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Versione completa: Foam-luff – Ma serve davvero?
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In recenti post si sta discutendo di vele di prua e di loro utilizzo in condizioni difficili.
Spesso si cita il foam-luff come aspetto favorevole per l’utilizzo di vele parzialmente rollate.

Da poco ho commissionato, ad una veleria italiana (abbastanza grande), un genova avvolgibile nuovo che andrà a sostituire il mio attuale ormai decrepito.

Avevo interpellato anche altri velai (italiani e cinesi), e praticamente tutti gli italiani mi avevano sconsigliato il foam-luff (rinunciando, quindi, a oltre 100 € di lavoro), perché ritenuto sostanzialmente inutile. Inoltre, a loro dire, l'acqua che resta intrappolata nel foram-luff asciuga difficilmente facendoti ritrovare l’inferitura sempre bagnata e ammuffita.
I cinesi non danno consigli, e fanno quello che gli chiedi di fare.

Ho infine deciso di fidarmi del velaio italiano (considerato anche il modesto importo della commissione) che fa questo mestiere da oltre 30 anni soddisfando un mercato pluriregionale.

Però il dubbio mi resta, visto che nel forum si continua a citarlo.

Ma il foam-luff (che incide per oltre il 15% sul prezzo della vela), serve davvero o è stato solo una moda passeggera?

Ovviamente sarebbero auspicabili opinioni di esperienze vissute e non solo teoriche.
La mia esperienza è questa.
Ho ereditato con l'acquisto della barca un genoa triradiale in CL con foam luff.
Rispetto a precedenti esperienze senza, e paragonato al fiocco originale in dotazione che uso l'inverno, devo dire che ne sono soddisfatto.
L'impressione è che funzioni molto bene per la prima riduzione. Per darti un'idea, il mio avvolto rende molto bene fino a riduzione adeguata a venti fino a 20 di reale (20 % circa credo, a memoria, di riduzione calcolata sulla base).

Da quì in poi, man mano che avvolgi, perdi progressivamente il beneficio, ma la forma finale mi pare sempre migliore rispetto a un genoa tradizionale.
Probabilmente è l'insieme che rende: materiale, taglio + foam.

Non sono in grado di quantificare le influenze sul rendimento aereodinamico del bordo di attacco, ma per un uso crocieristico direi che non sono apprezzabili. Sono al contrario ampiamente compensate dal migliore rendimente della vela avvolta.

Circa il problema dell'asciugatura non ho riscontrato fino ad oggi controindicazioni, o segni di umidità dopo 4 stagioni.

Per quanto mi riguarda l'esperienza è positiva.

Probabilmente il tuo velaio ti consiglia in funzione del materiale che hai commissionato e del conseguente taglio.

Certo che un parere di Albert ci starebbe bene !
Citazione:Messaggio di vento forza10
In recenti post si sta discutendo di vele di prua e di loro utilizzo in condizioni difficili.
Spesso si cita il foam-luff come aspetto favorevole per l’utilizzo di vele parzialmente rollate.

Ciao Forza...anche io ho appena fatto fare il genoa nuovo in dacron (biradiale 150%) da famosa veleria danese.
Si era parlato con loro di foam-luff, ma alla fine non l`ho fatto fare. Dicono che la soluzione è intelligente e soprattutto valida (e in origine pensata) su avvolgitori di prima generazione molto generosi nel diametro, ma che oggi forse è meno significativo il beneficio nonostante vi sia.
Con avvolgitori di ultima (ed intendo anche il mio, quasi 20 anni, Facnor) generazione è più importante avvolgere con senno (cazzata di drizza, poca catenaria, ed avvolgere se possibile al traverso) per avere un risultato decisamente superiore. Il foam perdona di più la qualità dell`avvolgimento, ma si sopperisce facilmente rispettando come dicevo alcune piccole accortezze.

Forse avrai letto in altro 3D che ho preferito riparmiare nel foam (€ 230 a listino) e investire su una calza di potezione di buona fattura da utilizzare sul genoa una volta avvolto.

Il mio nuovo genoa l`ho provato 1 volta sola per il momento (e ne sono molto contento), ma era pieno e non avvolto.
Citazione:Blu ha scritto:


Certo che un parere di Albert ci starebbe bene !

Come avrete notato, purtroppo, da un po' di tempo, Albert ha deciso di non più intervenire pubblicamente in sezione tecnica (speriamo non sia per molto).
Mi ha confidato però che, per chi lo desideri, è sempre disponibile privatamente.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:


Certo che un parere di Albert ci starebbe bene !

