L'ho denominata ''drizza genovese'' perchè si risparmia il 50%
di double braid DYNEMA:
si ha una drizza in dynema inestensibile
che resta a segno, con la possibilità di mettere in tensione quando si esce ( il solito mezzo giro di winch) e levare tensione quando occorre
si libera il pozzetto levando la drizza che resta perennemente adugliata
quando occorre ammainare ( la drizza è impiombata con un occhio scalzato) si collega rapidamente un testimone in poliestere che tengo dentro il gavone opportunamente terminato per consentire il passaggio
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BV
Non ho ben capito la cosa; però se si risparmia...
geniale!! vale anche se qualcuno non ha la testa del rollafiocco ( tipo nemo vecchio ).
in quel caso la drizza riscende lungo lo strallo e il povero si ritrova 12 metri di drizza a prua che non sa cosa farci.
ciao, Carlo
Ohhhmaronnn!!! [:O][:O][:O][:O]
Scusa maaaa...
Come colleghi le due estremita' se ti serve ammainare veloce il genoa?
ale ha fatto una cosa fine che passa attraverso stopper, bozzelli, piede d'albero e puleggia
basta attaccargli un testimone.
il vecchio nemo ha un bozzello in testa e basta fare due gasse aggiungendo una cimetta.
qualcuno aveva avuto questo problema qualche tempo fa.
credo, Carlo
però quando issi il testimone non può essere di spessore irrisorio (peso vela, attriti gratile nella canaletta, attriti pulegge bozzelli ecc...) quindi non ti crea problemi la giunzione???
Ho visto soluzioni simili (però con il tratto 'morto' di materiale meno nobile sempre collegato) su barche molto tirate.
[quote]
Messaggio inserito da francocr68
però quando issi il testimone non può essere di spessore irrisorio (peso vela, attriti gratile nella canaletta, attriti pulegge bozzelli ecc...) quindi non ti crea problemi la giunzione???
passa una da 10 rastremata,
Ho visto soluzioni simili (però con il tratto 'morto' di materiale meno nobile sempre collegato) su barche molto tirate.
materiale misto, un po corrisponde a impiombare acciaio e poliestere
inizialmete dovevo fare così poi il costo del dynema attualmente si discosta poco dal dynema con tutti i vantaggi
poi su barche tirate solitamente da regata OVVIAMENTE hanno neccessità di cambiare spesso vela quindi serve la drizza lunga
io ho la vela lì avvolta tutto l'anno perchè esco costantemente esigienza da CROCIERA,
se avessi bisogno quella drizza la posso impombare di testa con un tratto in poliestere oppure analogo avresti difficoltà a notarlo
il dynema è come il maiale non si butta via nulla
chiaramente questo discorso non lo puoi fare con la drizza randa
=======================================================
sempre IMHO la vela è un'opinione
BV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]CINGHIA ci fai una boca di lupo con il testimone ci metti 2 minuti e l'ambaradam è sempre pronto a portata di mano sotto la seduta in pozzetto
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Sì, pensavo anche io alla bocca di lupo... se ci passa tutto senza problemi..vabbe'.
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questo è un oltre 60'' da paura che sta da me
per gli scettici dell'ammainata e issata guardate questo sistema ( già postato schemativcamente da sailo13 )che ho intenzione in seguito di installare pulitissimo, come rapidità alla fine probabilmente faccio prima io che ho tutto in pozzetto
bisogna sempre fare due distinzioni ben precice tra regata pura e crociera
io osservando ho preso spunto da questi sistemi
bv
quello che pensavo di fare anch'io.
ho solo due stopper che ora sono per drizza randa e drizza fiocco ingarrocciato.
montato il rollafiocco manderei la mano ( unica ) di terzaroli nel pozzetto e sposterei la mezza drizza del fiocco a piede d'albero.
ciao, Carlo
Io che ho stopper genoa 1 sull'albero potrei accorciare ancora di piu la drizza. In pratica di materiale nobile avrei solo l'altezza dell'albero ed anche meno. A pensare bene potrei farlo anche con la drizza randa che è avvolgibile.
