Nap
Senior utente
Messaggi: 1.275
Registrato: Mar 2010
|
in cantiere cade dalla barca e muore
Capisco perfettamente il punto di vista di chi dice io i miei lavoretti me li faccio io, un conto è lavorare con la barca in acqua, un conto è lavorare in cantiere.
Bisogna capire anche quello che dice la legge 81 e prima o poi i cantieri lo capiranno, la legge 81 che ha preso il posto della 625, è molto severa e rigida, non c'è spazio per delle interpretazioni fai da te.
Oggi, i cantieri non sanno cosa rischiano, basta anche un incidente banale, un chiodo che si infila in un piede, una intossicazione da polveri di antivegetativa ecc. per beccarsi una denuncia.
Arriveremo che chi entra in un cantiere deve avere un badge con foto.
Una dichiarazione che solleva la responsabilità del cantiere, non serve assolutamente a niente, la legge lo dice chiaramente, ci sono delle responsabilità che sono indelegabili!
Mentre in un cantiere edile, si può delegare le responsabilità facendo l'affitto dello spazio su cui insite l'attività (fermo restando alcuni principi), nel cantiere navale su terreni demaniali in concessione, dubito molto che si possano fare affitti di spazi, poi si dovrebbero fare dei corridoi di accesso, una soluzione direi irrealizzabile o quantomeno ingestibile.
I cantieri stanno nascondendo la testa sotto la sabbia, se si mettono a fare l'analisi dei rischi con metodo e valore tecnico gli viene uno sciupone.
Basti pensare a:
- lavorare ad altezze oltre 2 metri
- salire sulle barche in secca
- polveri da antivegetative sui piazzali, più o meno asfaltati (e acque piovane e di lavaggio)
- Levigature, sabbiature ecc
- Ambienti Officina
- Ingresso artigiani
- Ingresso visitatori
- attrezzature di taglio legno e ferro
- Manipolazione e conservazione sostanze chimiche
ecc. ecc.
|
|
03-08-2012 22:33 |
|