Come avrete notato, purtroppo, da un po' di tempo, Albert ha deciso di non più intervenire pubblicamente in sezione tecnica (speriamo non sia per molto).
Mi ha confidato però che, per chi lo desideri, è sempre disponibile privatamente.
ciao

Queste e' una vera perdita. SadSad
Domenica ho avuto modo di testare il mio foam in luff a Traiano con 30knt di vento e sono soddisfatto, la vela aveva un profilo decente certo non un fiocco ma decente. Ma il mio genoa e 'robaccia' cinese Cool e l'avrò pagato (devo cercare) 30/40 euro in aggiunta.
Un saluto ad Albert nella speranza che torni presto tra noi.
e no....non mi sta bene. non si può sfilare così. facciamo una sottosezione richieste ad Albert. una volta alla settimana ci dedica qualche ora e risponde a tutti. la posta di Albert.
...Sadsmiley peccato leggevo [u]sempre[u] con grande interesse gli interventi di Albert, talvolta mi hanno chiarito le idee su svariati argomenti, è una perdita notevole per il forum SadsmileySadsmileySadsmiley
Mi dispiace per Albert, se non fosse per la distanza sai stato uno dei suoi clienti.

Tornando la discorso del foam-luff anche il mio velaio dice che praticamente non serve a nulla, però per esperienza devo riportare che ho un genoa quantum triradiale con il foam-luff e a mio parere quando i giochi si fanno duri fa la differenza rispetto all'altro genoa che non ce l'ha, pero forse dipende anche dal taglio della vela.
da quello che ho capito parlando con il mio velaio, molto spesso si va in giro con il genoa che si usava ingarrocciato e che non era proprio piatto. anch'io mi sto facendo adattare il vecchio 140% e per ora me lo faccio bastare
perdonate l'ignoranza ma che è sto foam-luff??Big GrinBig Grin
Citazione:nikisail ha scritto:
perdonate l'ignoranza ma che è sto foam-luff??Big GrinBig Grin
E' uno smagritore; in pratica è formato da strisce di materiale adatto, cucito nella vela, che serve a spessorare la parte dietro l'inferitura, così quando si va a ridurla parzialmente, crea un diametro differenziale che serve ad assorbire buona parte del grasso nella parte centrale, mantenendo una forma più accettabile.
ciao
..è 'na cosa che te se magna er grasso. er colesterolo alto je viene a lui e tu te magni il genoa magro che fa meno male.

capito mi hai??
Citazione:mckewoy ha scritto:
..è 'na cosa che te se magna er grasso. er colesterolo alto je viene a lui e tu te magni il genoa magro che fa meno male.

capito mi hai??
Sei una sagoma SmileSmile
[quote]mckewoy ha scritto:
..è 'na cosa che te se magna er grasso. er colesterolo alto je viene a lui e tu te magni il genoa magro che fa meno male.

capito mi hai??
[/quot
che roba seria!!!!mamma miaBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
Grazie per gli interventi.

Ormai ho optato per la soluzione senza foam-luff, per cui il post mi servirebbe solo per capire bene come stanno le cose. Eventualmente lo farò aggiungere in un secondo momento.

Mi sembra però di aver capito che il foam-luff soddisfi perlopiù esigenze estetiche (in fondo anche l'occhio vuole la sua parte Wink), mentre il valore aggiunto in termini prestazionali sembra abbastanza vago e difficile da quantificare. Almeno io non l'ho ancora afferratto con certezza BlushBlush

Madinina, avevo letto la discussione sulla calza, che ho già (nuova e mai usata Smile).
Il mio vecchio genova aveva la banda anti UV, ma in quello nuovo ho preferito non metterla (userò quindi la calza), perché ho leggermente ridotto la sovrapposizione (da 145% a 135%) al fine di agevolare la virata in solitario quando il vento rinforza. Così, per compensare la minore superficie, ho cercato di eliminare ogni peso superfluo della vela, affinché offra prestazioni accettabili anche con venti leggeri sopra la soglia di utilizzo del drifter. Poi ho risparmiato anche qualcosa, il che non guasta mai...

Per completare l'intervento, aggiungo di aver commissionato il genova più normale del mondo, cioè in normalissimo dacron e con tradizionale taglio cross-cut, né troppo grasso, né troppo magro.

