14-11-2014, 20:20
(13-11-2014, 11:05)Fede55 Ha scritto: Mi aggancio al discorso: in tema di "terrorismo psicologico" gli amici e conoscenti sono terribili. Mi hanno fatto venire dei dubbi parlando di "fatica dei metalli". "roba da perdere il bulbo di colpo", "attenzione che è una delle cose più pericolose", e via dicendo. Ora, la mia barca ha 30 anni tondi tondi. Un sacco di bulloni che tengono questo benedetto bulbo e, a parte non aver notato alcuno dei sintomi descritti nel 3d, penso che anche se la "fatica" colpisse questi vitoni, non credo che potrebbe essere così efficace da farli saltare tutti nelle stesso momento o, quanto meno, in rapida successione... Per cui, a fronte del suggerimento di sostituirli uno alla volta, senza quindi bisogno di staccare ill bulbo, la mia intenzione sarebbe di lasciar tutto così, fino a nuove informazioni. Dai, ditemi che ho ragione!!! E soprattutto che non corro rischi... cioè, non più del solito, ovvia!
Stai tranquillo che la fatica non interessa i perni del bulbo se son fatti come si deve.
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il grafico è abbastanza chiaro, in ordinata c'è la percentuale del carico di rottura del materiale, in ascissa il numero di cicli necessari per portare a rottura il pezzo applicando un carico inferiore al carico di rottura.
banalizzando molto è la legge del fil di ferro, se lo pieghi una volta non succede niente, se lo pieghi molte volte si rompre. succede per tutto, motivo per cui se il tuo perno che diciamo può resistere ad un carico di 100 lo sottoponi a cicli di carico/scarico anche solo a 50 dopo indicativamente 10^4 cicli si rompe.
come vedi però la curva dell'acciaio tende a diventare stazionaria su un valore di circa 45% del carico di rottura, vuol dire che se applichi un carico minore anche infinite volte non subentra la fatica.
i perni di zavorra, se non li ha progettati un demente lavorano ben al di sotto del 45% del carico di rottura, a spanne tra il 10 e il 15% come dice andros.
quindi, stai sereno
