Puntare non vuol dire cazzare. Es: Puntare la volante su un frazionato, volanti strutturali, si riesce farlo anche a mano, poi se serve si cazza. La terminologia è un'opppppinione.-
Senza dubbio Einstein è un gran svergolatore
ma lo fa con perizia.
Le barche non sono tutte uguali, le barche più veloci necessitano di minor svergolamento.
Ci sono tipologie di armo dove svergolare troppo è deleterio e tipologie dove è essenziale.
Sulla carta svergolare è conveniente perchè abbassi il centro velico e riesci a mantenere un buon angolo di incidenza della parte bassa della randa, ma nella realtà spesso conviene una bella vela piatta con scotta ben cazzata, carrello che scarrella su e giù e magari anche vang cazzato che collabora nella flessione della parte bassa dell'albero e controlla lo svergolamento se laschi scotta, mantenendo le balumine parallele e un bella ala rigida che non sbattocchia.
Credo bisogna contestualizzare la cosa, riferirla al mezzo e alla situazione. La risposta unica non è sufficiente.
Penso che anche Einstein sarà d'accordo.
della serie 'la vela secondo me':
(prendendo la bolina come andatura)
cazzo la drizza, il grasso si sposta sverso la balumina
cazzo la base,il grasso diminuisce sulla base e sale verso l'alto
cazzo il vang, riduco il grasso generale
cazzo il paterazzo, svegolo in alto,smagrisco la catenaria del genoa ma comunque un grasso in alto me lo ritrovo (compenso con il vang)
con la stessa quantita' di scotta e quindi la randa piu' magra in generale, sposto il carrello sottovento per diminuire lo sbandamento ed avere un passaggio dell'aria piu' lineare tra genoa e randa...
se vado al lasco, mollo il paterazzo, per avere un maggior svergolamento della randa in alto e mollo un po' di vang per alzare il boma e rendere la vela piu' 'piena'
la base di solito non la tocco perche' non l'ho ancora riportata bene in pozzetto, quindi parto con una reglazione standard a seconda se volgio la randa piu potente o piu' magra (a seconda del vento)
tralasciando che il 50% delle mie considerazioni sono fatte su una randa che spancia parecchio per via dell'eta', quante me ne correggete?
Stiamo parlando di regolazioni riguardanti una barca a tutta randa con vento teso e mare formato, non con vento moderato e mare calmo; quindi se si vuol creare il presupposto di avere sempre una parte della vela che porta correttamente non c'è alternativa allo svergolamento, altrimenti ci si dovrà rassegnare ad una vela che porta e non porta, con tutte le conseguenze del caso.
Per la cronaca, la foto da me postata sopra si riferiva ad un Melges32.
ciao
Citazione:SoulSurfer ha scritto:
della serie 'la vela secondo me':
(prendendo la bolina come andatura)
cazzo la drizza, il grasso si sposta sverso la balumina
cazzo la base,il grasso diminuisce sulla base e sale verso l'alto
cazzo il vang, riduco il grasso generale
cazzo il paterazzo, svegolo in alto,smagrisco la catenaria del genoa ma comunque un grasso in alto me lo ritrovo (compenso con il vang)
con la stessa quantita' di scotta e quindi la randa piu' magra in generale, sposto il carrello sottovento per diminuire lo sbandamento ed avere un passaggio dell'aria piu' lineare tra genoa e randa...
se vado al lasco, mollo il paterazzo, per avere un maggior svergolamento della randa in alto e mollo un po' di vang per alzare il boma e rendere la vela piu' 'piena'
la base di solito non la tocco perche' non l'ho ancora riportata bene in pozzetto, quindi parto con una reglazione standard a seconda se volgio la randa piu potente o piu' magra (a seconda del vento)
tralasciando che il 50% delle mie considerazioni sono fatte su una randa che spancia parecchio per via dell'eta', quante me ne correggete?
In rosso ti evidenzio i concetti sbagliati, le risposte sono già presenti negli interventi degli adv più esperti
Citazione:einstein ha scritto:
Stiamo parlando di regolazioni riguardanti una barca a tutta randa con vento teso e mare formato, non con vento moderato e mare calmo; quindi se si vuol creare il presupposto di avere sempre una parte della vela che porta correttamente non c'è alternativa allo svergolamento, altrimenti ci si dovrà rassegnare ad una vela che porta e non porta, con tutte le conseguenze del caso.
Per la cronaca, la foto da me postata sopra si riferiva ad un Melges32.
ciao
Si ma tu sai bene quanto sia utile analizzare il comportamento del piano velico totale con la randa che fa da flap. Quando lasco randa riduco la freccia (il 'camber') della corda totale del piano velico.
E nelle barche prive di paterazzo? Devi rivalutare lo svergolamento o no? Il discorso unico vale poco.
Nei miei discorsi nessun riferimento specifico alla randa del melges senz'altro ben trimmata.
