16-05-2015, 22:42
(15-05-2015, 18:48)ASK Ha scritto: b) Ripartitore a diodi: Pro: soluzione a stato solido, automatica ed affidabile. Consente la ricarica contemporanea delle batterie mantenendole comunque sempre elettricamente separate. - Contro: introduce una caduta di tensione di 0,8V che va compensata dal regolatore di carica. Altrimenti, senza compensazione, le batterie non vengono MAI caricate al 100% e si deteriorano presto. Invece funziona benissimo se la caduta di tensione e’ compensata. Sulla nostra barca questo sistema (compensato) funziona da oltre 30anni e cambiamo le batterie mediamente ogni 10anni.
Dando per assunto che il regolatore di carica sia effettivamente incorporato nell'alternatore (o almeno spero), come faccio a sapere se la compensazione avviene? Pensavo di si, cioè che fosse una funzione svolta dal regolatore dell'alternatore, ma leggendo Bolina (che ipotizzava il contrario) mi è venuto il dubbio. Come faccio a saperlo?
Più in generale: non è che non conoscessi l'esistenza dei ripartitori "intelligenti", o che ne sottovalutassi l'efficienza, ma visto il costo sproporzionato al mio sistema ed impiego (al 80% ricarico da caricabatterie in Imarroncinichegalleggiano....), pensavo che quello a diodi di buona qualità (ho preso uno Sterling) fosse comunque efficace anche se con tempi più lunghi. Leggendo Bolina invece si ipotizza che non sia mai (neanche teoricamente) in grado di ricaricare al 100%. Cosa che il commutatore, per quanto scomodo, comunque garantisce.
Da qui il dubbio: lascio il commutatore o monto il ripartitore a diodi?
