Non per smentirti ma le Dickinson, come le Taylor, ecc. ecc. che sono praticamente prodotti fotocopie una dell'altra, l'aria del bruciatore viene presa dall'ambiente in cui esse sono istallate per cui ci vuole la ventilazione dell'ambiente ed é specificato sui loro manuali. Mi spiace di darti una delusione...
Prima premessa: in barca non amo il sistema webasto (costa caro e consuma, per i miei gusti, troppa elettricità e manda a fuoco più camion di quello che si pensa.....nella mia barca io non lo monto, se lo trovo istallato lo uso ma non lo amo)
Seconda premessa: Avendo una barca piccola (30 piedi) quando non sono agganciato in banchina, dove uso con soddisfazione un bel radiatore ad olio (1,8kw max) ho il famigerato riscaldatore Origo ad alcol. Lo uso da anni, con l'alcol denaturato e ha sempre funzionato onestamente e me lo tiro dietro da quando avevo il 21 piedi.
Fermo restanto questo, e le osservazioni sulla fonte di aria delle stufe 'nautiche', molte delle tue considerazione mi trovano in accordo ma molte altre no. Proprio studiandomi i manuali di diverse stufe 'nautiche', che a me piacciono particolarmente, sono arrivato ad alcune conclusioni che sto mettendo in pratica. Osservando i manuali puoi vedere come avviene la combustione all'interno della stufa del modello alimentato a gasolio (quella a combustione solida non é altro che un caminetto con il vetro davanti). E' stata costruita una 'camera di combustione tubolare' dove brucia il gasolio (o un'altro tipo di combustibile visto che ci sono diversi modelli). Nell'atto dell'accensione, viene immesso alcol che serve come pre-riscaldo (lo si usa anche nell'accensione dei fornelli a kerosene) e quando la camera é calda si immette il gasolio che finalmente si accende, a quel punto regolo il flusso di carburante e la quantità di aria e regolo la fiamma. Fino a qui nulla di strano, quello che a me non piace é il fatto che per accenderlo devo aprirla, immettere l'alcol dall'apposito serbatoietto e....mettere un pezzo di carta acceso che incendia l'alcol....
ma come più di 1500$ e poi la devo accendere a mano? neanche un'accenzione piezo o elettrica? con il rischio di cuocermi le dita?
. Adesso ti spiego il perché di questa prosopopea. Tutto questo mi ha portato a guardare come funzionavano le oramai famose stufette tipo 'zibro'. Ci sono due sistemi di alimentazione normalmente. In uno c'é un serbatoio a caduta con una semplice valvola a galleggiante che immette il combustibile ( generamente olio di paraffina...Kerosene) in una camera dove c'é uno stoppino fatto in fibra di vetro che ha un comando che lo alza e lo abbassa come una lampada a petrolio. Nell'altro sistema il serbatoio e direttamente sotto con lo stoppino dentro direttamente. Quando si accende si alza lo stoppino, si spinge il tasto di accensione che surriscalda una piccola resistenza e incendia il combustibile sullo stoppino e la fiamma comincia a bruciare in una 'camera di combustione tubolare'....ma guarda chi si rivede????, ce ne sono singole o doppie, generalmente nella prima, fatta da un tubo di vetro con all'interno una rete metallica (più o meno sono fatte tutte così) la temperatura raggiunge circa gli 800°, nella seconda, se c'é, fatta di una specie di tessuto vetroso, si raggiongono circa i 1200°. Sia accende e dopo un piccolo periodo per raggiungere la temperatura, si regola l'aria e l'altezza dello stoppino. Questo sitema permette di bruciare praticamente dutti i vapori di combustibile, ed é per questo che le vendono per essere immesse in ambienti senza la complicazione della canna fumaria per espellere i residui della combustione (nelle stufe nautiche le temperature sono più basse e la canna fumaria é obbligatoria). Sistemi tutto sommato molto simili. Ora se questo va bene su una casa dove i volumi sono normalmente generosi, diventa, a mio avviso, assolutamente non applicabili in un ambiente ristretto come una barca. Ma non tanto per il problema dell'aria, che é solo uno dei problemi.