Anzi, leggermente più magro del precedente, perché non è sempre detto che la vela panciuta ti faccia andare più veloce di una vela appiattita (anche in situazioni con venti medio-leggeri dove la potenza di forma è più importante).
Altro motivo per ritenere superfluo il foam-luff (disse il mio saggio velaio...).
Ma questo aspetto meriterebbe un approfondimento a parte, perché potrebbe far crollare un altro caposaldo di teoria della vela.... Wink
Citazione:vento forza10 ha scritto:


Mi sembra però di aver capito che il foam-luff soddisfi perlopiù esigenze estetiche (in fondo anche l'occhio vuole la sua parte Wink),


Per completare l'intervento, aggiungo di aver commissionato il genova più normale del mondo, cioè in normalissimo dacron e con tradizionale taglio cross-cut, né troppo grasso, né troppo magro.

A parte l'estetica,, se il velaio ha fatto un buon lavoro, direi che la funzione principale è proprio ridurre l'eccesso di grasso che viene a formarsi sulla vela parzialmente avvolta; credimi, io ce l'ho e funziona.
Sul quale sia il taglio migliore di una vela (più o meno grassa o magra), direi che, nonostante siano stati fatti passi da gigante a computer con programmi di simulazione, penso rimanga ancora una certa differenza tra progetto e realtà a bordo, o meglio tra forma progettuale e forma sotto carico. Entrano in ballo troppe variabili: intensità del vento, tensione drizze e scotte, posizione passascotte, flessione dello strallo; e sulla randa: curvatura albero, posizione carrello, vang, cunningham, senza contare il rapporto interattivo tra le due vele. Quindi le regolazioni sono determinanti, poiché anche una vela considerata perfetta può essere regolata in modo completamente diverso dal previsto, e questo è maggiormente sentito su vele in Dacron (più estensibili), dove è richiesta un maggior tecnica che su vele high-tech.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:vento forza10 ha scritto:


Mi sembra però di aver capito che il foam-luff soddisfi perlopiù esigenze estetiche (in fondo anche l'occhio vuole la sua parte Wink),


Per completare l'intervento, aggiungo di aver commissionato il genova più normale del mondo, cioè in normalissimo dacron e con tradizionale taglio cross-cut, né troppo grasso, né troppo magro.

A parte l'estetica,, se il velaio ha fatto un buon lavoro, direi che la funzione principale è proprio ridurre l'eccesso di grasso che viene a formarsi sulla vela parzialmente avvolta; credimi, io ce l'ho e funziona.
Sul quale sia il taglio migliore di una vela (più o meno grassa o magra), direi che, nonostante siano stati fatti passi da gigante a computer con programmi di simulazione, penso rimanga ancora una certa differenza tra progetto e realtà a bordo, o meglio tra forma progettuale e forma sotto carico. Entrano in ballo troppe variabili: intensità del vento, tensione drizze e scotte, posizione passascotte, flessione dello strallo; e sulla randa: curvatura albero, posizione carrello, vang, cunningham, senza contare il rapporto interattivo tra le due vele. Quindi le regolazioni sono determinanti, poiché anche una vela considerata perfetta può essere regolata in modo completamente diverso dal previsto, e questo è maggiormente sentito su vele in Dacron (più estensibili), dove è richiesta un maggior tecnica che su vele high-tech.
ciao

siamo in disaccordo su qusi tutto cio che hai citato!
non so nemmeno da cosa incominciare.. penso dal fondo!
le vele piu sono estensibili e piu sono facili da regolare!
certo se uno a dubbi su come regolare i carrelli e la scotta immagino che parlare di drizza diventi un affare di stato.. il cunningam poi e' una regolazione ormai riservata ai professionisti, e' la prima che i velisti sbarcano... e' gia grasso che cola se qualcuno da un occhio al meolo e se sa dove si regola.
il grasso delle vele sta nei primi 40% di tela come dai un giro sposti in avanti il grasso, al terzo giro la vela divento pianta, e porta come lo farebbe una tenda, da questo punto entrano in gioco molti fattori a cominciare dalla catenaria che la ingrassa per finire con il salsicciotto intorno allo strallo che massacra la fluidodinamica e la forma, visto che toglie piu tela dove servirebbe e meno dove e' inutile e dannosa!
l' o usati poco gli spessori, sono realizzati con espansi che cambiano volume a secondo della pressione, direi che so una sola ma a volte basta crederci.
Il grasso delle vele dipende dall' uso della vela.
con poco vento si usano vele grasse, mano a mano che il vento aumenta si mettono vele piu magre e col grasso piu spostato in avanti.
sul grasso si puo intervenire sia regolando le scotte che la catenaria dello strallo. con le scotte si aumenta il grasso, con la catenaria si sposta!
Citazione:ZK ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:vento forza10 ha scritto:


