Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:danilofabbroni ha scritto: Ha assunto anche un'importanza incredibile, un pò per paranoia, la velocità di recupero degli winch delle drizze su barche enormi, ove si vuol dar lo spi i ntesta in meno di un minuto, nonostante che il medesimo pesi 110 kgf.
Ciao Danilo, una domanda. Mi ricordo che sui 90 piedi l'asimmetrico andava su a mano. All'albero ci sono due persone che saltano come le rane alternandosi e aggrappandosi letteralmente alla drizza. L'ho fatto una paio di regate anche io (lavoro di forza fisica immane).
Dici che i winch 'veloci' riescono a issare piu' velocemente?? Oppure gli uomini all'albero coadiuvano con il proprio peso il winch in pozzetto?
.....IL PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE è che l'attrito e quindi l'incremento di carico dato dalla puleggia in testa d'albero, la quale rinvia la drizza in coperta è molto alto nonostante l'impiego di pulegge ad alta efficienza. Ma l'alta efficienza in vela è comunque una cosa che ti fa perdere dal 10 al 20% a causa degli attriti. In particolare abbiam misurato con un pc e un programma apposito su un 94' e un 100' incrementi di carico del 20% in testa d'albero e 10% per il rinvio a 90° in mastra d'albero, dove ovvio c'è il bozzello delle drizze. Poi altro elemento sottovalutato è il fatto che tu dai lo spi passandolo sotto il genoa e toccando anche lo strallo, quindi questo sfregamento causa ulteriore attrito e quindi carico. Poi ci metti il peso della vela: 100 kg. per uno spi di un 94', + il peso della drizza che sporge dall'albero. E il vento...il vento a causa del windage della vela e della drizza ti crea altro carico. Un winch in genere ce la fa ma esistono due problemi fondamentali. Il primo è che la gente ha ciecamente insistito ad usare winch per drizze in prima diretta (come si diceva : 1 giro di albero motore = 1 giro di campana, quindi gear ratio = 1). Questi winch son ottimali per recuperare in strambata moltissima scotta con pochissimo carico. Considerate che un winch 1130 che tira in 3a 9t (9.000 kg.) in prima diretta tira poco sopra 110 kg. Basta a volte un uomo sul bansigo, e il winch va in crisi. Di tutte le marche si intende.....Se vai in seconda, sulla marcia più veloce sei potente, ma lentissimo. Infatti hai un gear ratio attorno 10:1, quindi sei troppo lento. L'ideale sarebbe avere una cosiddetta prima ridotta, cioè una prima marcia che innesta degli ingranaggi: in prima diretta non intervengono ingranaggi ma l'albero centrale del winch è in presa con l'albero del motore, e il tutto si connette tramite nottolini alla campana che viene così fatta girare. Per il principio della leva hai una condizione sfavorevole di potenza , essendo il winch con un tamburo molto grande e quindi a parità di leva hai meno vantaggio meccanico, pur avendo un grande vantaggio di velocità. Questo, ripeto va bene, in strambata quando devi recueprare tanta scotta con quasi 0 carico (solo il peso della scotta, forse bagnata....), ma appena sale il carico devi andare in 2a e sei lento. Quindi alcuni fanno la miglioria meccanica di mettere una ulteriore marcia, cioè il citato 'primino', la prima ridotta. Ma ciò complica il winch tantissimo in quanto ci sono una serie di arpionismi, di ingaggi meccanici, troppo delicati, se non azionati da tailer di Coppa America. Un altro escamotage è costruire il primino tramite un comando idraulico, con dei pulsanti dedicati che servono solo per alzar la vela e mai per cazzare. E' una sorta di bypass idraulico del winch. Ancora meglio è rendere il winch 'intelligente' , mettendo dentro al medesimo un encoder (in pratica un ingranaggio piccolo anche di plastica che 'legge' il numero di giri della campana e via filo manda il segnale ad un PLC, coem sappiamo, una scatola che consente la programmazione di un sistema idro-meccanico-elettrico). Così sapendo la direzione del flusso idraulico e quanti giri fa la campana, il PLC istruisce la centralina idraulica di bordo a dar un certo flusso e una certa pressione a seconda se si alza una vela oppure la si cazza. In pratica abbiam realizzato un sistema semi-intelligente. Questo risponde anche al secondo ENORME problema a bordo che risponde al nome di contemporaneità. Facile da capire: se tiro su l'asimmetrico ovvio che non starò facendo solo quello ma mollerò il genoa, la randa, eventualmente le volanti, regolerò la catenaria dello strallo e bla bla bla....e siccome l'energia a bordo è quella che è, devo immaginare quando progetto un sistema di bordo quant olio dovrà essere in circolo come quantità e qualità (leggi flusso e pressione) in un dato momento velico : strambata, virata, giro di boa, et cetera. Sapere quindi quanto 'ciuccia' ogni apparato in quel dato momento. Qui la difficoltà. Anche perchè i dati dei costruttori dei motori sono in condizioni industriali ove temperatura, viscosità e pulizia dell'olio sono vicino all'ideale. In barca è diverso. Il tutto è complicato dall'ignoranza generale, dalla non coordinazione generale tra i vari attori dei progetti , dalla superficialità, e dalla sicumera così diffusa che non porta a pensare out of the box! Quindi casini stratosferici!
Pensiamo che una girella di un code 0 di barche del genere può pesare svariati chili...solo quella e nessuno la mette nel conteggio....