Soulsurfer ci stai prendendo per il posteriore? Tiger è così buono da risponderti io no, sono vecchio e rabbioso! Se veramente pensi quello che scrivi ti consiglio di prendere qualche libro e di studiare. Adesso divento più bonario, dopo tutto quello che ti è stato detto o non abbiamo saputo spigarci o non hai capito nulla. La vela è un'opppppinione.-
Soulsurfer, secondo me (può essere sbagliato, perchè devi provare per mare con la tua barca e le tue vele), una randa spanciata e vecchia (come tu sostieni) con venti sostenuti non c'è altro da fare che prendere una mano di terzaroli (forse anche due), ciò per smagrirla (non tanto per ridurre tela); inoltre a prua che vela metti con ventone ??? Non guardare altre barche con buoni teli che vanno di tutta randa e fiocco (vari fiocchi a seconda della intensità del vento): altri mondi, altre prestazioni, altre regolazioni. Guardati i fatti tuoi (se vuoi prendere come esempio barche da regata, va bene pure ma fino ad un certo punto: con la tua rischi poi di farti male). Inoltre sempre di bolina con ventone, se il carrello ti giunge a fine corsa ed inizi a filare scotta randa, solo lì inizi ad agire di vang (che in tal caso sostituisce il lavoro che farebbe il carrello di bolina, mantenendo il boma all'altezza desiderata e non facendolo sbattere). Ueeee sia intesi è solo un consiglio, non conoscendo il tuo barchino come va per mare.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Stiamo parlando di regolazioni riguardanti una barca a tutta randa con vento teso e mare formato, non con vento moderato e mare calmo; quindi se si vuol creare il presupposto di avere sempre una parte della vela che porta correttamente non c'è alternativa allo svergolamento, altrimenti ci si dovrà rassegnare ad una vela che porta e non porta, con tutte le conseguenze del caso.
Per la cronaca, la foto da me postata sopra si riferiva ad un Melges32.
ciao
Si ma tu sai bene quanto sia utile analizzare il comportamento del piano velico totale con la randa che fa da flap. Quando lasco randa riduco la freccia (il 'camber') della corda totale del piano velico.
E nelle barche prive di paterazzo? Devi rivalutare lo svergolamento o no? Il discorso unico vale poco.
Nei miei discorsi nessun riferimento specifico alla randa del melges senz'altro ben trimmata.
Si Leandro, concordo con te che non tutte le barche sono armate allo stesso modo e quindi hanno sistemi diversi di regolazione; alla fine però, poiché le problematiche sono comuni, lo saranno anche le risposte e si cercherà di arrivare al medesimo risultato, pur per strade diverse.
Detto questo, ritengo che un buon svergolamento sia il miglior compromesso in presenza di sbandamento, beccheggio, momento di imbardata orziera, onde, raffiche, aria sporca ecc.
Cazzando bene la scotta con carrello sottovento, si riduce drasticamente lo svergolamento e con questo la tolleranza di avere parte della vela che porta.
ciao
Citazione:SoulSurfer ha scritto:
cazzo la drizza, il grasso si sposta sverso la balumina
Questa a tiger era sfuggita
e così mi sembra che tu abbia fatto l'en plein.....
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:SoulSurfer ha scritto:
quando scarrello sottovento, noto un po' di turbolenza a meta' randa, come se nonostante tutto il flusso fosse solo nella balumina..
come posso eliminarlo?
Questa è una randa regolata per 16/17 nodi reali:
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Carrello appena sopra il centro, moderata tensione di scotta per permettere un buon svergolamento, paterazzo ben teso.
ciao
Einstein, scusa se mi permetto, questa randa non è proprio regolata alla perfezione, secondo me. Certamente qui si entra in altri discorsi (prestazioni e velocità) che non possono riguardare chi va a spasso per mare con barchini non proprio da regata, senza equipaggio e con mutande (no vele).
Citazione:volapiuk ha scritto:
Einstein, scusa se mi permetto, questa randa non è proprio regolata alla perfezione, secondo me.
Tu come la regoleresti per quell'intensità di vento?
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:volapiuk ha scritto:
Einstein, scusa se mi permetto, questa randa non è proprio regolata alla perfezione, secondo me.
Tu come la regoleresti per quell'intensità di vento?
dipende dalla barca e condizioni di vento e mare e equipaggio e stato delle vele e sbandamento e ecc...
<< Carrello appena sopra il centro, moderata tensione di scotta per permettere un buon svergolamento, paterazzo ben teso >>. Probabilmente farei come hai scritto.
