Buonasera.
Sarebbe mia intenzione scassarvi i maroni sulle regole del gioco della regata; mi piace il sito e relativi partecipanti, mi piace l' argomento, e, da frequentatore di regate, di banchine e di questo sito, la scarsa conoscenza delle Regole tra i regatisti di altura dilaga,e mi sento in dovere di far qualcosa. Se poi scasso troppo, chiederò venia, e smetterò questo viziaccio.
Regata
E' una gara, le cui regole sono stabilite da un condice editto dalla ISAF, rivisto ogni 4 anni. E' una gara regolamentata, quasi mai arbitrata.Con molto aplomb, una barca che commette una infrazione si deve autopenalizzare, signorilmente.
La non applicazione delle Regole in qualche modo stravolge la gara; è come non chiamare un rigore o un net a tennis o una invasione a pallavolo. Le regate si vincono anche e spesso per tattica, e senza le Regole applicate, la tattica serve a poco.
Fine della prima lezione/Teoria
Lezione di pratica.
Non andrò in ordine di Regole, ma in ordine di svolgimento della Regata.
Partenza
La partenza è regolata dalla RRS 26, non sto a riassumerla, vi accenno solo ad alcuni effetti pratici:
- quanto manca alla partenza? Boooohh erano 4? no 1 ? no siamo all'ultimo minutoooo no ne mancano dueeeeee
Quante volte è successo?
Buttare l' occhio alla barca Comitato, e vederete che mancano:
1 sola bandiera issata: o più di 4, o meno di uno
2 bandiere issate: meno di 4, più di uno
nessuna bandiera: già partiti
Bandiera P (papa) Se siete in OCS alla partenza,non avete ancora infranto alcuna regola, solamente non siete partiti; rientrare completamente dalla parte di prepartenza e 'partire'. Se non lo fate, infrangete la 28.1, e classificati OCS. Se vedete uno che non lo fa, lo potete protestare sempre per la 28.1
Bandiera I (india) Se nell' ultimo minuto siete oltre la linea di partenza, prima di 'partire' dovete rientrare sul lato di prepartenza passando al di fuori degli estremi.
Pochi sanno che:
- il Comitato segnalerà con la X un OCS anche se questi era fuori dai prolungamenti della linea di partenza, e on solo se era fuori dalla linea propriamente detta (sempre che la barca in questione non abbia rimediato prima della partenza)
- non esiste un 'girare attorno agli estremi'. E' un semplicismo errato. Un OCS con la I deve rientrare dalla zona campo di regata alla zona prepartenza attraversando gli estremi della linea. Nessuno gli chiede di firare l' estremo. Farà quello che meglio gli conviene. Es: barca mure a dx in OCS, dentro la linea di partenza, vicino alla boa; poggia, passa sottovento alla boa, orza e entra completamente nel campo di regata dall' estremo di sx, poi poggia e riattraversa il prolungamento della linea di partenza. In quel momento ottempera alla 30.1
Problemi: fatelo se vi conviene di parecchio, ma se potete, passate la boa di partenza da sopravento e poggiate dopo. E' una manovra più visibile da parte degli UdR e non vi potranno contestare di non essere andati completamente in campo prima di ottemperare alla 30.1.
- quando UNA BARCA rimedia a un errore di partenza ritornando verso la zona di prepartenza per partire regolarmente NON HA DIRITTO DI ROTTA
Questo non significa che se voi, mure a sx, vi incrociate una barca mure a dx che sta rientrando per correggeresi un ocs, non dobbiate tenervi discosta; il consiglio è a)per la barca mure a sx: virate, e protestate la barca in OCS b)per la barca in OCS: state discosti, non cercate rogne
Atre cosucce da non dimenticare: una barca è 'in regata' vedi definizione dal segnale preparatorio. Ossia dai -4 minuti. Prima, potete fare quel che vi pare, come andare a motore,o pompare la randa; ma dai -4 motore spento, niente pompaggi, e se vi protestano, siete già da squalifica.
Se vi protestano,o commettete una infrazione penalizzatevi SUBITO e non dopo la partenza.
Chi non è del gruppo dei partenti, fuori dai stupidotti. Può essere squalificato per l' unica regola che squalifica una barca non in regata: la 23.1, che dice appunto di togliersi dai stupidotti.
