred, non conosco la barca nel suo genere, ma conosco abbastanza bene il metodo di costruzione. A parte che non credo sia una Jollenkreuzer, in quanto non mi risulta che queste barche siano mai state costruite con il fasciame a clinker.
Comunque, a parte la filologia della barca, l'impresa che stai per intraprendere non è assolutamente semplice! Non so che abilità tu abbia, ma mettere le mani su un fasciame di questo tipo non è cosa da tutti. Anzitutto quello che devi sapere è che in una barca costruita in questo modo si costruisce prima il fasciame, e poi vi si applicano le strutture di rinforzo, quali madieri e ordinate, quest'ultime in genere vengono piegate a vapore, e poi vengono poste in opera dando la forma voluta. Una volta raffreddate ed assunta la forma corretta vengono unite allo scafo tramite rivetti in rame.
Parli di crepe sul legno, queste in genere non sono riparabili, nel senso che se la crepa è estesa longitudinalmente lungo il corso di fasciame non ti resta altro che sostituirlo. Questa è l'unica crepa che mi viene in mente su un fasciame a clinker. PEr quanto riguarda i madieri che hai postato devi anzitutto capire perché lo scafo si è deformato in quel punto, tanto da staccarsi dal madiere. Oppure capire se invece non è altro che un difetto di costruzione. Da quello che riesco a capire sembra che i due corsi adiacenti si siano allargati in quel punto, in quanto il corso (quello a sinistra) si è curvato verso il basso. Anche in questo caso l'unico rimedio è la sostituzione del corso, oppure provare a rimetterlo in forma togliendo tutti i rivetti, e con fuoco e acqua provare in qualche modo a ridargli la curvatura corretta, per poi procedere alla nuova chiodagione. Ma sinceramente io sono più per la sostituzione, in quanto le sedi dei rivetti non credo saranno in buone condizioni, ed il tempo che impiegheresti a fare questo lavoro sarebbe secondo me superiore alla sostituzione.
In tutte queste manovre devi stare attento che lo scafo non si deformi. In genere questi scafi vengono costruiti con la tecnica a scafo rovesciato... dovresti secondo me ribaltare lo scafo per lavorare più agevolmente ed appoggiarlo su selle della forma interna dello scafo. Così riusciresti secondo me a dare minima deformazione allo scafo lavorando in maniera meno difficoltosa.
Detto questo io non mi sentirei di mettere mano ad uno scafo del genere, ma se non demordi armati di tanta pazienza, gli strumenti adatti, e magari un buon maestro d'ascia che possa affiancarti per consigliarti ed insegnarti la migliore tecnica.
Cario Moleskine,
grazie per la tua chiarissima e dettagliata risposta.
Vado subito al sodo. Il libretto che accompagna la barca mi dice Jollenkreuzer 15 e in verità pure il simpatico signore che mi trasportò la barca alla officina era affascinato di vedere una Jollenkreuzer con fasciame klinker. Non se ne vedono molte così, ma qua tra i laghi di Berlino non sono l'unico ad averne una a fasciame sovrapposto.
Va detto che non ho competenze specifiche sulle imbarcazioni di questo genere, faccio tutt'altro lavoro, ma il Padreterno mi ha dotato di grande manualità.
Sono d'accordo con te che non si tratta di una operazione semplice, anzi non lo è per nulla. Mi sono molto documentato su questo tipo di fasciame, da queste parti hanno manualistiche splendide su scafi in legno ed altre imbarcazioni. E' vero pure quello che dici di lavorare con la barca capovolta, avevo anche proposto di farlo. Esperti o semi-esperti del luogo mi hanno detto che questa barca non riuscirò mai a girarla (è lunga 7 mt.) senza rischiare di farle perdere l'allineamento. Allora mi suggerirono di alzarla il più possibile in modo da poterci lavorare bene sotto.
Per quanto riguarda le crepe approvo per la sostituzione e presto posterò una foto.
In realtà credo di non capire bene la differenza d'intervento di lavoro tra ...capire perché lo scafo si è deformato in quel punto, tanto da staccarsi dal madiere. Oppure capire se invece non è altro che un difetto di costruzione.' Qualora si trattasse di un difetto di costruzione (la domanda è, come faccio a stabilirlo?), il problema e meno grave o resta lo stesso?
