Citazione:skybet ha scritto:
Titillare un armatore con affermazioni lussuriose sull'aumento di prestazioni legato alle nuove vele dovrebbe essere reato.... ho guardato nel vuoto come un ebete cinque minuti pensandomi al timone che guardo le nuove vele a riva....
Ehm.... tornando al mondo reale,
sono super super curioso...
Racconta un po' più diffusamente la tua esperienza... ti prego.
Immagino partissi con del dacron cross cut di grande distribuzione pure tu...
Poi? Cosa hai messo? Come è cambiato l'andare a vela?
Dai dai, facci morire di invidia a noi del dacron....
In realtà partivo da pannelli di Pentex (doppio taffetà) che hanno svolto egregiamente il loro compito crocieristico.
Il mio vero 'tallone da killer' era la randa rollabile.
Ben 32mq di non-forma.
Cioè andavo con una vela e mezzo.
Volendo fare un campionato invernale a RDT... come dire...agguerrito... bisognava passare a qualcosa che risolvesse.
Senza starci tanto a girare intorno: Albert ha risolto il problema.
Ha fatto una randa con stecche verticali sfalzate per poter occupare l'ingonbro verticale di una singola stecca (no sovrapposizione) dato il ridotto spazio nel profilo dell'albero.
La scelta per randa e genoa è stata per una membrana in spectra doppio taffettà trattandosi di rollafiocco e rollaranda.
Il genoa ha degli accorgimenti per fare in modo che anche rollato parzialmente non perda eccessivamente la forma.
La randa è tornata ad avere balumina positiva e una superfice di poco inferiore alla equivalente su carrelli. Non è la stessa cosa, non avendo le stecche tradizionali... ma lavorando con drizza e base la forma si controlla. Eccome.
Risultati semplicemente incomparabili. Calcola che per noi, sotto i 10 nodi è lotta per la sopravvivenza. Sopra i 10... cambia la musica.
Per quanto banale possa essere: gestire da progetto la forma della vela e poter intervenire su quella forma attraverso le regolazioni che fai in barca, cambia veramente tutto. Semplificandolo. Questo è l'aspetto ancora più bello...!!!