Bene; siamo in partenza, non siamo ocs, ci stiamo avvicinando alla partenza da sotto la barca comitato... e mo sfatiamo altri miti, che spesso circolano al bar.
'La barca Comitato non è un ostacolo'
Fesseria, in linea di massima.
La barca comitato è di materiale contundente, e chi afferma che non è un ostacolo, fategli sbattere il naso contro, ripetutamente.
Ora andiamo sul sottile. Non è completamente sbagliato dire che non è 'ostacolo', ma la finezza di regolamento non giustifica certi comportamenti pericolosi in partenza.
E' vero che, in certi casi, non è 'ostacolo' come da definizione, e quandi ci si avvicina a una boa (comitato è 'boa', quando si parte) per 'partire', non si applicano le regole della sezione C.
Intanto sottolineo, anzi grido, la limitazione a quanto sopra alle regole sezione C ossia non si applicano quando
- ci si avvicina per 'PARTIRE'.
- è circondata da acque navigabili.
La secondo è intuitiva. la prima mi spiego con un esempio:
A sottovento a B, entrambi mure a dx, ingaggiati da mo, si avvicinano alla linea di partenza.
B ciocca con Comitato se A non gli lascia spazio (si applica la 18? vediamo)
A dice: Comitato non è ostacolo, non si applica la 18, fankiulo. Non da acqua. B è costretta a virare prima di Comitato. B protesta A
A arriva sulla linea di partenza.
- Se A parte, A ha ragione;
- se A arriva troppo presto, per cui percorre la linea di partenza oltrepassando la boa, o arriva sulla linea e poggia e torna indietro indietro, o arriva sulla linea e stramba, ha ragione B, A squalificata.
Altro caso di non ostacolo. Ammetto che non è ostacolo per definizione. Ma attenzione alla 16.1
Esempio.
A mure a dx, lato Comitato. Tra A e comitato c'e' spazio. Trallallero e trallalà ci si infila una barca B (oh, sta barca B se le cerca, pero') A, dice 'non ha diritto a spazio' e orza, massacrando B contro comitato.
A squalificato per la 16.1
Ve la spiego: se A orzasse PRIMA che B mette la prua nel buco (e sempre che B possa ovviare marinarescamente), A, barca con diritto di rotta per la 11, può orzare. Ma A, modificando la sua rotta, è soggetta alla 16.1. Deve lasciare spazio a B per tenersi discosta. Occhio: non è solo spazio fra se e B, ma deve tener conto di tutto lo spazio che ha B per tenersi discosto. B, stretta tra A e Comitato, NON HA SPAZIO,e se A orza, essa infrange la 16.1
Siete fortunati, la cena è pronta, vi saluto.
Adieu
Quest post è da seguire con attenzione!
Solo per curiosità, te sei sailwiz o SailwizII, o sei tutti e due?
Mi piace il ragazzo. Poche idee simpatiche user friendly.
Non scassi proprio per niente, ottima iniziativa...
Grazie per l' apprezzamento.
Ciao Vince, si son sempre io, seguendo il branco. E sono anche sailwiz II, errore di iscrizione al sito.
Bene, continuiamo con la regata.
Partiti. Tattica e caso vi porteranno prima o poi a un incrocio, un banale mure a dx con mure a sx. Regola 10.
A differenza di altri casi, dove vige in dubis pro reo, nel caso della 10, 'quando una barca con le mure a sinistra incrocia una barca con le mure a destra, la barca con le mure a sinistra è un uomo morto (C. Eastwood, Per un pugno di dollari)
Se siete protestati per la 10, ahi ahi ahi, avrete il vostro daffare, e difficile che ve la caviate.
Intanto la barca mure a sx deve far capire in modo inequivocabile all' altra barca la propria intenzione di restare discosti, poggiando vistosamente. C'e' modo e modo: dipende dalla barca, dalle condizioni meteomarine, dal livello della regata. Un comportamento ritenuto corretto in un campionato nazionale non è detto sia corretto in un campionato di club, dove l'intenzione deve essere molto più evidente.