Qualcuno mi ha detto che un rimedio spendibile sarebbe, una volta ripuliti, compensare la distanza tra il fasciame e il madiere con del legno e della resina (tipo cfc system). Tu cosa ne pensi di questa soluzione? Può essere appetibile o peggiora solo la situazione? In realtà le operazioni che mi suggerisci sono eccellenti, tutte, ma non so se sono capace di dare nuova curvatura al fasciame.
Pazienza ne ho tanta, non vorrei demordere e da domani mi metto a cercare un maestro d'ascia...non so se i berlinesi saranno capaci come i nostri!
Grazie ancora per il tuo intervento che ho apprezzato tantissimo.
A tutti, a presto!
Bene, sono molto contento che la tua barca abbia queste caratteristiche così particolari! Perché non avevo proprio mai visto un Jollen costruito a clinker.
Comunque, tornando al discorso barca secondo me si è semplicemente incurvato trasversalmente il corso di fasciame a sx. Lo si vede abbastanza chiaramente dall'ultima foto... direi che in questo caso il lavoro anche qui risulta essere una semplice sostituzione dei due corsi adiacenti, visto che i rivetti del corso a dx potrebbero aver rovinato il legno, per lo sforzo impresso dalla deformazione. Quindi, una volta smontati non ti resta che ricrearli uguali, e vedrai che andranno a combaciare perfettamente con il madiere in questione! Lascia perdere chi ti consiglia le porcate con resina e legno... a quel punto lì fai direttamente il madiere nuovo, ma non risolvi il problema!
Curvare il fasciame (in senso longitudinale, perché trasversalmente la vedo abbastanza impossibile!) non è molto difficile, si gioca con acqua, vapore e fuoco! Sinceramente questa la vedo come l'operazione meno problematica!
E vedrai che i berlinesi non sono da meno dei nostri!
Ciao Matteo,
vedo che hai una bellissima Jollenkreuzer anche per le caratteristiche particolari della costruzione a clinker.
Non ho esperienze spoecifiche sul tipo di fasciame ma abbastanza sulle costruzioni in legno in generale.
Il mio consiglio è di capire quanto si sia spostato il fasciame facendo dall'esterno una sesta (dima sia trasversalmente che lungitudinalmente) sia a dritta che a sinistra magari ne fai una dove è evidente il problema e altre 50 cm e 100 cm più verso prua e più verso poppa e vedi effettivamente che differenze ci sono.
Se le differenze non sono grandi ma nell'orine di mm puoi prevedere un piccolo spessore che poi, andando a tirare leggermente il fasciame contro la paratia, ti risolve il problema.
Considerato che il tuo Jollenkreuzer è piuttosto anzianotto prima di tutto ti devi accertare che il legno, sia del fasciame che della paratia, sia in buono stato altrimenti dovrai sostituire le parti danneggiate.
La mia opinione è che il problema è avvenuto per due possibili cause:
1) il fasciame si è un pò 'raddrizzato' in questo caso o lo tieni così e spessori abbondantemente la paratia in modo da ristabilire il contatto oppure smonti i corsi di fasciame e li reimposti o sostituisci. Se il fasciame è buono e si e 'solo' raddrizzato, se il legno non è troppo secco (ma puoi benissimo anche bagnarlo con acqua bollente e scaldarlo con phon sempre bagnandolo - attenzione alla corrente elettrica), puoi provare senza smontare a rimetterlo nelle linee. E' un lavoro che richiede molto tempo e pazienza e dovrai sicuramente mettere dei madieri o seste (interne) anche provvisorie nelle vicinanze del problema.
2) la paratia è stata costruita male e il fasciame ha preso la forma giusta. E' un'ipotesi difficile da credere ma a quei tempi i mm non erano tenuti molto in considerazione.
Il vostro entusiasmo e la vostra presenza mi rasserena! Grazie a tutti, son sicuro che ce la farò!!!
Posterò le varie fasi di lavorazione.
HO altre questioni, spero mi perdonerete.
Vorrei ora farvi notare lo stato dei madieri a prua. Uno si è addirittura rotto.
Oggi ho avuto modo, durante le fasi di sverniciatura, di scoprire altre magagne. Ho sverniciato parte dell'interno (vedi foto) e parte dell'esterno ed ho trovato due belle crepe! Come mi comporto con entrambe? Mi suggerite di sostituire la parte di fasciame coinvolta? Insomma, sono nelle vostre mani!
Grazie Moleskine e grazie Bistag (...salutami Firenze dove son nato!!! ... guarda dove mi ritrovo adesso
!!! Strana la vita!)
