I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Sappiamo mantenere bene il ponte in teak?
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4
Una volta (ai miei tempi) per sverniciare il legno si 'lamava'.
Il procedimento era semplice….in apparenza, ma richiedeva una certa abilità.
A volte si usava lo speciale attrezzo che consisteva in una semplice striscia di acciaio, delle dimensioni di un paio di pacchetti di sigarette, spessa un paio di millimetri, con i bordi ad angoli vivi, che andavano ravvivati abbastanza spesso sulla mola fine.
Il più delle volte si prendeva una vecchia lastra di vetro, si incideva e si spezzava, sempre a spigolo vivo, e tenendone fra le dita un pezzo si grattava via la vernice, lasciando il legno già bello liscio.
A volte per ammorbidire la vecchia vernice trasparente, si usava un ferro da stiro caldo, appoggiandolo sulla parte senza bruciarla e passandoci subito la lama.
E' un lavoro che bisogna saper fare, faticoso e lungo, ma i risultati sono eccezionali.
Sono decine d'anni che non lo vedo più fare, ed un pò di più che non lo faccio io, ma si faceva.
Per i sottosquadri si usavano scalpelli di giusta misura, affilati come rasoi.
Poi sono arrivate le levigatrici, orbitali, rotorbitali, e simili, e si è persa la manualità per certi lavori, con buona pace delle tradizioni e della conoscenza “al tatto” del legno.
Per le macchie si usava una miscela di trementina vegetale e polvere finissima di pomice (il borotalco va bene uguale), della consistenza di una crema dentifricia, si spalmava sulla macchia (all’ombra ed al fresco) la si lasciava lavorare molte ore, ripetendo l’operazione fino alla scomparsa della macchia, poi via di lama di vetro.
Paglietta o carta fine a finire ed un bicchierino di bianco ogni tanto per corroborare braccia, mani e mente, nella ferma convinzione che più amorevole lavoro si sarebbe dato alla barca più te ne avrebbe reso, poi, nel tempo.
Ricordi, altra gente, altro amore per il lavoro, altro concetto della fatica, altro rapporto col tempo, regolato dal respiro del mare……
molto bello, Dapnia!
lui si che il legno l'amava!! Big Grin
Gran finale Dapnia Wink
Citazione:dapnia ha scritto:
Una volta (ai miei tempi) per sverniciare il legno si 'lamava'.
Il procedimento era semplice….in apparenza, ma richiedeva una certa abilità.

Ricordi, altra gente, altro amore per il lavoro, altro concetto della fatica, altro rapporto col tempo, regolato dal respiro del mare……

Dapnia sei un DIO!
Accludo le immagini per rendere meglio la questione. Così magari si può farsi un'idea più reale dell'intervento di cui avrebbe tanto bisogno. GRAZIE

Un abbraccio

Gianfranco

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Secondo chi ha più esperienza, dallo spessore che forse si riesce a vedere, si può ancora intervenire per salvarlo o bisogna per forza procedere alla grande spesa del cambiamento?
GRAZIE