Se la barca mure a dx non si sente sicura del comportamento della barca mure a sx, e cambia rotta, non la si considera fifona, e si condanna l' altra barca.
Comunque anche la barca mure a dx ha il suo da stare attenta. Intanto deve comunque evitare i contatti (RRS14). Penalizzabile solo in caso di danni, è vero, ma capitano spesso. Per scamparsi da una responsabilità da regola 14 deve, se ha fatto danni, dimostrare di aver fatto il ragionevolmente possibile per evitarlo, e uno di questi è avere sempre un membro (con rispetto parlando)dell' equipaggio posizionato sottovento a controllare gli incroci.
Se non c'era,e ci sono danni, ahi ahi ahi.
Altre preoccupazioni della barca mure a dx, se presa dal nervosismo:
- oddio oddio oddio poggia poggia poggia che quelli tirano dritto= attenzione alla 16.2.
- vira vira vira vira vira vira... = attenzione alla 13.
- orzaporcattroiachecivieneaddossodaidaidaidaidaidai e orza quasi fermandosi = di nuovo attenti alla 16.2.
Facile cadere nel torto.
Morale: regola 10 semplice ? Nzomma, state attenti che ce n'e per tutti.
Sottovento e al vento, regola 11: leggetela, ma.. MA....!!ma quando la memorizzate, ricordatevi di memorizzare bene anche la 17, la 15 e la 16. La 11 da sola può far male.
Poi se avete domante, ben vengano. Meglio se però su un 3d specifico, non qui.
Saltando quasi di palo in frasca, ma non più di tanto, con l'aggancio della 17, chiariamo un concetto fumoso ai molti, che è quello della 'giusta rotta'.
Intanto una letta alle definizioni schiarisce la nebbia, e qui preciso:
1) non è MAI un obbligo. Una barca in regata va dove vuole, più o meno. Non esiste un obbligo a essere in giusta rotta. Ci sono invece delle limitazioni, in alcune regole, che limitano questa libertà a 'non oltre' la giusta rotta (17, 18.4 e 23.2) o che danno un 'diritto' alla giusta rotta (spazio alla boa)
Per il resto, dentro al percorso e in rispetto alle regole della parte 2, andate dnogazz ve pare.(a parte l'hindering, che poi ne parlerò)
2)per esserci giusta rotta bisogna essere in regata, e dopo il segnale di partenza.
3) la giusta rotta la si considera, nelle sue 'limitazioni', sempre in rapporto ad un altra barca. Es: per la 18.4, la barca che deve strambare in boa deve farlo non oltre la propria giusta rotta. Ma se c'e' un altra barca, o altre barche, verso le quali in quella situazione si applica la 18.4. Se non c'e' nessuno verso il quale applicare la 18.4, fa assolutamente quello che vuole.
Banale? forse. Ma più di una volta ho sentito le grida: ''vai in giusta rotta'' a sproposito.
La giusta rotta: solo in presenza della 17, della 18.4 e della 23.2. Se no, mandateli a ramengo.
Esempi? = partenza. Una barca A resta ferma prua al vento, non poggia, impedendo alla barca B sopravvento di poggiare a sua volta. Questa ultima le grida 'giusta rotta' e protesta. Bisogna vedere come si sono trovate in quella situazione. Se l'ingaggio era avvenuto come da 17, B ha ragione. Se no, B ha detto na fischiata.
Passaggio della boa di bolina: la barca A sottovento non poggia per il lato successivo e prosegue. La barca B s'incazza. Uguale. Se c'era la 17, ha ragione, se no, no.
Scusate ma mio figlio vuole il suo computer, lezione finita per oggi.
A presto.
bella la versione semplificata del regolmamento
grazie...ho imparato un paio di cose nuove....
passa da me per un altro computer, che la lezione mi piace
e di' a tuo figlio che quando avevo la sua eta' la sera andavo al bar del prete a giocare a calcino o a galaga anziche' spugnettare col computer
Ciao raga
ma si puo' portare un filmato video in sede di protesta?
Grazie, TestaCuore, fa piacere il spare di essere stati utili.
Proseguiamo con l'infarinata.
Non è qui il caso di impelagarsi nella spiegazione di ogni singola regola, in generale, e in particolare la 18, 19 e 20.
