(09-12-2014 10:38)enio.rossi Ha scritto: Ho comprato al LIDL un inverter piccolo (credo 500W) per alimentare i caricatori del pc e dei telefonini. Prima di attaccare gli strumenti da caricare ho provato a misurare col tester la tensione di uscita dello strumento. Mi dà 270V. Dopo vari tentennamenti ho provato a collegarci un vecchio telefonino e lo carica correttamente. Temevo che con 270V si sarebbe bruciato il caricatore o il telefonino stesso, ma non è avvenuto così. Qualcuno mi sa spiegare il perché e se posso usarlo anche per gli apparecchi buoni???
I 230V che si misurano con la tensione sinusoidale non è il valore massimo, ma è un valore efficace (valore quadratico medio, RMS), cioè un valore equivalente alla tensione continua di pari potenza media:
P = U**2 / R
dove:
P - potenza,
U - tensione, (U**2 corrisponde a: U al quadrato)
R - resistenza del carico.
Gli strumenti "normali" (non true RMS) non sanno misurare questo valore efficace, ma lo calcolano dalla misura del valore raddrizzato, applicando un fattore di forma (1,11 per la sinusoidale).
Se la tensione misurata non è perfettamente sinusoidale, il fattore di forma è differente e per questo appare un errore di misura:
p % = (ξ
0 - ξ ) ⋅100 / ξ
ξ
0 - fattore di forma sinusoidale
ξ - fattore di forma della corrente / tensione misurata
L' invertitore è progettato per darti il valore di tensione efficace (RMS) previsto, anche se tu non la misuri (se non è sinusoidale pura).