Un abbraccio affettuoso

Gianfranco

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
scegli un angolino e prova
E' un po’ conciato, ma a me non sembra in uno stato così disastroso, certo non è nuovo né bello a vedersi.
Se lo devi far fare da un cantiere rifai tutto: spendi poco di più, ci mettono meno, hai la garanzia del lavoro (che se arrangiano non ti danno), e non ti arrabbi perché il ripristino non ha dato i risultati che ti immaginavi.
Se lo fai da te, più o meno aiutato, è un altro discorso.
Non sarà mai pari al nuovo:
- perché i comenti anche a riprenderli bene non avranno più la profondità necessaria ad una buona gommatura, quindi la gommatura non sarà perfetta (ma se ne accorgono in pochi e non è detto che si debba rigommare per forza e tutto);
- perché i tappi delle viti vanno rasati a scalpello, molti salteranno via, per il poco spessore alcuni non si riusciranno a rimettere;
- perché le viti arrangiate, ne vedo alcune ma non so quante sono, chiederanno un po’ di pazienza per essere rimesse e molte saranno comunque a vista (ma messe meglio diamine!);
- perché meglio sarebbe togliere più cose possibili dalla coperta per poter lavorare spediti e più di fino, ma si tratta di capire cosa e quanto valga la pena di togliere senza rischiare di fare casini, spesso grandiosi;
- perché chissà quante altre difficoltà s’incontreranno, che ora non saprei immaginare, ma a tutto si rimedia.
Oltre a una levigatrice di quelle speciali (poi si vedrà quale), occorrono alcuni attrezzi specifici, molto coraggio, pazienza, tempo, perseveranza e vari oli (di gomito, di ginocchio, di dito, ecc.).
Ne vale la pena?
Questo non lo posso giudicare, di certo per male che venga il lavoro, hai risparmiato almeno una decina di migliaia di Euro.
Per incoraggiamento: un mio vicino di pontile, un vecchietto tedesco di più di settant’anni e con diversi acciacchi, ha incominciato l’estate scorsa e sta terminando ora il ripristino del suo ponte in teak, simile al tuo, ma tre metri più lungo, che è venuto pari al nuovo.
Io ti ho detto come si compra una pistola, ma suicidarti devi farlo da te.
Smile
Citazione:skipperVELA ha scritto:
Secondo chi ha più esperienza, dallo spessore che forse si riesce a vedere, si può ancora intervenire per salvarlo o bisogna per forza procedere alla grande spesa del cambiamento?
GRAZIE

Un abbraccio affettuoso

Gianfranco

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
sulla mia precedente barca avevo la stessa situazione (teak di oltre 15 anni) con la rotorbitale è tornato come nuovo, ovviamente consumi un pò di spessore.
se i comenti in gomma sporgono li taqgli con lama affilata prima di andarci con la rotorbitale che ovviamente deve esseredi buona qualità...Wink
Invece per levare il flatting dal teak puoi provare con la lama come già consigliato oppure con un raschietto a lama fatta apposta per levare la vernice (c'è un vecchio post in merito), usarlo non è facile ma come prendi la mano fa un gran ben lavoro.
Allora Skippervela, io mi sto preparando per fare un lavorone!!!!
Devo rifare quasi tutti i comenti alla coperta della mia barca. Inizierò forse questo fine settimana. Prima rifaccio tutti i comenti poi leggera levigata ed infine darò una speciale vernice della cecchi per impermeabilizzare i ponti in teack o legno. La mia barca ha il ponte completamente in legno e teack e ha delle infiltrazioni d'acqua per cui, la vernice finale di cui sopra, dovrebbe garantirmi una durata di almeno 2 3 anni. Si tratta di un prodotto traspirante e che favorirebbe l'evaporazione di umidità. Ti farò sapere ma credo che prima di luglio non finirò. SadsmileySadsmileySadsmileySadsmiley
Citazione:Maguss ha scritto:
Allora Skippervela, io mi sto preparando per fare un lavorone!!!!
Devo rifare quasi tutti i comenti alla coperta della mia barca. Inizierò forse questo fine settimana. Prima rifaccio tutti i comenti poi leggera levigata ed infine darò una speciale vernice della cecchi per impermeabilizzare i ponti in teack o legno. La mia barca ha il ponte completamente in legno e teack e ha delle infiltrazioni d'acqua per cui, la vernice finale di cui sopra, dovrebbe garantirmi una durata di almeno 2 3 anni. Si tratta di un prodotto traspirante e che favorirebbe l'evaporazione di umidità. Ti farò sapere ma credo che prima di luglio non finirò. SadsmileySadsmileySadsmileySadsmiley