Il famoso riscaldatore Origo, che va benissimo (dopo anni sono ancora vivo) ha comunque una potenza bassina (1500 Watt max) e comunque bisogna adattarsi che un pò di odore in cabina, anche con gli alcol moto raffinati. La 'zibro' non 'puzza', se non in accensione e spegnimento, cioé quando la combustione avviene a temperatura bassa, ma una volta raggiunta la temperatura ottimale di esercizio é 'pulita' (o quasi), almeno questo é quello che ci raccontano, ma a me non piace stare in un ambiente con residui di combustione, non mi é mai piaciuto neanche con l'origo, figuriamoci con una stufa che é nettamente più potente (da minimo 2200 watt a più di 3500 a seconda dei modelli). Quindi sono arrivato alla conclusione che, anche se non espressamente indicato, in un utilizzo ambientale piccolo, la canna fumaria sia indispensabile per usare in un uso più prolungato che cuocere una pentola di spaghetti, quale essere quello di una stufa per riscaldare. Il riscaldamento dell'ambiente avviene per irraggiamento oltre che per il riscaldamento dell'aria che passa nel bruciatore.
Le 'zibro' hanno il bruciatore isolato da una protezione intorno per evitare che le cose ci finiscano sopra (anche la origo quando funziona da riscaldatore ha il pezzo da sistemare sopra per questo uso), hanno anche un sistema automatico meccanico che in caso di ribaltamento o urto forte sganciano lo soppino e lo ritraggono in posizione di spegnimento così da evitare che si incendino. L'origo ha il sistema a retina che evita lo spargimento dell'alcol del serbatoio e fa spegnere la fiamma che non viene alimentata se non nella posizione piana. Quindi tutto sommato il grado di 'sicurezza' dei due sistemi é molto simile. Quindi? dopo tutte queste considerazioni sono arrivato alla conclusione che se la barca é piccola ma non troppo piccola, e non c'é la corrente elettrica a disposizione, per un riscaldamento in zone freddine, una 'zibro' é più indicata di un ogigo che per inciso non é una stufa ma un 'riscaldatore', ed é molto simile ad una stufa di tipo nautico. Solo che per usarla, come una stufa nautica é necessaria la canna fumaria, non necessariamente in istallazione fissa ma ci vuole. Oltre questa, per mantenere un certo livello di sicurezza, oltre ad una adeguata areazione dell'ambiente con l'esterno un misuratore di monossido di carbonio con allarme non fa male. Io mi sono fatto un bel prototipo di cappa, con una bella zibro monocamera da 2,2kw, ho sostituito una manica a vento sul tetto della tuga con il camino e mi sono fatto una bella canna fumaria da 60 con istallazione non fissa che va una meraviglia (caldo secco senza odori o risidui), in estate tolgo il camino e rimetto la manica a vento. L'areazione di ambiente é garantito da un'altra manica a vento sempre sul tetto della tuga e dalla grata posizionata sulla ghigliottina del tambuccio, alla bisogna un dito aperto dell'osterigio di prua in attesa di montare un piccolo aeratore solare. Ho anche il misuratore di monossido in cabina. Il tutto é costato: circa 50€ per fare la cappa (canna fumaria flessibile, protezione della canna fumaria, camino, e lamierino per la cappa) e 60€ per la stufa, 25€ per il rilevatore di sicurezza, totale 135€ per avere un riscaldamento efficente che non mi intossica, praticamente quello che costa il riscaldatore origo. Tempo per approntare il tutto mezz'oretta all'inizio dell'inverno e alla fine per toglierla. Rada anche in inverno garantita al caldo senza nessun consumo elettrico. Ciao