La piomba passa nello stopper, pulegge etcc?
si è come dice vince vr
le foto non son chiarissime se fatte caso si nota un winch ( controluce il flash ha poca portata) questa barca ha il baglio maggiore della lunghezza della mia barca
comunque in questo caso per metterle in tensione a destra del piede albero hanno un winch unico e le due drizzeappartengono ai due fiocchi di prua, la tricnhetta è autovirante
studiodip in pratica se ti organizzi un rinvio puoi usare qualsiasi winch, il carrello sulla rotaia si muove a step di 5 cm
NB con quel sistema elimini molta compressione dall'albero e non è male
bv
Il sistema è interessante, però mi sfugge il motivo per cui con un genova avvolgibile sia necessaria una drizza in dyneema, specie se consideriamo i traffici che dobbiamo fare per preparare le due gasse e aggiungere ogni volta la prolunga.
Problemi di carico non ne vedo e anche l’allungamento mi sembra una questione più teorica che pratica, considerato anche che la vela è inferita nella canaletta e non mediante garrocci.
La maggioranza dei dipartisti dotati di avvolgifiocco neppure si preoccupa di allentare la drizza una volta rientrati in porto (alcuni dei quali la lasciano addirittura in tensione anche durante il rimessaggio invernale), mentre la maggioranza di quelli che restano si limita a cazzare del solito mezzo giro prima di uscire.
La minima parte della minima parte cazza invece la drizza più (3/4 di giro) o meno (1/4 di giro) prima di uscire in base alle condizioni previste durante la veleggiata.
Solo qualche raro diportista virtuoso regola la tensione dell’inferitura del genova durante la navigazione.
Premesso questo, credo che la migliore drizza “genovese” per un genova avvolgibile sia uno spezzone unico di normale prestirato che costa 1/4 (o meno) del dyneema
Allora d'ora in poi bisogna consigliare solo ciò che fanno tutti, non ciò che è giusto fare?
Comunque rispondo lo stesso alle tue interessanti domande:
Con il dyneema puoi passare da un diametro 10 ad un diametro 8.
Con il dyneema puoi togliere la calza esterna senza perdere carico e fare una gassa più piccola.
il tutto consente di creare una manovra più agile che passa tranquillamente attraverso l'uscita drizza nell'albero, cosa che si fa soltanto ad inizio e fine stagione quando si toglie la vela. In tutte le altre occasioni, non c'è nessun traffico da fare, la drizza si usa così com'è.
Ale è stato molto più scrupoloso del velista medio e ha voluto portare la drizza oltre il winch per poterla regolare con facilità, in genere per accontentare il velista medio la drizza è molto più corta, arriva un metro sopra la coperta, e viene regolata mediante un paranchino, un tendistrallo o un cilindro idraulico, a seconda delle dimensioni della barca.
Ultimo, ma non meno importante, la differenza di prezzo nel tempo viene abbondantemente ricompensata.
Bè, qualcuno deve pur fare la parte del bastian contrario (in senso costruttivo, ovviamente)... altrimenti che gusto c'è a discutere delle innovazioni? Eh! eh! eh! eh!
Ammetto che eliminare la matassa è un vantaggio indiscutibile
, sia per il regatante che per il velista della domenica che esce solo due o tre volte l'anno.
Resto però dell'idea che il dyneema sia inutile (secondo il rapporto costi/benefici
) per le drizze dei genova avvolgibili, salvo che per vele molto grandi, quelle di oltre 40-50 mq ormai sempre più rare.
La possibilità di riduzione del diametro va poi vista anche in relazione ai tipi di stopper in dotazione alla barca.
Lo spezzone può benissimo essere realizzato anche con un buon prestirato che costa meno di 1/3 del dyneema, conseguendo così un ulteriore risparmio di spesa… sempre ammesso che uno sappia farsi le impiombature da solo… altrimenti gli conviene comprare uno spezzone unico del dyneema più costoso…
L'inconveniente potrebbe sorgere se si deve ammainare velocemente il genova in condizioni meteo-marine difficili (perché si è rotta la vela o l'avvolgifiocco o per altri motivi imprevedibili), in quanto potrebbe accadere di tutto (non si trova la prolunga oppure si trova ma è ingarbugliata, nella fretta e nel caos si esegue male il nodo di giuntura e la drizza si sfila o si incattivisce da qualche parte, ecc. ecc.)