L'acqua non passa mai dalle venature o dalle porosità del legno (che dire delle botti in rovere?), bensì dalle fessure tra legno e qualche altra cosa.
Quand'anche il legno stesso fosse fessurato, la stessa acqua gonfiandolo, chiuderebbe la fessura, come avviene nelle barche a fasciame di legno, che messe in acqua senza calafatura o con la stessa mal fatta, si riempiono d'acqua il primo giorno e sono stagne ed asciutte il giorno dopo.
Il calafataggio con gomma (la gommatura) dei comenti, se correttamente eseguita, risolve già l'impermeabilizzazione della parte a doghe della coperta, per le altre vie d'acqua (bordi, falchette, accessori, ecc.) altre sono le soluzioni, magari anche la gomma stessa.
Secondo me impermeabilizzare i trafilamenti con vernice (a parte la rozzezza stilistica dell'intervento Blush ) risolve il problema solo temporaneamente: al primo movimento si riapre la via d'acqua, ed il legno si muove; uh! se si muove.
Le vernici, nonostante le mirabilia che ne dicono fabbricanti e venditori, in fondo sono solo dei protettivi, indispensabili, ma protettivi.
Altra cosa sono le resine, le gomme, i siliconi, e gli altri prodotti antichi o nuovi che siano.
Questo è detto per pura accademia, perché penso che tu sappia bene cosa vai a fare.
Smile
Citazione:
Citazione:Maguss ha scritto:
A. SadsmileySadsmileySadsmileySadsmiley


.....Questo è detto per pura accademia, perché penso che tu sappia bene cosa vai a fare.
Smile
So tenere bene la matita in mano e ho eseguito anche dei buoni progetti, ma purtroppo, se mi metto a 'piallare' sono un disastro! Avrei proprio bisogno di questi buoni consigli e soprattutto di una mano 'esperta' che mi aiuti materialmente.

Comunque per fare le cose a gradi e iniziare una buona volta, in parole povere, come mi consigliate di partire? poi magari vedremo il seguito mam mano che si prosegue nel lavoro.....perchè se mettiamo troppa carne al fuoco finisce.... che neppure inizio....

Un abbraccio affettuoso
Gianfranco
skippervela mi raccomando non mettere troppa carne sul fuoco, anzi lascia stare il legno regge bene lo stesso. Mi sa che non diventerai un falegname, la coperta è troppa bassaBig GrinBig GrinBig Grin
Dapnia, la vernice di cui parlo dovrebbe essere e dico dovrebbe, una vernice poliuretanica molto gommosa che, a detta del produttore, crea un film elastico. Io ho intenzione di metterla per maggior sicurezza nel caso in cui qualche comento non dovesse venirmi al meglio.
Tu che dici? Il prodotto di cui parlo si chiama (se pò di???) Nautilus clear proof della cecchi.
Comunque l'altra estate ho fatto un paio di comenti per prova senza usare il prodotto di cui sopra e devo dire che il lavoro è venuto molto bene. Nei giorni scorsi ho proceduto alla rigommatura tra ponte e tuga (ponte in legno e teack e tuga in VTR) ed anche in questo caso il lavoro è più che soddisfaciente.
A questo punto ti chiedo un consiglio: faccio solo i comenti e mi risparmio i 700 Euri di prodotto???? Qui nel forum qualcuno lo conosce, lo ha già provato?
Grazie in anticipo
Citazione:dapnia ha scritto:
Citazione:Maguss ha scritto:
Allora Skippervela, io mi sto preparando per fare un lavorone!!!!
Devo rifare quasi tutti i comenti alla coperta della mia barca. Inizierò forse questo fine settimana. Prima rifaccio tutti i comenti poi leggera levigata ed infine darò una speciale vernice della cecchi per impermeabilizzare i ponti in teack o legno. La mia barca ha il ponte completamente in legno e teack e ha delle infiltrazioni d'acqua per cui, la vernice finale di cui sopra, dovrebbe garantirmi una durata di almeno 2 3 anni. Si tratta di un prodotto traspirante e che favorirebbe l'evaporazione di umidità. Ti farò sapere ma credo che prima di luglio non finirò. SadsmileySadsmileySadsmileySadsmiley