C'e' da scrivere per dei giorni. La mia intenzione per questa serie di chiacchierata è quella di schiarire qualche idea confusa, sfatare dei miti errati.
Per la 18, che dire: non pensiate, o voi barche interne, di aver sempre e per forza ragione. Non osate, o voi barche mure a dritta in boa di poppa, che l' avere le mure a dritta vi diano dei diritti a prescindere.
Leggetevi bene la 18, ci sono limitazioni, ci sono le regole dela parte 2/sezione A e B che restano in vigore....
Che dire, io, per ora e qui, vi consiglio solo di non essere agressivi in boa. Cercare di metter la prua a tutti costi dove magari non ne avete diritto, per guadagnare 3 secondi se va bene, o una squalifica se va male,... vi consiglio di lasciar perdere, a meno che non conosciate la 18 a menadito, e in tutte le casistiche e salse. E anche in quel caso, il consiglio è: usate la Vs conoscenza dela 18 per difendervi dai soprusi, più che per essere agressivi. Consiglio a metà tra il regatante e il giudice. La 18 è un mal di testa anche per i giudici, figuratevi. Resta comunque un consiglio, e non una regola, per cui ammetto che è un pò fuori tema.
Torniamo alle regole per quel che sono, e miti e errori relativi.
Penalizzazioni: ne ho viste di tutti i colori, ed è poco che sono in acqua come UdR. Barche che si penalizzano prima di arrivare, o davanti al Comitato 'cosi' mi vedono' e altre cappelle (chapels, in inglese) da Guinnes.
Scordatevi il Match race. Quel tipo di gara ha delle differenze di regolamento con le regole di flotta, e una di queste è la gestione delle penalità.
In flotta, comportatevi in questo modo:
- infrazione prima della partenza: Dal -4 minuti, dovete penalizzarvi. Fatelo subito, non aspettate la partenza.
- infrazione durante la regata: fatela subito. Non quando più vi conviene. Subito, a meno che non avete un uomo in mare, o siete in boa e/o di intralcio ad altre barche. In una zona ben libera da altre barche, appena possibilie, penalizzatevi. 2 virate e 2 abbattute per una infrazione alla parte 2, una virata e una abbattuta per un tocco di boa. Se nello stesso incidente avete anche tocato la boa, 2 giri, non 3. Mentre virate, non avete nessun diritto di rotta; niente 10, 11, 12. Consiglio di richiamare l' attenzione sulla penalizzazione in atto ad altra barca vicina, che potrebbe servirvi da testimoni.Se un *stupidotto* modifica la sua rotta con l' EVIDENTE intenzione di disturbarvi durante la penalizzazione, protestatelo, poi tagliategli lo scafo on la motosega, bruciate i resti e spargeteli in una discarica. E' un azione ignobile.
Pochi sanno che una virata e una abbattuta sono anche quelli che eseguite in boa. Es: vi avvicinate alla boa di poppa mure a dx, boa da lasciare a sx. Toccate la boa. In boa abbattete (lo avreste fatto comunque) dopo la boa virate: penalità eseguita.
- penalità all'arrivo (es toccate la boa di arrivo): dovete prima rientrare completamente sul lato del percorso, penalizzarvi, poi 'arrivare'. In segreteria, compilate il modulo di autopenailzzazione, che vi abbiano protestato o no. Se non protestano, fine. Se vi protestano e voi in udienza dite che vi siete autopenalizzati ma non avevate prodotto il modulo, siete poco credibili.
Protesta:
Altro mito da sfatare: la bandiera rossa. La bandiera deve essere quello che viene definita, ossia una bandiera, o un qualcosa che possa essere chiaramente intesa per una bandiera. Quindi un guanto, un cappellino, una maglietta appesa con il colletto e le maniche in fuori, delle striscie natalizie o altri cotillons, per quanto rossi NON ottemperano alla norma. Se non avete una bandiera, almeno che sia qualcosa se venga inequivocabilmente leggibile ocme una bandiera (la maglietta, almeno attaccatela con il colletto e le maniche dalla parte dello strallo, maremmabona)
Avvviso al protestato: la frase è 'protesto'. Altre frasi più o meno simili, ironiche allusioni alla moralità dei parenti di sesso femminile dell'altra barca, bestemmie più o meno colorite, non ottemperano alla norma. Alla cafonaggine si, ma non fa punti di classifica. Quando gridarlo: subito, inequivocabilmente, e accertarsi che abbia sentito. Poi negherà, se cafone. Però intanto voi siate in regola. Non potete subito, perchè dovete tirar su un marinaio, o in manovra per evitare danni etc, e lui nel frattempo svicola via? Ritardo giustificato, va bene al giro dopo, o in banchina, se questa è 'la prima ragionvevole occasione' che vi è capitato.
