(06-10-2014 18:29)edramon Ha scritto: (06-10-2014 18:18)st00042 Ha scritto: Io ho scelto la barca che ho proprio per il trasto in pozzetto che corre da un pramare all'altro.
Mi permette di avere in mano sia la scotta randa che la regolazione del carrello.
In caso di raffica scarrello sottovento senza modificare lo svergolamento, se non basta lasco anche la scotta.
Inoltre la scotta agisce all'estremità del boma sullo stesso punto di forza della balumina.
Il vang invece fa forza in un punto molto vicino all'albero, i trasti in tuga un po' più distanti.
E' anche vero che il trasto corto sulla tuga forse offre comunque una regolazione ridotta e meno immediata per cui tanto vale risparmiare (per il cantiere) eliminandolo.
Ormai stanno eliminando anche i carrelli del genoa/fiocco. Vedi ultimo Jeanneau.
Io sono daccordo con te!
Argomento già più volte toccato: scarrellare sotto raffica è sempre una buona manovra, ma non ottimale, poiché è vero che si riduce potenza diminuendo l'angolo di incidenza, ma non si aumenta lo svergolamento, anzi, con la rotaia del trasto diritta, più si scarrella e più si tende la balumina, che è l'opposto a cui si vuole arrivare.
Sempre in caso di raffica, scotta permettendo, non è un male che il vang ti dia un po' di tolleranza, così si apre la parte alta della randa.
Il trasto in tuga ha lo svantaggio di essere più duro a regolarsi, poiché il carico sulla scotta è quasi doppio di quello in varea, ma per quanto riguarda l'angolo di spostamento, sopra e sottovento, direi che è pari o maggiore di quello in pozzetto.
ciao