Citazione:stevenit ha scritto:
Citazione:nikal ha scritto:
Concordo con mckewoi ,io faccio così: in sequenza boetta legata alla cima galleggiante,trenta metri di cima,altro capo legato al salvagente il tutto inserito per benino dentro un tubo di 40/50 cm diametro 120 mm fissato sulla battagliola :salvagente sulla sua sede sganciabile,tutta la cima messa dentro al tubo per bene ,boetta a testa in giù dentro al tubo a chiudere il tutto.Al bisogno si lancia la boetta per prima verso il naufrago,essendo piccola e pesantina si lancia bene e lontano,la segue tutta la cima ed il salvagente per ultimo.
Non ho capito: alla fine la cima è fissata alla barca?
Si, DEVE essere fissata alla barca [u]se e solo se [u] il malcapitato in acqua ha il giubbotto addosso...da cui si capisce una cosa MOLTO importante: tutte le disquisizioni sul salvagente anulare legato o meno alla barca normalmente girano attorno alla maggiore o minore possibilità per il macapitato di prenderlo, considerando anche la velocità della barca, per stare a galla ed attendere i soccorsi. Ora, se per TEUTONICA USANZA i membri dell'equipaggio indossassero SEMPRE il giubbotto di salvataggio (magari gonfiabile, dotato di attacco per cordone - che in quel caso non è stato AIME' utilizzato - e luce di avvistamente strobo), non solo si è risolto un problema fondamentale all'origine (il malcapitato stà già a galla di suo, inutili le
punte al cervello per capire come tirargli l'anulare), ma il salvagente anulare legato con sagola galleggiante alla barca diviene uno strumento determinante per il recupero (avviginamento a zig-zag o a spirale) in quanto aumenta considerevolmente la linea di possibile aggancio con il malcapitato.
Umberto Verna docet, e io gli dò ragione...
PS: il recupero dell'uomo a mare si fà a motore, i recuperi a vela sono leggenda, tutti gli uomini fortunatamente salvati devono ringraziare, oltre a equipaggio e comandante, anche il motore che ha mosso la barca...