L'intenzione di protestare non è che per RRS vada riferita al comitato all'arrivo, ma molti bandi o istruzioni lo prevedono. In ogni caso, consigli spassionato, fate notare al comitato che avete la bandiera rossa issata. E cercate anche di ottenere un cenno da parte di un UdR che ha capito. E cercate anche di ricordare chi era, o come era fatto e vestito l' UdR, che spesso se la scordano.
A terra, presentare la protesta entro il tempo limite.
Curiosità:
- se siete oltre il tempo limite, presentatela lo stesso. La segreteria NON può rifiutarla, e il CpP non può esimersi dall' aprire l'udienza. Poi se il ritardo non è ammissibile, la protesta potrà essere dichiarata invalida. Ma lo decide il CpP.
- se siete a corto di tempo, non è obbligatorio indicare la barca protestata, se non la potete identificare al momento (bella questa eh? non lo sapevate!!) Presentate la domanda dentro il tempo limite, che è più importante e urgente; è obbligatorio solo l'indicazione del protestante (voi) e descrivere l'incidente, e sopratutto dove e quando (esempio: prova nr 3, secondo lato di poppa) . Poi, appena potete, e comunque prima dell' udienza, evidente che il protestato va identificato e scovato. Naturalmente, se la compilazione della protesta è completa sin dall' inizio, molto meglio per tutti. Fatelo solo se rischiate di arrivare lunghi coi tempi.
Se siete voi il protestato avete diritto a un tempo ragionevole per prepararvi; studiare la protesta, trovare testimoni. Questo non vi concede dei giorni e neanche delle ore, ma perlomeno se vi chiamano in protesta, prima dell' udienza avete diritto di leggere su che cosa vi si accusa.
Bene, digeritevi anche questa.
La prossima, parliamo di arrivi e cappelle all' arrivo, e come si rimediano, se si rimediano.
Saluti
stupidotto? correzione automatica; di cui ne capisco,e approvo, la motivazione. Ma stupidotto non rende. Diciamo più un ' regatante maligno'..
saluti
Citazione:sailwiz ha scritto:
stupidotto? correzione automatica; di cui ne capisco,e approvo, la motivazione. Ma stupidotto non rende. Diciamo più un ' regatante maligno'..
saluti
Io gia' che sei cosi gentile, farei anche due tre parole quando si e' davanti al CdP. Comportamento ectect. Ho visto proteste perse proprio perche' il protestante non aveva saputo comportarsi davanti ad un comitato, non aveva saputo esporre, lo ha particolarmente irritato con il suo comportamento. bla bla bla tocca a te.
Cinghia, con piacere.
Non sto a spiegarvi tutto il procedimento di una protesta. Se volete, e a richiesta, entro in maggiori dettagli.
La domanda è “il comportamento di un protestante, o protestato, in udienza.
Intanto, per il CpP, le parti sono due barche che sottopongono una questione a un tribunale. Sono, per il momento, due situazioni neutrali, soggette a una serie di verifiche per verificarne i fatti così come sono realmente avvenuti, in modo da poter poi, sui fatti accertati, dare un giudizio.
Quindi il protestante non è, a prescindere, uno scassa balle, e il protestato non è un delinquente. Siamo di fronte a due concorrenti, la cui testimonianza ha ugual valore (all’ inizio, poi dipende dalla piega che prende l’interrogatorio, che vediamo poi) con una leggera propensione all’ innocentismo; in dubis, pro reo (a parte la 10)
Prima di iniziare, il protestante ha le idee chiare, il protestato magari no. Quest’ultimo ha diritto di sapere su cosa gli si addebita e ha diritto a un tempo ragionevole per difendesi.