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da ale07
L'ho denominata ''drizza genovese'' perchè si risparmia il 50%
di double braid DYNEMA:
si ha una drizza in dynema inestensibile
che resta a segno, con la possibilità di mettere in tensione quando si esce ( il solito mezzo giro di winch) e levare tensione quando occorre
si libera il pozzetto levando la drizza che resta perennemente adugliata
quando occorre ammainare ( la drizza è impiombata con un occhio scalzato) si collega rapidamente un testimone in poliestere che tengo dentro il gavone opportunamente terminato per consentire il passaggio
BV
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Anche a me pare una ottima soluzione: sia perchè elimina una parte di tutto quel cordame in giro che nelle varie manovre rompe non poco (alla fine è anche maggior sicurezza) e sia perchè comunque hai una drizza di qualità superiore. L'unico difetto che trovo è che bisogna imparare a fare quelle 'diavolerie' che sa fare Ale con le cime
.
Argomento interessante, proprio l'altro giorno guardavo sconsolato la mia coperta piena cime e scotte e mi chiedevo come fare un po d'ordine e di 'pulizia': infatti rinviare tutto a pozzetto ha l'enorme vantaggio di avere tutto a portata di mano ma nel contempo ti ritrovi con un casino di scotte, cime, drizze. Un po ho ovviato con colori diversi, ma colgo lo spunto per chiedere: secondo voi, nella pratica, le varie drizze e scotte quanto è utile averne oltre la lunghezza max necessaria per la manovra considerando anche eventuali manovre di emergenza? (non so se mi sono capito:42
.
es: la scotta del vang a che mi serve più lunga della distanza necessaria per cazzare eventualmente con l'winch più distante? che dite, posso dare una sforbiciata?
b.v.
Vento, non ci siamo: con il Poliestere non si può fare! casomai con il cavo inox a 133 fili, come sempre si è fatto prima del dyneema. Un occhio sul poliestere più il messaggero non passano nell' asola, tantomeno nello stopper nel sistema di Ale07. Il dyneema scalzato si.
Per quanto riguarda il caso che non si possa rollare la vela e bisogna tirarla giù in emergenza, fai molto prima ad attaccarci il messaggero che a dipanare la matassa ingarbugliata che sta li dalla stagione scorsa. Se obietti dicendo che il buon velista la tiene in ordine, vale anche per il messaggero.
Ultimo, allungamento: se pensi che il poliestere si allunghi poco, attacca il banzigo alla tua drizza, a mezzo metro da terra, blocca la drizza e siediti sul banzigo, poi mi dici quanto si allunga la drizza con questo peso ridicolo (in confronto al carico che dovrà sopportare).
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da vento forza10
Premesso questo, credo che la migliore drizza “genovese” per un genova avvolgibile sia uno spezzone unico di normale prestirato che costa 1/4 (o meno) del dyneema
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penso che migliorerò la 'genovese' fcendo la drizza 'scozzese':
mezza drizza ( a piede d'albero, neanche in pozzetto ) di prestirato dell'8 alla quale, in caso di necessità, aggiungerò un pezzo di cimetta da ferramenta.
ciao, Carlo
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da vento forza10
Resto però dell'idea che il dyneema sia inutile<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Se non te ne frega nulla che ad ogni raffica la drizza si allunghi insaccando la vela, hai ragione.
Come non ha senso una drizza rigida su una vela in dacron sfondata.
Ma allora uno può anche fare a meno di regolare le scotte, apri la vela, la regoli più o meno bordata stretta e ci vai in giro tutto il giorno.
Un mucchio di gente gira al lasco con il boma più o meno a centro barca, ma non è detto che sia giusto
BV