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Interessanti le costole,non piegate a vapore ma segate e sagomate per incontrare il fasciame.Vedo molto difficile un restauro con tecniche tradizionali senza ricorrere ad epossidica.
dalle ultime foto vedo, come era prevedibile, che il legno è molto secco e quindi ti consiglio di non muvere nulla ma di rifare piuttosto i madieri o parti delle paratie coinvolte in modo da far combaciare i fasciame.
Se ad esempio il madiere ancora tocca almeno la chiglia lo potresti tagliare come da foto
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e poi la parte che non tocca (a sin nella foto) risagomare e reinserirla legandola con delle fazzolettature.
Altrimenti sostituisci tutto con uno nuovo fatto bene che tocchi bene il fasciame.
Per rilegarlo allo scafo ti consigli di usare chiodi strongal con foro di avvio. Sono favolosi perchè una volta infilati non riescono più. Come colla puoi usare l'epoxy ma anche la cola rossa per un lavoro come il tuo la vedo bene. Poi per la finitura esterna dello scafo è un'altro discorso.
Se lasci il fasciame dove sta senza muoverlo è vero che non avrai le linee d'acqua perfettamente uguali al progetto ma se la barca andava fino ad adesso non comprometti niente e le differenze fre un bordo e l'altro saranno comunque minime ed impercettibili.
paesá
ti sei preso una bella gatta da pelare....
Bella barca complimenti, anche per la forza d'animo nel decidere di provarci
Grazie a tutti per l'incoraggiamento, per le vostre considerazioni e consigli decisivi.
Pensavo anche io, caro Bistag, di sostituire i madieri che non toccano più (che in realtà non sono tanti, 4) con altri nuovi rifatti a modo. Devo onestamente considerare un fattore importante e cioè che non ho la più pallida idea di come curvare il legno in maniera tale da offrire più resistenza al madiero stesso onde evitare le rotture che già ho postato giorni addietro. Se conoscete un altro sistema ugualmente efficace (tipo cercare di seguire l'andamento della vena del legno) sono tutt'orecchie!
Inoltre non conosco i chiodi strongal. Ma se ho capito bene non necessitano dei ribattini a rondella che si mettono all'interno...mmmmmmmm.....molto interessanti!
Il legno in alcuni punti e un po' secchino. Cosa consigliate di fare? Esiste qualche prodotto miracoloso che lo restituisce a nuova vita? Va detto che in nessun punto dell'opera viva il legno fa l'effetto tabacco. E' invece bello stabile ma oggetivamente un po' secco.
Per quanto riguarda la finitura esterna...chissà, forse tra un anno!
Ciao Matteo,
I madietri che hai non sembrano curvati!?
sembra piuttosto che siano delle semplici tavolette sagomate (di legno massello) con l'andamento a sega che gli conferisce il fatto che debbano seguire il fasciame a clinker. Se è così, la parte superiore è stondata perchè è tagliata così ma non curvata!? Pulisci bene e carteggiali e vedrai che scoprendo la fibra capirai meglio. Comunque anche guardando i madieri + a prua (vernice trasparente) mi sembrano tutti in massello che credo di aver visto bene. Copia come hanno costruito quelli a meno che tu non voglia farli in compensato facendo però una stortura filosofica sul metodo costruttivo. Quando copi devoi stare attento all'inclinazione del fasciame sul bordo 'segettato' perche oltre ad avere l'inclinazione del fasciame trasversale la hai anche sul longitudinale (è un lavoro un pò delicato e ci vogliono strumenti ben affilati.
Dalle foto sembra che anche la paratia sia in legno massello con fibre in verticale la parte principale e fibre orizzontali il rinforzo che si vede (quello che fa lo scalino) che probabilmente ha un suo opposto dalla parte che non si vede della paratia.
Non ti preoccupare se il legno è molto secco ma ovviamente non è una barca da prenderci mari molto grossi!
o per fare lunghe traversate.
Se vuoi mantenere l'originalità e se è vero ciò che mi sembra di capire per le paratie e madieri riusi del massello (nuovo e posibilmente dello stesso legno) e copi le misure e inclinazioni ricreando i contatti.
Bene, farò come tu mi dici, caro Bistag! Niente storture filosofiche!
Sei e siete tutti veramente molto gentili nell'elargire tutti questi consigli preziosi!