Il protestante, sarebbe meglio che le idee se le fosse chiarite PRIMA di presentare la protesta per iscritto, sentendo bene con il proprio timoniere/tattico/confessore su come sono andati i fatti, e analizzarli bene bene, ma bene bene, regolamento alla mano. Ma va fatto prima. Se prima ha presentato la protesta, poi analizza i fatti, e scopre che aimè ha fatto una hazzata a protestare,… protestante fai da te? ahi ahi ahi.. Può chiedere di ritirare la protesta, ma se il presidente del CpP sente puzza di bruciato, la protesta non la rende, e il protestante finisce sulla griglia.
Se in udienza cambia la versione dei fatti per correggere la hazzta, e il CpP se ne accorge, rischia di brutto ( si può beccare una 69, e non fatevi illudere dal numero, non c’e’ niente di divertente)
In udienza, sia il protestante che il protestato, la raccomandazione mia è: raccontate la verità, che tanto non vi giocate la casa; è un gioco, una partita, che vinca il migliore, sportivamente.
Cosa vogliono sentirsi dire il CpP in udienza? DEI FATTI
Sembra banale, non lo è.
Esposizione sbagliata: io A ero dentro la zona, non ingaggiato e B si è infilato interno in boa, non ne aveva diritto, e ha infranto la 18, cabron, glie lo avevo detto, però lui no, ha voluto entrare, menomale che c’ero io a dire al timoniere etc…
Questo non è un fatto, è una conclusione.
Esposizione corretta: io A ero di bolina mure a sinistra, B sottovento leggermente davanti; vento da 230 gradi ca 15 nodi, velocità circa 8 nodi. A circa 6 – 7 lunghezze ho virato mure a destra, mentre B ha proseguito e ha virato molto dopo. Poco dopo la virata il vento ha ruotato a destra di circa 10 gradi e così io mi sono trovato in layline, Ho iniziato a stringere molto perché col salto di vento potevo raggiungere la boa senza ulteriori virate, ero sui 40 gradi di reale, mentre B si è trovato oltre layline e ha poggiato.
Quando sono entrato nella zona, mi sono girato e ho visto B almeno una mezza lunghezza dietro la mia poppa, più poggiato di me.
Al momento di girare la boa ho visto la prua di B tra me e la boa e ho interrotto la poggiata, e l’ho protestato.
Non c’e’ stato contatto (oppure c’e’ stato contatto, senza danni, o c’e’ stato contatto con danni, specificare il danno)
A sua volta il protestato farà una esposizione dei fatti secondo il suo punto di vista.
Da evitare: atteggiamento di sufficienza nei confronti dell’ altra parte o del CpP; alzare la voce, insultare., anche velatamente.
Non racontar balle, soprattutto. Una versione dei fatti dettagliata serve anche a questo: se la vs versione è dettagliata, e ve la faranno ripetere a iosa, se è veritrera non andrà mai in contraddizione, non cambierà versione con l’ andare dell’ udienza. Una versione poco dettagliata è meno credibile; se poi varia, ciao.
Testimoni: intanto che siano credibili. Potete portare anche un membro della Vs stessa barca, ma evidentemente è meno credibile della testimonianza a Vs favore di una barca che sta lottando con voi per il punteggio finale. Un testimone va interrogato prima dal CpP, poi controinterrogato prima dalla parte opposta, e dopo da chi lo ha chiamato. Se il testimone chiamato dalla Vs controparte inizia a chiacchierare con la controparte prima che lo abbiate controinterrogato voi, con garbo fate presente al CpP che la procedura non è corretta, che tocca a voi controinterrogare il testimone per primo; e se nel frattempo l’ altra parte ha fatto una domanda dentro la quale c’era la risposta che si aspetta, fatelo notare al CpP. Questo farà diminuire la valenza del testimone, e anche della parte che lo ha chiamato.
Prove fotografiche, filmati. Il CpP li esamina sempre volentieri, e sempre con cautela. (differenze di prospettiva, profondità di campo, e soprattutto: chi mi dice che il filmato che mi fai vedere era proprio quella prova, in quel momento?). Tocca alla parte che porta la prova provvedere anche a tutto il supporto tecnico per la visualizzazione della prova. Se manca, chiedete un breve rinvio dell’ udienza per organizzarvi.
