Ho notato in vari 3d che quando si parla di vele da quartiere di prua ( fatta eccezione per i ben conosciuti fiocchi, genoa e spi simmetrici) si ha difficoltà a comprendersi non appena il discorso si sposta sui vari drifter, mps, gennaker, code 0 e similari. Appare una categoria di vele poco conosciuta dove sembrano non essere ben chiare le caratteristiche e la destinazione di utilizzo.
In realtà, mentre noi tutti siamo alle prese con gli ineliminabili problemi quotidiani, la vela continua la sua evoluzione e questa miscellanea di vele è stata sostanzialmente meglio definita e raggruppata in una specifica categoria:
la grande famiglia degli spi asimmetrici.
Questo raggruppamento è ormai riconosciuto dalle varie istituzioni veliche, non ultima l’ ISAF.
Con lo spirito di dare un piccolo contributo , destinandolo a chi ha interesse all’argomento, provo a fare una descrizione (la più sintetica possibile!) delle fondamentali caratteristiche degli asimmetrici.
Questi sono vele finalizzate ad essere efficaci per un largo range di andature, dalla bolina al lasco largo. Sostanzialmente coprono tutto l’ arco dei 180° di una mura con l’ eccezione del letto del vento (sic!) e del fil di ruota.
Per essere definita un’ asimmetrico la vela deve rispettare le limitazioni di taglio riportate nella successiva figura.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Allo stato dell’ arte vengono riconosciuti 6 tipi di asimmetrici, codificati da code 0 a code 6. Ognuno di essi ha caratteristiche tali da essere principalmente efficace nell’ ambito di specifici range di provenienza e intensità del vento apparente.
Si differenziano infatti per superficie velica totale (maggiore/minore ), caratteristiche di taglio ( grasso/magro ) tessuto utilizzato (nylon/laminato) e grammatura (leggera /pesante).
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Sostanzialmente l’interazione vele/vento e la seguente:
Andature al vento (da bolina al traverso)
Code 0 con vento leggero
Andature a mezza nave (da bolina larga a lasco stretto )
Code 1 con vento leggero
Code 3 con vento medio
Code 5 con vento forte
Andature al portante (da lasco stretto a lasco largo )
Code 2 con vento medio
Code 6 con vento forte
Il set completo è evidentemente destinato a finalità da regata. Un compromesso più che sufficiente per un utilizzo da crociera veloce è, a mio avviso, rappresentato da un code 0, un code 3 e un code 2.
Altre caratteristiche peculiari (valide per tutti ad eccezione del code 0, che vedremo in dettaglio più avanti) sono:
Gli asimmetrici non hanno inferitura. La caduta prodiera infatti è libera, non ingarrocciata a uno strallo, e mantenuta a riva dalla tensione delle cime di mura e di penna.
Vanno murati a pruavia dello strallo principale direttamente su una landa di prua o su un bompresso.
La tensione della caduta prodiera deve poter essere regolabile. Pertanto all’angolo di mura va incocciata una cima (borosa di mura) la quale, attraverso un bozzello, viene di solito rinviata ad uno stopper di tuga per le opportune regolazioni.
Il punto di scotta base degli asimmetrici è normalmente fissato a poppa estrema, dove un bozzello rinvia la scotta ad un winch. E’ buona norma prevedere un barber hauler per chiudere la parte alta della balumina, avanzando il punto di scotta, nelle andature più poggiate.
Per mandare a riva un asimmetrico vengono di solito utilizzate una sacca da lancio a tartaruga o una calza.
La sacca (modalità usata in regata) presenta il vantaggio di poter issare la vela con il fiocco ancora operativo. La calza (utilizzata principalmente in crociera ma anche nelle regate di altura) semplifica l’operazione ma richiede che il fiocco sia ammainato o rollato.
Esistono in commercio dei furler in grado di rollare un’ asimmetrico ma non prevedono la possibilità di regolare la tensione della caduta prodiera (mura fissa). Sono quindi poco indicati per i code 2 e 6 dove la disponibilità di una borosa di mura offre la possibilità di compiere una regolazione importante.
L’abbattura è la manovra utilizzata per cambiare le mura sotto asimmetrico.
Ne esistono due tipi: interna ed esterna.
Per l’abbattuta interna il circuito delle scotte passa a pruavia dello strallo principale e a poppavia della caduta prodiera della vela stessa. Questo significa che durante la manovra l’intera vela dovrà passare tra lo slot definito tra strallo e caduta prodiera. Questa manovra ha il vantaggio della velocità di esecuzione ( è la più utilizzata in regata ) ma presenta criticità per il passaggio nello slot (tanto più probabili tanto più lo slot è limitato).
Per l’abbattuta esterna il circuito delle scotte passa invece a proravia della caduta prodiera così che, durante la manovra, la vela stramberà roteando all’ esterno davanti alla prua. Questa manovra ( più utilizzata in crociera) è di esecuzione più lenta della precedente ma con minori criticità.
In crociera, per semplificare al massimo le operazioni, è possibile, con calza o furler, chiudere la vela per riaprirla ad abbattuta effettuata.
Code 0
Questa vela merita un discorso a parte.
Infatti pur essendo stata ufficialmente inserita nella categoria degli asimmetrici è in realtà un ibrido, con caratteristiche e peculiarità più simili ad un grande genoa leggero.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Il code 0 è l’unico di questa categoria ad avere una sorta di inferitura. Infatti nella sua caduta prodiera scorre una cima (luff line) di materiale high tec che, messa in tensione attraverso la drizza svolge la funzione di strallo.
Questo strallo e il taglio dell’ inferitura con allunamento neutro se non negativo, consentono di contenere la catenaria entro limiti adatti per l’ utilizzo in bolina. Tra l’altro, il suo range di utilizzo, nel quale è necessario un contenimento della quantità e della posizione del grasso sconsiglia l’utilizzo di tessuti di nylon ( con i quali sono invece realizzati i suoi compagni ) suggerendo invece l’ utilizzo di laminati.
Per dare la giusta tensione alla luff line la drizza deve essere cazzata a ferro e parte di questa forza si trasforma in una compressione dell’albero. Per evitarla si usa normalmente una drizza doppinata a guisa di un paranco 2:1 per limitare la compressione. Anche il bompresso, se presente, deve sopportare un carico maggiore di quello prodotto da altri asimmetrici; si usa aumentarne la resistenza aggiungendo una briglia.
Pur se non indispensabile i code 0 sono usualmente montati su un furler.
Questo in funzione del fatto che essendo vela da bolina è opportuno virare per cambiare mura che non abbattere. Data la grandezza della vela in virata non passerebbe facilmente nella slot senza danni e pertanto la si rolla per riaprirla a virata effettuata.
Questi sono gli asimmetrici, una categoria di vele che sembra essere destinata ad avere una sempre maggiore diffusione nel futuro prossimo venturo.