Limite utilizzo paranco scotta randa
#1
Leggendo due recenti discussioni dove ci si chiede se sia possibile utilizzare la randa alla tedesca con 4 winches (2 sui paramare e 2 sulla tuga) mi sono chiesto se sia possibile usare la scotta randa con il sistema del paranco nel pozzetto su ... una barca a caso, diciamo un GS 45 JV (quelli prodotti dal 2004 al 2009).

Io attualmente uso con soddisfazione la scotta "in mano" nel pozzetto con un sistema che a dire tanto dovrebbe essere 4 a 1 ... che poi è quello originale Dufour. La scotta la si blocca con un bozzello Harken provvisto di supporto per strozzatore fissato di fronte alla colonnina del timone.

[Immagine: .]

[Immagine: .]

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Avendo visto molti GS 45 JV con 4 winches e la scotta randa rimandata in tuga, mi sono chiesto se non fosse possibile replicare lo stesso sistema. Mi è sempre stato risposto che il problema erano i carichi in gioco perchè la Randa del 45 era molto più grande.

Ho voluto fare il calcolo sul sito della Harken con 20 nodi di vento:

Dufour 40

[Immagine: .]

Grand Soleil 45

[Immagine: .]

Possibile che questa differenza mi costringa all'acquisto di due Winch o a manovrare la scotta sulla tuga?

Dopotutto, con il paranco, mi rimarrebbe comunque la possibilità di manovrare dalla tuga con il winch. Magari prima di spendere 4000 Euro di Winch conviene provare ... cosa può costare un paranco e la scotta più lunga?
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#2
ricontrolla, hai sbagliato la misura della x
"per ottenere le giuste risposte bisogna porre le giuste domande"
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#3
questa formulina tiene conto della balumina (stranamente, molto stranamente a denominatore) e considera il carico come lineare rispetto a superficie al quadrato per velocita del vento al quandrato.
e' un modo un po strano che non tiene (almeno che non sia una modalita statistica che fa parte del numerello 0,02..) conto del momento raddrizzante della barca

in soldoni , ammesso che la formulina sia giusta.. ce la fai a tirare 600 kg magari con una mano sola?
io non ce la fo ora e non ce la facevo nemmeno da giovane.. comunque nel caso tu ce la facessi.. non puntare i piedi sul pozzetto mentre belin che finisci di sicuro in una cuccia.
amare le donne, dolce il caffe.
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#4
Mi sembra che sia il caso di specificare qual'è il circuito di scotta della randa detto "alla tedesca", perché c'è confusione con il sistema rinviato ad un winch sulla tuga, spesso ma non necessariamente con trasto nello stesso posto ed altri sistemi "home made" che non hanno le stesse caratteristiche.
Il circuito è quello del First 40.7, per citare una barca molto diffusa fra le prime ad averlo adottato di serie.
Lo schema è quello descritto come "Sistema 2:1 Admiral's Cup con winch dedicato" che si può vedere sul sito Harken fra [hide]i sistemi di scotta randa[/hide].
Gli altri sistemi sono elencati nelle stessa pagina, con altri nomi, e non vanno confusi.
Viene utilizzato ormai su moltissime barche, anche di dimensioni inferiori ai 40 piedi. I vantaggi fondamentali (in regata, a spasso ognuno pensi ai vantaggi suoi... 19) sono controllo della scotta possibile da sopravento o sottovento in modo semplice e sicuro (col paranco in fondo al pozzetto è meglio? La mia schiena non la pensa così...), carrello sul trasto sempre molto scorrevole grazie alla distribuzione del carico su più punti del circuito, possibilità di aiuto nel recupero della scotta (tipicamente nel passaggio da andatura di poppa a bolina ) da parte di un altro membro dell'equipaggio che agisce sulla diagonale in discesa dalla trozza. Il difetto di avere due winch dedicati si supera con due stopper a ridosso dei verricelli lungo i lati della scotta sulla coperta, vicino . L'utilità di questo sistema dipende anche dalla superficie della vela, nelle barche moderne le rande hanno superfici importanti, pari o superiori ai fiocchi, in quelle datate il genoa è preponderante e la randa è più economicamente gestibile con un paranco, data la ridotta superficie.
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
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#5
(17-11-2014, 17:07)sailor13 Ha scritto: ricontrolla, hai sbagliato la misura della x

Grazie Sailor13. Se interpreto correttamente la X è la distanza dalla trozza (3) all'attacco della scotta sul boma (7). Essendo per entrambe le barche l'attacco della scotta in varea o giù di li, ho reinserito i dati e mi sono venuti valori di 10 volte superiori!!! In ogni caso entrambi, con buona approssimazione, simili. Ovvero, se ce la facev con il Dufour 40 ho il sospetto che ce la faccia anche con il GS 45 ...

Però penso a ZK, che se non ce la faceva con 600 Kg, figurati con 6000 Kg!!!

Klaus, io come sistema randa alla tedesca intendevo proprio il sistema definito Admiral's Cup dalla Harken. Grazie della spiegazione.