L'acqua non passa mai dalle venature o dalle porosità del legno (che dire delle botti in rovere?), bensì dalle fessure tra legno e qualche altra cosa.
Quand'anche il legno stesso fosse fessurato, la stessa acqua gonfiandolo, chiuderebbe la fessura, come avviene nelle barche a fasciame di legno, che messe in acqua senza calafatura o con la stessa mal fatta, si riempiono d'acqua il primo giorno e sono stagne ed asciutte il giorno dopo.
Il calafataggio con gomma (la gommatura) dei comenti, se correttamente eseguita, risolve già l'impermeabilizzazione della parte a doghe della coperta, per le altre vie d'acqua (bordi, falchette, accessori, ecc.) altre sono le soluzioni, magari anche la gomma stessa.
Secondo me impermeabilizzare i trafilamenti con vernice (a parte la rozzezza stilistica dell'intervento Blush ) risolve il problema solo temporaneamente: al primo movimento si riapre la via d'acqua, ed il legno si muove; uh! se si muove.
Le vernici, nonostante le mirabilia che ne dicono fabbricanti e venditori, in fondo sono solo dei protettivi, indispensabili, ma protettivi.
Altra cosa sono le resine, le gomme, i siliconi, e gli altri prodotti antichi o nuovi che siano.
Questo è detto per pura accademia, perché penso che tu sappia bene cosa vai a fare.
Smile
Se già te ne è venuto bene un pezzo, e hai rigommato il boro ponte/tuga che non è un cattivo inizio, se riesci a far bene e con cura il bordo esterno sulla falchetta, che problema c'è?
E' importante l'accurata pulizia dei comenti: non deve restare traccia della vecchia gomma né di segatura.
Il lavoro di gommatura dei comenti, se dai prima il primer adatto e poi la gomma, facendola uscire un pò più abbondante, e poi la spingi dentro ulteriormete lisciando (non a filo, deve sempre sbordare un pò) con un delicato lavoro di scalpello, non è complicatissimo.
Poi tagli l'eccedenza di gomma, con una lama ben affilata (ed è il lavoro più delicato) fino a filo del legno, rasi, gratti ed è fatto.
Secondo me fai tutto il lavoro tranne 'quello' e risparmi 700 Eurozzi, che fanno comodo, se poi hai proprio infiltrazioni da qualche parte ti rassegni a spendere i 700.
Ma a me non piacerebbe un teak con su il chewing-gum, anche se trasparente.
Ho usato prodotti similari proposti per l'edilizia civile. Una porcheria!
OK, grazie Dapnia e grazie GT. Per il momento procedo solo alla rigommatura dei comenti.
Vi farò sapere a fine lavoro e dopo qualche uscita!!!
Volevo iniziare domani ma con questo tempo....che p....!!!!!
mi sembra che siano stati posti problemi diversi in questo 3d: uno è il ripristino/sostituzione del teak molto usurato, l'altro la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso.
Chiedeondo scusa a skipperVELA, vorrei tornare un attimo sul secondo aspetto per una domanda che mi sembra non approfondita:
spazzolare nel senso della venatura o diagonalmente ad essa?
Perlolpiù prevale la seconda toeria, per non scavare la venatura, ma qualcuno sostiene anche il contrario(fatto con spazzola morbida)
Chi ha ragione?
Sicuramente nel senso della venatura ottieni il risultato otticamente migliore ma scavi di più. Io vado perpendicolare salvo una leggera passata in parallelo a inizio stagione.
Io ci dò in senso circolare, così non mi sbaglio. Smile

matteo
qui è estate
Albenga Sv
Più che la spazzola è meglio uno scotch brite morbido ed un pò largo, usato di piatto.
E' la mano che fa, se sa, non tanto il prodotto.
Pagine: 1 2 3 4
URL di riferimento