Citazione:ZK ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:
Bene.
Fuori tema, abbiamo affrontato anche le basi della regolazione delle vele.
Ora, dopo avere per bene regolato paterazzo, drizza, carrello scotta, meolo, tralasciando per brevità la tecnica di conduzione in bolina e l'uso dei tail tales (ringrazio...), finalmente lo vogliamo avvolgere sto benedetto genoa ?
quando lo avvolgi arrotoli intorno ad un cilindro la vela che vedi nel disegnino qua sopra.
in pratica avvolgi la parte con i ferzi in forma e avvolgendo togli un cilindro, come se alla vela togliessi una zona rettangolare.
dalla parte in forma che e' quella centrale ti avanzera tutto il grasso che serve a vela aperta, non avrai piu i benefici della drizza e ti ritroverai con un bel salsicciotto proprio nella zona piu delicata, l' attacco.
se riempi il salsicciotto con un materiale espanso forse riesci a sitemare un po l' aspetto della vela, insomma la vedi meno grinzosa ma la realta dell' eficienza diventa molto triste.
forse se le regolazioni comunque non interasseno si potrebbe chiedere una vela buona da rullata con l' aggiunta du un ferzo rettangolare lungo l' inferitura, a vela aperta se non ci capisci di regolazioni e forma la differenza potrebbe non essere molto evidente.
certo faom in inferitura e anti uv in balumina... tanto vale comprarsi una tenda, costa meno! (la tenda e' un telo piatto e puo tranquillamente essere fatto con materiali pressoche eterni)
Una vela rollabile con avvolgi fiocco è frutto di un compromesso tra prestazioni ottimali e praticità di impiego.
Le condizioni di lavoro che è chiamata a sopportare sono varie e connesse ad un ampio range di intensità di vento.
Ad ogni intensità di vento corrisponde un diverso profilo che la vela dovrà assumere.
La vela dovrà lavorare sia con venti leggeri che con venti più sostenuti.
Rispetto a una vela pensata per un range di vento definito, oltre il quale si esegue un cambio, la vela avvolgibile è tagliata in partenza con un profilo meno grasso al fine da consentire uno smagrimento maggiore man mano che si riduce.
Si evince che la vela rollabile è una vela di compromesso.
Tuttavia, su una barca da crociera il compromesso consente di raggiungere innegabili vantaggi in termini di praticità e di facilità nella riduzione.
Ovviamente ciò comporta dei limiti di utilizzo.
In particolare il rendimento di bolina scade progressivamente man mano che si riduce la vela.
In quest’ottica di compromesso l’inserimento del foam luff è uno dei sistemi adottati nel tentativo di ottenere un diametro più grosso della parte di vela avvolta sullo strallo, in modo da avvolgere la vela riprendendo il grasso nella parte centrale e consentire un avvolgimento più omogeneo.
Il maggior diametro dato dal “cuscinetto” consente di recuperare più tela ad ogni giro di avvolgimento. La pretesa è quella di ridurre il grasso in modo controllato lungo l’inferitura producendo quindi un progressivo smagrimento della vela avvolta.
Fino a qui nessuno sostiene che dal punto di vista del rendimento una vela avvolta sia efficace quanto una vela pensata per una determinata intensità.
Si tratta al contrario di capire come fare rendere al meglio una vela avvolta, limitandone al massimo possibile la presenza del grasso.
Il foam va in questa direzione, a mio avviso con efficacia.
Una vela, una volta rollata, ha ormai poche possibilità di regolazione.
La drizza non è più cazzabile e non assolve più la sua funzione nella regolazione.
La tensione della drizza non sarà superiore a quella presente prima di avvolgere.
La tensione del paterazzo, se abbiamo lavorato bene la vela prima di arrivare ad avvolgere, in quanto l’intensità del vento inizialmente era tale da consentire di avanzare ottimizzando la forma, sarà in genere quella massima possibile data in precedenza per il genoa completamente svolto. Probabilmente si tratta di una tensione sufficiente anche per il carico della vela avvolta. Attenzione a cazzare ulteriormente il paterazzo senza aver mollato dirizza !
Questo ovviamente per i fortunati che hanno il paterazzo regolabile con paranco 32:1 o superiore……
Limitarsi a parlare di regolazioni delle vele in funzione del vento, in contrapposizione e in alternativa al ridurre rollando, significa trascurare che il vento potrebbe anche essere superiore alla tolleranza di una vela ottimamente regolata.
Oltre un certo limite, o si cambia vela, o si riduce con il rolla fiocco.
Insistere sull’opportunità delle regolazioni in questa discussione significa anche implicitamente trascurare e criticare le esigenze dell’equipaggio di una barca.
A bordo, soprattutto in navigazione di piacere e non in regata, si è liberi di scegliere quale comportamento adottare in funzione del confort di navigazione, del livello tecnico a bordo, del fatto magari di essere in solitaria sotto pilota automatico....
Navigare, a differenza di tirare 4 bordi davanti al porto tra le boe, è una disciplina nella quale interagiscono diverse variabili non per forza tese al raggiungimento della massima prestazione.
Sicurezza e comfort sono al primo posto nelle scelte di assetto.
La prestazione massima è quella di grado sufficiente al raggiungimento dello scopo, in sicurezza.
Un cambio di vela inferita su un rolla fiocco, con onda e trenta nodi di vento, lasciamolo fare ai professionisti, o a equipaggi preparati.