spesso nell'affrontare i problemi si parte dalla fine e ci si riduce a discutere sulla colla da usare per fissare il polistirolo, o se usare le palline da ping-pong invece di quest'ultimo, tralasciando aspetti forse più importanti.
Propongo qualche spunto. L'equilibrio della barca affondata o semi-affondata. La posizione della riserva di galleggiamento è fondamentale, anche in considerazione che la posizione dell'equipaggio sarebbe in alto sulla tuga. Per un equilibrio ottimale la dovremmo mettere più in alto possibile ma in questo caso la barca galleggerebbe quasi completamente immersa.
Allora per tenerla un pò fuori dall'acqua, la riserva di galleggiamento andrebbe posta più in basso ma allora va verificato l'equilibrio della barca semi immersa, perchè potrebbe ribaltarsi facilmente. E' un problema di altezza metacentrica. Per un progettista è facile verificarlo ma senza avere i dati (progetto) della barca il calcolo è più complesso.
Da pensare anche alla forza che trasmetterebbero i diversi blocchi galleggianti. E' una forza verso l'alto mentre di solito tutte le strutture della barca sono concepite per resistere a forze verso il basso. Se metto 200 dmc di polistirolo in un gavone dovrà essere ancorato per resitere ad una forza verso l'alto di 200 kg, che non è poco, è quasi il peso di tre persone.
La possibilità di traino. Come giustamente ha fatto già osservare qualcuno, è quasi impensabile trainare una barca parzialmente sommersa, forse solo con condizioni meteomarine ottimali, e comunque andrebbero predisposti degli ancoraggi specifici per le cime di traino.
Hai qualcosa a cui pensare...