02-03-2013, 05:07
Molte cose insieme:
Teak sporco o scurito: spugnetta morbida o belin morbidissima e tantissima acqua (al massimo detergente poco aggressivo, neutro)
Teak macchiato: acido citrico o limone, belin morbidissima e tanta acqua
teak profondamente solcato e consumanto, con sika sporgente dai comenti
(attenzione, questo è spesso il risultato di belin troppo dure adoperate nel senso della venatura o dell' impiego di una idropulitrice nel senso della venatura): si porta via l'eccesso di gommatura dai comenti e si leviga con una buona rotorbitale e carte a grana sempre più fine (60 . 80 . 120)
Pialletto: IMHO mai ( o se il teak è da buttare ed è spesso almeno 12 mm), una volta nella vita, con il rischio di un risultato cattivo nei punti angolati o di difficile accesso.
Idropulitrice: Ci ho rovinato il teak di una delle mie prime barche e da allora la ho messa via, la impiego solo sulla catena, sulla plastica o per pulire elica e carena.
Teak sporco o scurito: spugnetta morbida o belin morbidissima e tantissima acqua (al massimo detergente poco aggressivo, neutro)
Teak macchiato: acido citrico o limone, belin morbidissima e tanta acqua
teak profondamente solcato e consumanto, con sika sporgente dai comenti
(attenzione, questo è spesso il risultato di belin troppo dure adoperate nel senso della venatura o dell' impiego di una idropulitrice nel senso della venatura): si porta via l'eccesso di gommatura dai comenti e si leviga con una buona rotorbitale e carte a grana sempre più fine (60 . 80 . 120)
Pialletto: IMHO mai ( o se il teak è da buttare ed è spesso almeno 12 mm), una volta nella vita, con il rischio di un risultato cattivo nei punti angolati o di difficile accesso.
Idropulitrice: Ci ho rovinato il teak di una delle mie prime barche e da allora la ho messa via, la impiego solo sulla catena, sulla plastica o per pulire elica e carena.
