Grazie di nuovo.
Ho dimenticato di postare la foto della parte interna della poppa ma, leggendo i vostri post, mi sembra di aver preso più confidenza con questo
oggetto' e non credo vi saranno problemi.
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In un link suggerito da Mario Falci che ringrazio, ho trovato questo geniale sistema per girare la barca senza doversi spaccare la schiena a lavorarla sotto.
Mi pare una buona idea.
A presto, M.
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Mi chiedevo se qualcuno di voi sa come si smonta questo affare!
Se avete altre soluzioni per 'bonificarlo', visto che dentro c'è di tutto, cozze, vecchi depositi etc, etc, sono pronto ad ascoltare!
Come sempre grazie, M.
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Impresa perigliosa.La cassa (non scassa per cortesia, la scassa è quella che accoglie il micciotto dell'albero)sembra rifatta di recente,non mi convince come è rinforzata trasversalmente, quei tre sostegni per lato mi sembrano inadeguati.Se la vuoi smontare devi togliere le viti che legano quei sostegni alle costole, poi ci saranno da togliere una serie di viti dal fondo,cioè da sotto la chiglia,non mi pare di vedere traccia di bulloni(come sarebbe stato meglio).Da questa foto le ordinate mi sembrano originali e non sostituite come avevo pensato all'inizio.
La scassa sembra rifatta di recente,non mi convince come è rinforzata trasversalmente, quei tre sostegni per lato mi sembrano inadeguati.
No , secondo me sono originali.
Guarda quella del mio amico.
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Forse avete ragione. E' stata rifatta di recente!
LA domanda, pero, in parte rimane. Siccome dentro è spaventosamente piana di piccole cozze, sapete indicarmi un metodo per pulirla?
Nonsolo, ci sono due lunghe crepe calafatate con della canapa in maniera brutale su entrambi i lati, da dove entrava acqua (vedi foto).
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Infine mi piacerebbe poter applicare questo sistema alla deriva mobile. Che ne dite?
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noto che la barca del tuo amico ha molte più ossature della tua e sono collegate ai madieri, mentre le tue no! rendendo il fasciame <anarchico-individualista> e avevo già accennato:
Dalle foto noto che i 'qualcosa' che tengono i madieri sono corrosi,questi hanno provocato il distacco dal fasciame e quest'ultimo è tornato nella posizione congeniale al suo grado di umidità relativa...
Le strutture dello scafo deve essere [u]sempre[u] vincolate tra loro...
Per la pulizia interna della cassa di deriva usa un lungo coltello o un lungo lamierino, se molto stretta un fil di ferro morbido usato come il filo interdentale; fatelo in due persone, uno sotto coperta l'altro in carena.
Per la deriva mobile il sistema da te descritto va bene, è uguale all'altra barca, mi raccomando, il puntello di sostegno del bozzello sia ben vincolato tra la chiglia e il baglio, diventa un rinforzo alla struttura dello scafo.
Non sapevo che si chiamassero Stronghold; io li stò usando per il restauro del Rurik
http://www.rurik.it Sono in Bronzo Silicio. Sul sito ne trovi il catalogo. Li compro in Inghilterra.
Se non ne compri tanti avrai + facilità a prenderli da Toplicht di Hamburg
http://www.toplicht.de
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Guardando le foto che fanno vedere 'l'appoggio' della barca mi viene da pensare che il distacco madieri fasciame possa essere provocato da un eccessivo appoggio in chiglia. Ho tentato di restaurare una barca Ungherese del 1967 e avevo un distacco simile. Anche in quel caso l'appoggio aveva deformato la barca.
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Nelle tue foto non riesco a capire se i chiodi siano tutti di rame o anche zincati. Quello che ne rimane sembrerebbe comunque 'pochino'.
Forse anche la loro sezione era scarsa per garantire la tenuta di un legno così solido comè la quercia.
Verifica che la barca sia correttamente supportata o posta una foto dove si veda dove appoggia. Si provocano + danni a terra che non in acqua.
Per girare la barca i cantieri usano rinforzare il punto di appoggio e due carrucole come vedi nella figura.