Decisioni: la protesta potrebbe risolversi con un nulla di fatto, o con una parte o entrambe DSQ, non importa il protestante o il protestato. Fatevi ben spiegare la regola applicata, che per la prossima volta fa comodo.
Se non siete d’accordo sull’ applicazione della regola, con garbo, fatelo notare, e discutetene pure liberamente presentando il vs punto di vista. Garbo e umiltà; sicuro che il UdR ne sa più di voi (….ma non è detto, errare humanum est…)e cercate di uscirne soddisfatti; magari penalizzati, ma almeno sapendo chiaramente il perché.
Se non siete “creduti” nella Vs versione dei fatti, da cui la decisone non conforme alle Vs aspettative, tenete in considerazione una cosa: non è che la giuria vi ha considerato un contaballe, e l’altra parte no (a meno di chiare contraddizioni) ma rendetevi conto che voi raccontate un fatto sulla base delle VOSTRE percezioni, alle quale credete ciecamente e in buona fede, ma i fatti possono, in realtà, non essere esattamente come credevate. Un angolo di visuale diverso, una maggior attenzione a qualcos’altro che stava accadendo in quel momento… pochi gradi, pochi metri, e cambia il film.
Altre domande?
Vado a mangiare. Ciao
Prendo spunto dall'ultimo paragrafo: io lo so, ma forse qualcuno vorrebbe sapere come si ricorre in appello se non si é soddisfatti della decisioni, e quali sono i limiti operativi della giuria d'appello.....
Ciao e grazie del 'manuale per l'uso' anche da parte mia.....
Un grazie a Sailwiz... io sto copincollando e ne uscirà un bel regolamento di regata romanzato.
E' bello da leggere anche per chi di regolamento già ne capisce qualcosa perche' tramuta le regole in considerazioni pratiche.
Grazie davvero.
Suzuki
Aggiungo o sottolineo una cosa che ho imparato dagli UDR. Non dimenticate i ruoli.
VOI SIETE I REGATANTI... LORO GLI UFFICIALI DI REGATA. Non dimenticatelo mai. Loro ci tengono da morire al loro ruolo, danno anima e corpo in modo volontario e spassionato. ESPONETE SOLO I FATTI... NON tirate le conclusioni, non suggerite quale regola applicare, esponete solo i fatti reali senza fronzoli. Piu' fronzoli ci sono ...piu' rischiate di inciampare sulle vostre scotte. Loro le regole le sanno e' il loro pane quotidiano, e voi siete li per vederle applicate.
Altra cosa poco simpatica che ho visto spesso. Quando entrare in sede di giudizio anche se un membro e' vostro cugino o amico di club, salutatelo con rispetto e non date confidenza a nessuno. Mettereste in imbarazzo tutto il comitato.
Non fate gli spiritosoni, al di la' della scrivania investiti nel loro ruolo di giudicanti... ehhhh si sentono un attimo superiori. Lascimoglielo credere.
Ultima cosa e chi fa regate da un po' lo sa. I giudici, i comitati di regata volta e gira sono sempre quelli.
Prima o poi ve li ripigliate sulle costole. Comportatevi seriamente, serenamente e cordialmente.
Ringraziate sempre e comunque anche per un DSQ... e ricordate che sono li per farvi divertire.
Scusa Sailwiz per la lungaggine.
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
....ESPONETE SOLO I FATTI... NON tirate le conclusioni, non suggerite quale regola applicare,
Sarò breve
: RR 61.2 c)
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Vorrei segnalare questa problematica: siamo tutti grati a sailwiz che ci insegna qui come non pestare delle m...e in regata e in sala udienze, facendoci conoscere il punto di vista di quelli dall'altra parte del tavolo, ma questo non ci esime assolutamente dal conoscere il regolamento, anzi, per comprendere ciò che ci segnala, dovremmo conoscerlo a menadito
.
Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Prendo spunto dall'ultimo paragrafo: io lo so, ma forse qualcuno vorrebbe sapere come si ricorre in appello se non si é soddisfatti della decisioni, e quali sono i limiti operativi della giuria
ci risponde a questo quesito?