Mi sembra però di aver capito che il foam-luff soddisfi perlopiù esigenze estetiche (in fondo anche l'occhio vuole la sua parte Wink),


Per completare l'intervento, aggiungo di aver commissionato il genova più normale del mondo, cioè in normalissimo dacron e con tradizionale taglio cross-cut, né troppo grasso, né troppo magro.

A parte l'estetica,, se il velaio ha fatto un buon lavoro, direi che la funzione principale è proprio ridurre l'eccesso di grasso che viene a formarsi sulla vela parzialmente avvolta; credimi, io ce l'ho e funziona.
Sul quale sia il taglio migliore di una vela (più o meno grassa o magra), direi che, nonostante siano stati fatti passi da gigante a computer con programmi di simulazione, penso rimanga ancora una certa differenza tra progetto e realtà a bordo, o meglio tra forma progettuale e forma sotto carico. Entrano in ballo troppe variabili: intensità del vento, tensione drizze e scotte, posizione passascotte, flessione dello strallo; e sulla randa: curvatura albero, posizione carrello, vang, cunningham, senza contare il rapporto interattivo tra le due vele. Quindi le regolazioni sono determinanti, poiché anche una vela considerata perfetta può essere regolata in modo completamente diverso dal previsto, e questo è maggiormente sentito su vele in Dacron (più estensibili), dove è richiesta un maggior tecnica che su vele high-tech.
ciao

siamo in disaccordo su qusi tutto cio che hai citato!
non so nemmeno da cosa incominciare.. penso dal fondo!
le vele piu sono estensibili e piu sono facili da regolare!
certo se uno a dubbi su come regolare i carrelli e la scotta immagino che parlare di drizza diventi un affare di stato.. il cunningam poi e' una regolazione ormai riservata ai professionisti, e' la prima che i velisti sbarcano... e' gia grasso che cola se qualcuno da un occhio al meolo e se sa dove si regola.
il grasso delle vele sta nei primi 40% di tela come dai un giro sposti in avanti il grasso, al terzo giro la vela divento pianta, e porta come lo farebbe una tenda, da questo punto entrano in gioco molti fattori a cominciare dalla catenaria che la ingrassa per finire con il salsicciotto intorno allo strallo che massacra la fluidodinamica e la forma, visto che toglie piu tela dove servirebbe e meno dove e' inutile e dannosa!
l' o usati poco gli spessori, sono realizzati con espansi che cambiano volume a secondo della pressione, direi che so una sola ma a volte basta crederci.
Il grasso delle vele dipende dall' uso della vela.
con poco vento si usano vele grasse, mano a mano che il vento aumenta si mettono vele piu magre e col grasso piu spostato in avanti.
sul grasso si puo intervenire sia regolando le scotte che la catenaria dello strallo. con le scotte si aumenta il grasso, con la catenaria si sposta!

ZK, ti faccio presente che non stiamo discutendo di avere la vela più adatta alle condizioni di vento del momento.
Come avrai capito da precedenti discussioni, il popolo di noi poveri velisti della domenica dotato di equipaggi dilettanti e famigliari, è spesso dotato di una unica vela da utilizzare in tutte le condizioni di vento.
Inutile parlare di tensione drizza e spostamento del grasso nel caso di un fiocco che è stato già avvolto. Rimane l'uso del carrello, per i fortunati che hanno la regolazione, con il quale tentare di dare una forma decente al fiocco avvolto.
Si ottimizza la vela con le regolazioni fino a una certa intensità di vento, poi non c'è altra soluzione che ridurre rollando.
Il cambiare vela, lo abbiamo escluso nella presente discussione.

A mio avviso, per chi non può, o non vuole cambiare vela, il foam luff consente una forma decente.

Tornando al caso di vento forza 10, probabilmente sul suo fiocco in dacron, taglio cross cut, il foam non renderebbe per una questione di taglio della vela.
Diverso penso sarebbe nel caso di una vela pensata quanto a materiali e forma per lavorare avvolta con il foam.
Un velaio potrebbe illuminarci, ma purtoppo ce lo siamo giocato....
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