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voglio montare il cicalino delle spie motore che non avevo, l'impianto è a 12V il cicalino ha solo due fili le spie sono le 3 classiche su,ogni alimentazione devo montare un diodo? che tipo e taglia ?
Grazie di ogni suggerimento
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Ciao,
Puoi utilizzare diodi 1N4007 (1A-1000V), per pressione Olio e Temperatura motore, riguardo l'alternatore dovresti indagare se hai un contatto pulito (su alternatori più recenti) oppure se la spia esistente è collegata su di una belin dello statore indotto, in questo caso la corrente che attraversa la lampada spia potrebbe essere utilizzata per la prima eccitazione ed in base al buzzer che utilizzi andresti a variare questa corrente.
buon lavoro
L'ottimismo è solo carenza di informazioni...
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01-01-2019, 13:15
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-01-2019, 13:15 da Wally.)
Grazie, la spia dell'alternatore viene alimentata dall'regolatore di tensione, o meglio tutti i fili dell' alternatore vanno al regolatore il motore è un Ruggerini mm191 uno degli ultimi prodotti e matricolizzato nel 2003
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In genere il cicalino avverte solamente di problemi alla pressione dell'olio e alla temperatura dell'acqua; non viene collegato all'alternatore che, invece, ha la sua spia collegata al circuito di eccitazione.
I sensori di T e p sono degli interruttori che, se hanno un polo solo, chiudono un contatto verso massa o, se sono isolati e hanno due poli, mettono in contatto i due poli; non c'è nessun bisogno di diodi.
Devi collegare il positivo del cicalino ad un positivo attivato dalla chiave motore e il negativo a tutti i sensori in parallelo. Se i sensori sono isolati, metti il loro polo libero a massa.
Daniele
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Ti allego un particolare dello schema elettrico della mia barca, praticamente i tre diodi realizzano un OR sul ritorno a massa del cicalino. Al verificarsi di un allarme si accende la relativa spia e il cicalino suona. I diodi possono essere della serie . già detto.
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01-01-2019, 19:30
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-01-2019, 19:44 da danielef.)
(01-01-2019, 19:14)giallok Ha scritto: Ti allego un particolare dello schema elettrico della mia barca, praticamente i tre diodi realizzano un OR sul ritorno a massa del cicalino. Al verificarsi di un allarme si accende la relativa spia e il cicalino suona. I diodi possono essere della serie . già detto.
[hide][/hide] Sono perfettamente d'accordo con te che se esiste una spia per ogni sensore occorrono i diodi per evitare che si accendano tutte indipendentemente dal sensore.
Nel mio motore c'è una sola spia in parallelo al cicalino e quindi i diodi non servono; ovviamente dipende un po' dai gusti del progettista!
Interessante il modo di collegare il cicalino al circuito di eccitazione dell'alternatore; ci farò un pensiero!
Comunque nello schema che presenti c'è qualcosa che non mi quadra perché l'interruttore termico è N.A. (normalmente aperto) mentre l'interruttore olio è N.C. (normalmente chiuso) e sono entrambi collegati allo stesso modo al negativo del cicalino; apparentemente si contraddicono a vicenda!
A meno che quel misterioso "WK" non risolva la contraddizione!
Daniele
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Daniele, il sensore olio (WK sta per Warning Kontact) è N.C. a motore spento, non appena l'olio va in pressione il contatto si apre, viceversa lo switch termico è N.A. e si chiude solo quando la temperatura rilevata sul monoblocco del motore supera la temperatura di allarme.
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(01-01-2019, 20:01)giallok Ha scritto: Daniele, il sensore olio (WK sta per Warning Kontact) è N.C. a motore spento, non appena l'olio va in pressione il contatto si apre, viceversa lo switch termico è N.A. e si chiude solo quando la temperatura rilevata sul monoblocco del motore supera la temperatura di allarme. Chiarissimo! Come avrei dovuto capire sin dall'inizio il circuito non ha contraddizioni e fa il suo dovere!
Buon anno a tutti!
Daniele
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Finalmente sono riuscito a ridimensionare il circuito attuale che è un pò diverso dall'altro in quanto usa un converitotre per creare due contatti dagli strumenti di P e T ed il buzzer che ha due alimentaziononi invece io ne ho una sola ma credo che non ci siano grosse differenze a dove metto i diodi, ciò che è interessante è che l'alternatore non è sotto cicalino, perchè? gi vario la tensione e quindi la carica o perchè per filosofia è un problema ma meno grave rispeto P e T?
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(03-01-2019, 01:36)Wally Ha scritto: Finalmente sono riuscito a ridimensionare il circuito attuale che è un pò diverso dall'altro in quanto usa un converitotre per creare due contatti dagli strumenti di P e T ed il buzzer che ha due alimentaziononi invece io ne ho una sola ma credo che non ci siano grosse differenze a dove metto i diodi, ciò che è interessante è che l'alternatore non è sotto cicalino, perchè? gi vario la tensione e quindi la carica o perchè per filosofia è un problema ma meno grave rispeto P e T? L'allegato è illeggibile, forse più che le dimensioni dovresti aumentare la definizione.
