(15-05-2014 11:32)Capitanmano Ha scritto: Eh! ho capito, ma siamo al solito problema: bisogna che sia stata messa sull'invaso perfettamente in bolla!
Il che non è quasi mai, checché se ne dica!!
si' ma la barca anche quando è in acqua non è mai esattamente sulle linee teoriche: serbatoio pieno o vuoto, al centro o di lato, equipaggio in più o in meno, carica per la crociera o pronta per una regata...
guardala all'opposto, il tubicino puo' proprio permettere di sapere se la barca "è in bolla" oppure no
il vantaggio del tubicino è che è un modo pratico per ricostruire un piano assolutamente orizzontale attorno alla barca, poi uno puo' usare questo piano o per farci direttamente la linea di galleggiamento, oppure lo puo' prendere come riferimento e come dice Daniele per esempio utilizzare delle estremità graduate per effettuare correzioni.
Per esempio uno prende il tubicino, lo mette a prua, e con l'altra estremità va sulla mezzeria per segnare il punto. Da questo punto misura in verticale la distanza alla falchetta. Poi passa dall'altor lato della barca sempre sulla mezzeria e risegna il punto: poi misura la distanza alla falchetta, se non è la stessa dell'altro lato significa che la barca è sbandata, allora puo' tracciare comunque una linea prendendo per esempio come riferimento 1cm, 2cm eccetera di differenza rispetto al livello dell'acqua. (Personalmente mai vista una barca in un invaso talmente sbandata da mostrare più di 1-2mm di differenza, che poi su una linea verniciata diventano assolutamente irrilevanti)
Per appruamento/appoppamento si possono prendere due livelli di riferimento dal disegno a prua e poppa, vedere se corrispondono con i livelli dell'acqua, se c'è una piccola differenza si traccia la linea effettuando delle piccole correzioni cumulative lungo la linea di galleggiamento.
Una cosa è certa il tubicino è un modo molto semplice per creare una linea assolutamente diritta, poi uno la utilizza direttamente oppure come riferimento per un'altra linea diritta.
Oppure si fa in un altro modo