Oggi, smontando la base dell'albero ho notato che le due traverse che
sorreggono l'albero sono rovinate. Il marciume a fatto la sua strada.
Pensavo di tagliare la parte rovinata, ricostruirla a modo e rinforzarla con una contro-traversa verso prua e poppa.
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Poi, una bella sorpresa, credo...
rimuovento la copertura in mogano scopro questa bella cosa.
Non sapevo che vi fosse questa bella struttura della coperta...sembra un teak!!! Vorrei sapere da voi se pensate sia meglio recuperare questo bel disegno o ricoprirlo con del nuovo mogano. A me così a righe, mi garba parecchio!!!
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Un'altra domanda. Siccome sull'opera morta ci sono macchie sul legno che non se ne vanno neanche con la carta abrasiva, conseguevza di miscugli di pitture, sole ed acqua, mi chiedevo, sapendo bene di dire forse una caxxata, se esiste qualche prodotto per pulire e schiarire il legno. Sì, insomma, renderlo un po' più uniforme!
Ho detto una caxxata?
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Grazie e a presto, Fred
A giudicare dall'insieme delle foto sembrerebbe che le costole fossero originariamente piegate a vapore,probabilmente sostituite man mano che si rompevano con altre segate e parziali.Non riesco a capire se il fasciame è larice o quercia.
E' quercia, dura come un sasso!
A parte che il restauro è filologico e non filosofico...
Sinceramente non capisco certi commenti. Il primo è quello per cui si giudica un legno come secco, guardando una fotografia. Questa cosa mi fa veramente ridere! Non sapevo che per costruire le barche il legno dovesse essere umido! Cavolo, se il legno non fosse secco, a quest'ora la tua barca sarebbe niente altro che un ammasso di briciole! E fidati, che non è messa male per nulla! il fasciame non è spaccato, sono solo delle fessurazioni superficiali nei punti dove due tavole del medesimo corso di fasciame sono state unite tramite rivetti in rame! E nemmeno sull'altra foto vedo alcuno spacco!
Quelle che tu chiami traverse non sono altro che i bagli della coperta! Sicuramente hanno sofferto l'umidità entrata dalla mastra e si sono rovinati... solo che la sostituzione di questi prevederebbe lo smontaggio della parte relativa di coperta, ma non capisco cosa ci sia li intorno, e quindi non so consigliarti... la coperta devi ripristinarla e lasciarla così com'è! dovrai solo rifare il calafataggio dei comenti dopo averli puliti ben bene dal materiale precedente... non si può aggiungere peso in coperta così allegramente, trovo sia una cosa davvero stupida se si vuol fare un lavoro come si deve!
Per le macchie devi provare con l'acido ossalico, ci sono decine di thread su questo sito!
Per il resto poi fai come vuoi, sappi solo che però ogni scelta va ponderata in funzione delle tue capacità e del risultato che vuoi ottenere. Per il resto non capisco tutta questa mania di cambiare, sostituire, resinare ciò che c'è di buono in questa barca! Bisogna togliersi dalla testa di paragonare una barca in legno ad una in plastica. La barca in legno non sarà mai perfetta, se non appena uscita dal cantiere (forse!), perché il legno è un materiale vivo, si allarga e si stringe, si fessura e si richiude, ma non deve spaventare per questo! Sempre entro certi limiti naturalmente! Io penso che ti stai facendo troppi problemi dove davvero non ci sono! Ripeto, un buon maestro d'ascia ti dirà probabilmente le stesse cose e ti aiuterà a ripristinare la struttura della barca dove necessario, senza tanti sconvolgimenti.
Caro Moleskine,
hai ragione, filologico.
In realtà, ti prego di capirmi, chi come me non ha quasi nessuna conoscenza di come una barca si costruisce, non ne conosce i nomi specifici ma si affida solo alla propria manualità e a qualche libretto letto, non può non farsi problemi. Sì, certo, forse me ne faccio troppi, ma è per questo che mi confronto con voi.
Mi rassicura molto, come tu dici, che la barca non è messa male. Vorrei, a dirla tutta, fare un bel lavoro. La limitazione che adesso mi pongo (perché non l'ho mai fatto) è la piegatura con acqua e phon. Non so, magari è più facile di quanto creda...
Vorrei risolvere il problema del distaccamento dai madieri con un madiere nuovo. Lo so che non è il lavoro più giusto, o filologico, ma credimi non so come fare a curvare il fasciame. Dimmi se per te è sufficiente o se credi valga la pena di portarla da un 'medico' più esperto.