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La coperta che hai trovato sotto il compensato è stata resinata e non offre + 'grip' se si bagna. Levigarla fino a farla tornare a legno ne farebbe ridurre eccessivamente lo spessore: se mai puoi rifarla. La posa detta alla pescatora è facile, non richiede curvatura; difficile è il calafato e l'applicazione del Sika (gomma) nella canaletta che garantisce la tenuta tra tavola e tavola.
Per dare la mia opinione indagherei sul perchè la prima tavola vicino alla chiglia sia così deformata e la chiglia distaccata dallo specchio di poppa. Sul Rurik abbiamo impiegato circa 5 mesi a consolidare la struttura con perni e chiodi. Secondo me è la scelta migliore: certo risulta difficile pensare a come riportare a contatto madieri e fasciame ma vedrai che troverai la soluzione.
Buon Lavoro.
Grazie Riccardo.
Posterò una foto dove si vedono bene i sostegni della barca.
Credo sia importante anche perchè mi dovro assentare per circa sei mesi e vorrei, al mio ritorno, non ritrovarmi con una zattera!!!
A presto e grazie ancora dei tuoi preziosissimi suggerimenti!
M.
Se vai via per così tanto tempo è anche importante il clima che non sia troppo secco. Sicuramente va protetta dal sole e ventilata. Io la rovescerei prima o la appenderei a più fascie larghe una ventina di cm, almeno 4.
Mi hanno detto che per terminare la lavorazione del fasciame con le resine epossidiche si deve raggiungere una umidità del legno del 12%.
Vivo a Berlino e non fa mai tanto caldo ne secco. La barca è, come vedi dalle foto, in un capannone di plastica. Credimi che qui l'estate già alla fine di agosto è finita!
Tutti mi hanno sconsigliato di girare la barca, tu invece mi dici che si può fare...qualcuno mi dice che si corre il rischio di farle perdere l'asse. Se credi sia possibile la giro, anche perchè sarebbe più facile lavorarne il fasciame. Questa foto è di come si trova adesso la barca.
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Ti rimando alcune foto di un altro sistema per girare la barca...fammi sapere se puoi cosa ne pensi.
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Grazie ancora e a presto, M.
Matteo,
ho visto le foto che avevi postato ma ti faccio notare che non si tratta di una rotazione completa: sfruttando la tenuta dello specchio di poppa, che al momento tu non hai perché lo devi consolidare, permette di ruotare di circa 45° la barca facilitando la lavorazione.
Quello che intendevo era una rotazione di 180°. Al momento non so comè appoggiata la barca; se fosse non idoneo l'appoggio in alcuni mesi si deforma facilmente. Si vedono spesso tacchi su barche il qui fasciame non ha la consistenza necessarie che in alcuni mesi formano un avallamento nel punto d'appoggio.
Penso che al momento la barca non pesi molto: con adeguate precauzioni, ruotando la barca, la puoi appogggiare anche per terra spessorando fino a farla poggiare su + punti. Difficilmente si deformerà.
Vedo però che hai completamente rimosso le sovrastrutture senza sostituire la loro funzione con delle tavole di contenimento: per dirla semplice la barca va 'fermata'. Devi costruire delle 'C' (almeno una ogni metro) da applicare alla barca per evitare che si allarghi. Non hai idea di che deformazioni ha uno scafo di legno quando viene privato di parte della struttura.
Se hai un progetto o le misure del baglio massimo verifica al + presto che non si sia già allargata; se fosse, fasciala con + funi in prossimità del baglio massimo e con un paranco incomincia a farla rientrare nella misura facendo un tiro 'delicato' che aumenterai non + di un centimetro al giorno. Una volta a misura applica le 'C' e fissale.
Alcuni cantieri ruotano la barca semplicemente per terra dopo aver messo queste 'C': si convocano tutte le persone che si puo in funzione del peso, si 'collabora' accompagnando la barca e sostenendola in + punti. Resta comunque il fatto, caro Matteo, che devi fare le operazioni che ti senti di fare. Se hai dubbi parla con altri, senti cantieri ma si certo di essere convinto delle manovre perché se poi la barca si danneggia sarebbe un vero peccato. Valuta il peso, la forma, lo spazio disponibile, ok!