Però noto dalla foto che non è perfetta (guarda la foto), secondo me.
attenzione Einstein farei come hai scritto con quella barca e quella randa, sia intesi, eh ... poi è tutto da vedere, regolarzioni al mm, ecc ... ma la randa non è regolata in modo perfetto (foto).
con vento fresco uso la randa come dice einstein, mollando solo carrello spesso si ottiene l'effetto contrario perchè lo spostamento di questo sottovento provoca una maggiore tensione alla scotta randa (in quanto l'attacco della scotta sul boma si allontana dalla verticale sul trasto della randa) con la conseguenza di chiudere la balumina. meglio lavorare (mollare) di scotta, così si è certi che la balumina si apre in alto.
domanda per einstein e c.,
dato che sono anche io uno svergolatore, spesso per andare dietro ai tell tale della balumina e vederli distesi belli all'unisono dalla penna alla bugna, mi accorgo di spostare molto sopravento il carrello e magari lascare troppo la randa. Sono sempre combattuto tra il flusso d'uscita della balumina e il 'quanto cazzare' la randa, dato che per andare dietro ai filetti talvolta mi accorgo di essere ragionevolmente troppo lasco col boma rispetto alla mezzeria. A chi devo dare la precedenza? (aggiungo che la randa è in dacron e vecchiotta e la barca ha una randa generosa e piccolo fiocco 100%. Grazie,Ciao
Di seguito altre foto della stessa barca (Melges32) a diverse intensità di vento a scalare:
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13/14 nodi
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9/11 nodi
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6/7 nodi
Da notare lo svergolamento sempre più ridotto e la vela sempre più potente.
Con venti più o meno leggeri (4-8/9 nodi reali), quelli che prediligo, anche se sembra meno intuitivo, si naviga con meno svergolamento che con vento moderato e forte.
Con mare calmo la randa sarà molto cazzata, col filetto stecca alta in stallo per l'80% del tempo, paterazzo morbido per dare alla randa buona profondità, carrello sopravvento quel tanto da tenere il boma in mezzeria. Questa regolazione si usa fino a 8/9 nodi di vento reale, quando la barca è in massima potenza.
Oltre i 9 nodi si comincia già a ridurre la potenza in eccesso, cazzando paterazzo e svergolando un po' la balumina, il filetto superiore stallerà per il 40% del tempo. Se il timoniere fa un po' fatica a portare la barca, si lasca scotta per svergolare un po' di più (vedi foto 9/11 nodi).
Con vento moderato (10/14 nodi), carrello al centro o appena sopravvento con moderata tensione in balumina. Oltre i 14 nodi vedi interventi precedenti.
Anche se quanto detto si riferisce ad un Melges32, credo che in linea di massima queste regolazioni si possano adattare a buona parte della flotta in circolazione.
ciao
Citazione:tiger86 ha scritto:
Citazione:SoulSurfer ha scritto:
della serie 'la vela secondo me':
(prendendo la bolina come andatura)
cazzo la drizza, il grasso si sposta sverso la balumina
cazzo la base,il grasso diminuisce sulla base e sale verso l'alto
cazzo il vang, riduco il grasso generale
cazzo il paterazzo, svegolo in alto,smagrisco la catenaria del genoa ma comunque un grasso in alto me lo ritrovo (compenso con il vang)
con la stessa quantita' di scotta e quindi la randa piu' magra in generale, sposto il carrello sottovento per diminuire lo sbandamento ed avere un passaggio dell'aria piu' lineare tra genoa e randa...
se vado al lasco, mollo il paterazzo, per avere un maggior svergolamento della randa in alto e mollo un po' di vang per alzare il boma e rendere la vela piu' 'piena'
la base di solito non la tocco perche' non l'ho ancora riportata bene in pozzetto, quindi parto con una reglazione standard a seconda se volgio la randa piu potente o piu' magra (a seconda del vento)
tralasciando che il 50% delle mie considerazioni sono fatte su una randa che spancia parecchio per via dell'eta', quante me ne correggete?
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ho vinto vero??
ahaha
per grasso io intendo quella parte della MIA randa che non ha una forma lineare..
facciamo conto di prendere un lenzuolo triangolare e di tirarlo da tutti e 3 i lati, per stenderlo il piu' possibile e renderlo, concedetemi il termine 'rigido', lascia stare le condizioni del mare..
sicuramente delle incorrettezze le ho dette, ma volevo rendere l'idea di che mutanda ho e delle condizioni che si creano quando facio una o l'altra manovra...
Citazione:ricky67 ha scritto:
domanda per einstein e c.,
dato che sono anche io uno svergolatore, spesso per andare dietro ai tell tale della balumina e vederli distesi belli all'unisono dalla penna alla bugna, mi accorgo di spostare molto sopravento il carrello e magari lascare troppo la randa. Sono sempre combattuto tra il flusso d'uscita della balumina e il 'quanto cazzare' la randa, dato che per andare dietro ai filetti talvolta mi accorgo di essere ragionevolmente troppo lasco col boma rispetto alla mezzeria. A chi devo dare la precedenza? (aggiungo che la randa è in dacron e vecchiotta e la barca ha una randa generosa e piccolo fiocco 100%. Grazie,Ciao
ricky67 la domanda è molto bella (ma attenzione hai commesso qualche errore nel formularla) .... una bella risposta a questa bella domanda secondo me, qui in questo forum, solo poche persone te la sanno dare (probabilmente anche io, ma su certe cose sono geloso) ... in ogni caso vederlo dal vivo è sicuramente meglio.