A questo punto lo ammetto: non ci capisco una beata fava.
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#6
Eppure a guardare qui la X l'ho interpretata giusta:

http://www.maurofornasari.com/tecnica/carichi.htm

[Immagine: http://www.maurofornasari.com/tecnica/senj.gif]
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#7
Col paranco opportunamente demoltiplicato in linea teorica puoi gestire anche la randa di esimit. La fregatura sta nel fatto che i paranchi convtanti passaggi (diciamo oltre 1:5) tendono a scorrere male, a generare attriti, a non essere "brillanti" quando si tratta di lascare in fretta. A questo aggiungici che una barca con una X (quella della formula) di 6 metri necessiterebbe, con una veloce 1:6, di almeno 50 metri di scotta (solo per la veloce) che mentre vai di bolina devi trovare il modo ti tenere in ordine in pozzetto. Mentre vai in poppa invece hai 50 metri di scotta che magari con poco vento impediscono al boma di rimanere aperto semplicemente perché pesano.
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#8
Vabbè, insomma, se mai dovessi trovare la mia "metà" in un GS 45 JV con 4 winch, dovrei per forza installare gli altri due, a meno di non correre alla tuga per manovrare la scotta di randa, mentre invece, di bolina, in caso di raffica, ho la scotta del carrello.
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#9
Scusa, rileggendo, tu ora usi con soddisfazione quel paranco 1:5 su un 40 piedi? Senza un altro paranco per la ridotta??
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#10
No, senza nulla ... come hai fatto il conto 1:5?

Stiamo parlando di 600/700 Kg della formula con 20 nodi ... poi riduco (se non l'ho già fatto da un po') e la superficie e le leve cambiano.

L'unica menata è un po' di scotta che gira tra i maroni in pozzetto e ... si, ti do ragione, con poco vento alle portanti il boma tende ad essere richiamato in pozzetto.
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#11
Fossero anche solo 500 kg, con un 1:5 dovresti tirare almeno 100kg (di piú con gli attriti e allungamenti vari da assorbire).
In barca, mantenendo anche da seduti un certo sforzo isometrico per non rotolare ad ogni onda o raffica, se sei Hulk e mentre belin non guardi la vela, riesci a cazzare forse al massimo 50kg...
Qualcosa non torna...
Mica hai la randa avvolgibile??
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#12
Guardando meglio hai un paranco superiore ad 1:5 ma non riesco a vedere dove finisce la scotta, quindi almeno 1:6 (ma le considerazioni sui carichi cambiano poco)
[b]Rock On Sail Fast!![/b]
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#13
Ma va! Che randa avvolgibile! Vabbè, ma il carico è demoltiplicato no? Altrimenti il Paranco che ci stà a fa? Però se tanto mi da tanto 1:5 vorrebbe dire che su 600 Kg, ne devo comunque tirare 1/5, più di 100Kg!!! Non sono tanto forte ... i conti non Piccoletto.
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#14
La forza massima controllabile per un uomo normale e' di 25kg
Oltre non si chiama più regolazione e' solo un cazza la randa dove
La forza può arrivare a 50.
In tal senso.... Quando bisogna lascare su una raffica se non c'è' trasto
Può essere dura ma esistono sistemi di sblocco.
amare le donne, dolce il caffe.
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#15
Francesco con i soldi che risparmi mettici i due winch dedicati e non "inventarti" nessun rinvio in tuga... però è strano che non ci siano.

Non è che il GS45 in questione ha un circuito sdoppiato con i due bozzelli sul trasto da poter così usare i winch del genoa? (non sò se mi sono spiegato)
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#16
Kawua, ci sono due configurazioni per la scotta randa del GS45. Quello con 4 Winch totali (2 in tuga e due in pozzetto) prevede la regolazione della scotta della randa dai due winch sulla tuga.

[Immagine: .]

In questa foto si vede bene che sul carrello del trasto c'è un violino che rimanda la scotta ad un winch sulla tuga.

Quella in question non è lei ma è simile.
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#17
La forza è un'opppppinione.91
A vent'anni non riuscivo a piegarlo nemmeno con due mani, ora a 65 sono più forte cè la faccio con due dita.Smiley4Smiley4Smiley4Smiley4
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#18
Anch'io ero nella stessa situazione in foto e ho apportato queste modifiche:
[hide]
.jpg   tedesca2.jpg (Dimensione: 134,72 KB / Download: 171) [/hide]

Naturalmente il gioco è condizionato dalla posizione dei winches poppieri come in figura (a portata timoniere, come pure gli stoppers).
Devi acquistare un po' di bozzelli, far applicare due anelli in prossimità trozza, ancoraggio sulle lande, due deviatori da ponte Antal, due stoppers e vvvvai.

ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#19
Einstein, interessante ... certo, come si dice in altra discussione, se sei solo a manovrare, con un winch per lato devi fare un bel po' di cose insieme.
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#20
(17-11-2014, 23:56)francesco72 Ha scritto: Einstein, interessante ... certo, come si dice in altra discussione, se sei solo a manovrare, con un winch per lato devi fare un bel po' di cose insieme.

Non più di tanto, devi solo ricordarti di chiudere lo stopper randa sopravvento, per liberare il winch, prima di virare; il resto è ordinaria amministrazione.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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