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Se le aumento non me lo lascia allegare, come si potrebbe fare?
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(03-01-2019, 09:06)Wally Ha scritto: Se le aumento non me lo lascia allegare, come si potrebbe fare? E' un immagine ? Prova ad allegare un pdf
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Peggio ik limite è 4kb e io no n riesco a scendere sotto i 30, mah riproverò
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(03-01-2019, 11:11)Wally Ha scritto: Peggio ik limite è 4kb e io no n riesco a scendere sotto i 30, mah riproverò O passi a Tapatalk (da smartphone) o utilizzi un hosting esterno oppure, se credi, mandala a me via email che te la posto io.
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Allora... nonostante la figuraccia con i NA e NC che avrei dovuto capire subito, intervengo ancora su una questione generale.
Alla fine penso che la logica dietro lo schema degli allarmi del mio vecchio Perkins del 1977 sia il migliore compromesso tra efficienza e semplicità; tutto il necessario evitando il superfluo che può rompersi oppure dare segnali ridondanti. Come al solito e al contrario del pensiero comune, penso che i nostri vecchi "nonni" tecnici le cose le facevano con molta saggezza.
1) cicalino ben udibile e attivato solamente da p o T e NON dall'alternatore. Questo perché mentre un'anomalia in p e T richiede un immediato spegnimento del motore per accertarne la causa ed evitare danni irreversibili, la non carica dell'alternatore non lo richiede. Pensate, per esempio, al semplice caso in cui il minimo sia così basso da non mettere in carica l'alternatore e tutti conosciamo la favola di "al lupo, al lupo".
2) unica lampadina in parallelo al cicalino (quindi inutilità dei diodi); è giusto che oltre ad un segnale acustico ci sia anche un segnale visivo per una situazione di serio allarme ma differenziare i casi non serve perché gli indicatori dei valori reali di T e p mostreranno dov'è il problema.
3) altra lampadina che avvisa che l'alternatore non sta caricando. Ovviamente è bene saperlo!
...e abbiate venia: "non sparate sul pianista" o, meglio, sui vecchi come me!
Daniele
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-01-2019, 17:12 da giallok.)
(03-01-2019, 15:04)danielef Ha scritto: Allora... nonostante la figuraccia con i NA e NC che avrei dovuto capire subito, intervengo ancora su una questione generale.
Alla fine penso che la logica dietro lo schema degli allarmi del mio vecchio Perkins del 1977 sia il migliore compromesso tra efficienza e semplicità; tutto il necessario evitando il superfluo che può rompersi oppure dare segnali ridondanti. Come al solito e al contrario del pensiero comune, penso che i nostri vecchi "nonni" tecnici le cose le facevano con molta saggezza.
1) cicalino ben udibile e attivato solamente da p o T e NON dall'alternatore. Questo perché mentre un'anomalia in p e T richiede un immediato spegnimento del motore per accertarne la causa ed evitare danni irreversibili, la non carica dell'alternatore non lo richiede. Pensate, per esempio, al semplice caso in cui il minimo sia così basso da non mettere in carica l'alternatore e tutti conosciamo la favola di "al lupo, al lupo".
2) unica lampadina in parallelo al cicalino (quindi inutilità dei diodi); è giusto che oltre ad un segnale acustico ci sia anche un segnale visivo per una situazione di serio allarme ma differenziare i casi non serve perché gli indicatori dei valori reali di T e p mostreranno dov'è il problema.
3) altra lampadina che avvisa che l'alternatore non sta caricando. Ovviamente è bene saperlo!
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Daniele
Daniele se ho capito bene, suggerisci di togliere i diodi ma di inserire due lampadine? Lo schema che ho condiviso nasce dal fatto che ho sostituito i vecchi indicatori con i VDO che hanno la lampadina inclusa nello strumento da qui la necessità dei diodi.
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Posto da un pratica libro guida che ho magari vi è utile:
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Semplice e conciso, i contatti avvengono come sul VP MD7A tramite una centralina elettronica acquistata alla S Giorgio di Ge, per le spie ho optato per uno strumento che le racchiude tutte e 3 piú una 4 di ceck motore generale, al limite collegabile al riser nel caso non vada la girante dell acqua ma vedremo se serve.
Domani riapre l'unico vero negozio di componenti elettronici in loco e finisco il quadro, e dovrei riuscire a testare motore e quadro.
Grazie
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(03-01-2019, 17:07)giallok Ha scritto: Daniele se ho capito bene, suggerisci di togliere i diodi ma di inserire due lampadine? Lo schema che ho condiviso nasce dal fatto che ho sostituito i vecchi indicatori con i VDO che hanno la lampadina inclusa nello strumento da qui la necessità dei diodi. Ma no, per carità! Non devi cambiare nulla di un circuito che già hai e funziona bene! Era solo un consiglio per chi eventualmente fa il circuito da capo dove metterei un'unica lampadina di allarme per p e T in parallelo al cicalino e un'altra lampadina sul circuito di eccitazione dell'alternatore (che sicuramente c'è già!) senza fare agire quest'ultimo sul cicalino.
...tre diodi e un foro per lampadina in meno mantenendo tutto quello che è veramente essenziale!
Daniele
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