Per il caldo e il secco non ho conoscenza del clima di Berlino ma di cosa succede sotto una serra coperta con teli trasparenti si: stò costruendo una barca nella provincia di Varese e il cantiere è sotto una serra come la tua
http://www.ricciardi.eu/barca/Costruzione/index.html. In giornate di sole, in primavera, abbiamo raggiunto i 35° con 20° fuori. Basta che copri con teli scuri e lasci una ventilazione (entrata in basso uscita in alto).
Posto un paio di foto per la questione offerta da Rurik.
Si tratta di come la barca è stata appoggiata per la lavorazione.
Ditemi voi, se il distaccamento del fasciame può dipendere dalla combinazione errata o insufficiente dei sostegni.
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La foto seguente illustra alcune piccole crepe sulla chiglia. Che ne pensate?
Grazie per il vostro aiuto. A presto, M.
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Che il legno si fessura....è normale !
Secondo il mio modestissimo parere la barca è 'invasata' proprio bene!
Roby.
Bene, Roberto, il tuo parere mi conforta!
A presto, M.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Fredzonker
Posto un paio di foto per la questione offerta da Rurik.
Si tratta di come la barca è stata appoggiata per la lavorazione.
Ditemi voi, se il distaccamento del fasciame può dipendere dalla combinazione errata o insufficiente dei sostegni.
La foto seguente illustra alcune piccole crepe sulla chiglia. Che ne pensate?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Io invece non sono così rassicurante: se vedo bene a prua c'è un 'tacco' centrale mentre a poppa due laterali con due cuscini. Non riesco a vedere bene cosa c'è al centro ma sembrano dei pallet forse lì l'appoggio è corretto.
La costruzione a clinker viene realizzata su paratie che poi vengono sostituite da ordinate piuttosto sottili. La chiglia poi è 'leggera': da quello che intuisco 10x4cm?
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Il Rurik è poggiato in chiglia e su due tacchi laterali perchè la chiglia è in lamellare di quercia da 20cm e le ordinate sono 8x8cm in quercia.
Secondo me dovresti modificare l'appoggio senza inserire gomma che nel tempo cede e trasferisce il peso sui punti in legno. Dovresti fare dei cavalletti, almeno quattro. L'appoggio principale è in chiglia ed accompagnare l'appoggio lateralmente con dei cunei che garantiscano di distribuire il peso.
Ancora una domanda: nella seconda foto, dove si vedono i cuscinetti rossi per intenderci, quella che si vede dietro è la coperta? Hai rimosso anche i bagli?
Ricordati di 'fermare' la barca.
Ciao a tutti,
come già detto nei post passati, tra qualche settimana dovrò lasciare per circa sei mesi la lavorazione della Jollenkreuzer.
Vorrei mettere qualche punto:
1) la barca adesso e posata su tre punti (posterò delle foto).
2) è stata 'fermata' con delle fascecome mi avete suggerito voi e segnate le misure.
3) nel padiglione dove si trova la barca le temperature variano ad oggi da 8 a 23 gradi.
Ho una domanda importante. Mi hanno detto di passare dell'olio di lino cotto su legno ripulito per chiudere i pori ed evitare che seccandosi si muova troppo. Ma quando dovrò intervenire con le varie vernici o epoxid, cosa succede se sul legno ho dato l'olio di lino?
Esistono altre soluzioni per evitare una eccessiva disidratazione?
Grazie per il vostro aiuto!!!!!!!
M.
Vecchio problema di cui nessuno ha la soluzione magica.In effetti l'olio di lino è ottimo nella prospettiva di usare tecniche tradizionali ma fa a pugni con l'epossidica.E' anche vero che con una energica scartavetrata elimini sia l'olio che l'epoxi ,e sei da capo.Alcuni usano stracci bagnati all'interno della barca, altri,più raffinati,irrigatoi da giardinaggio per bagnare il fasciame dall' esterno.Il buon senso consiglierebbe di finire i lavori alla svelta.
Finire i lavori velocemente.....concordo
i legni lasciati scoperti si deteriorano e peggiorano ulteriormente la situazione.
L'olio se dopo si decide di usare epoxi lo eviterei.
Concordo finire i lavori specialmente che quest'anno dicono si passera dal freddo a caldissimo in pochissimo tempo e il legno non ama questi cambiamenti