Per quanto riguarda i bagli che sorreggono l'albero, avrò cura di postare una foto più esaustiva. Mi interessa un vostro consiglio.
Il legno ripulito all'altezza della deriva (nella perte credo più umida) misura al controllo dell'umidità 18,27%.
Per il resto sappi che ho apprezzato molto la tua schiettezza.
Grazie ancora e a presto!!!
Fred.
Bh, non c'è problema per i nomi, quelli si imparano strada facendo!
Dunque, per quello che posso vedere io non mi sentirei di dirti di sostituire pezzi che sono sani! L'unico madiere che sostituirei è quello che si è spezzato all'estremità, gli altri proverei a capire perché si sono staccati dal fasciame prima di procedere alla loro sostituzione! Perché se costruisci dei pezzi di dimensioni diverse dagli originali andrai praticamente a forzare la barca verso la forma che ha assunto, e non verso la sua forma originale. Credimi, la tua barca non ha bisogno di troppe cure... non ti dico le foto di un dinghy che avrebbero voluto rifilarmi per un prezzo indegno! Quello sì che sarebbe stato un lavoro notevole! La tua barca sembra invece molto sana! Per piegare le tavole a cosa ti riferisci?? Perché non vedo tavole da piegare! Comunque la faccenda è molto più semplice di quanto tu possa pensare, ma non si usa il phon, bensì del normalissimo fuoco! Ovviamente senza bruciare il legno... poi si può sempre creare una camera a vapore! Insomma, dipende da cosa bisogna fare! Se abitassi più vicino verrei a vederla di persona, così da capirne veramente il suo stato! ciao!
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Fredzonker
Caro Moleskine,
hai ragione, filologico.
In realtà, ti prego di capirmi, chi come me non ha quasi nessuna conoscenza di come una barca si costruisce, non ne conosce i nomi specifici ma si affida solo alla propria manualità e a qualche libretto letto, non può non farsi problemi. Sì, certo, forse me ne faccio troppi, ma è per questo che mi confronto con voi.
Mi rassicura molto, come tu dici, che la barca non è messa male. Vorrei, a dirla tutta, fare un bel lavoro. La limitazione che adesso mi pongo (perché non l'ho mai fatto) è la piegatura con acqua e phon. Non so, magari è più facile di quanto creda...
Vorrei risolvere il problema del distaccamento dai madieri con un madiere nuovo. Lo so che non è il lavoro più giusto, o filologico, ma credimi non so come fare a curvare il fasciame. Dimmi se per te è sufficiente o se credi valga la pena di portarla da un 'medico' più esperto.
Per quanto riguarda i bagli che sorreggono l'albero, avrò cura di postare una foto più esaustiva. Mi interessa un vostro consiglio.
Il legno ripulito all'altezza della deriva (nella perte credo più umida) misura al controllo dell'umidità 18,27%.
Per il resto sappi che ho apprezzato molto la tua schiettezza.
Grazie ancora e a presto!!!
Fred.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
'L'unico madiere che sostituirei è quello che si è spezzato all'estremità'.
Io non sostituirei neanche quello ma lo incollerei con resina caricata. Non capisco tutto questo purismo talebano nei confronti dell'epossidica: anzi ne capisco le motivazioni psicologiche perchè sono sempre le solite. Semplicemente l'epossidica non è un materiale antico come il legno, ma questo è il suo unico difetto. Ma secondo voi un maestro d'ascia che da ragazzino è stato a bottega e poi per il resto della sua vita ha usato sempre le stesse tecniche e materiali perchè mai dovrebbe avere in simpatia l'epossidica? e le vernici poliuretaniche? e così via... Per il resto sono d'accordo con la valutazione di moleskine: chi costruisce per la prima volta ha la tendenza ad ingigantire i problemi e a sopravalutarli. Poi scusate perchè dovrebbe curvare il legno massello per fare i madieri? come può poi farli aderire al fasciame a kinkler? E' chiaro che invece tagliando e sagomando una tavoletta questa può aderire perfettamente alla sagoma interna della fiancata. Comunque volevo dire a Fredzonker che un mio amico sta restaurando un Jollenkreuzer di 8 metri con fasciame tradizionale qui vicino Milano. Sta facendo un lavoro egregio e se vuoi, giusto per un confronto, posso inserire presto delle foto .
Ciao
Mario Falci